¬ ᴘʀᴏʟᴏɢᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴅɪsᴘᴇʀᴀᴢɪᴏɴᴇ¬

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<< What will you left behind? >>

La grande alba si alzò all'orrizonte, così dando al cielo un colore tra l'arancio e il rosa perlato. Il cielo stava dandò il buongiorno ad una nuova Era. L'era della Disperazione.
Si potevan ancora sentire gli uccelli che volavan verso il loro nido per sfamare i propri piccoli, il più piccolo è sempre stato ucciso dal più grande per sfamare i suoi, era la legge della natura, legge che si potevano quasi applicare agli umani. La natura, che cosa complicata e ben studiata. Papà uccello stava portando da mangiare al suo bambino nel nido, ma dov'era questo nido? In Giappone? In Cina? In Italia? Beh, non ve lo posso dire, ma posso dirvi che era nel luogo più divertente, magico, spettacolare e incantevole del mondo! Un posto dove i bambini correvano per accapparrarsi il migliore pezzo di zucchero filato, le madri potevano bere un caffè al ristorante, i padri potevano seguire i figli in tranquillità e le mascotte non erano sottopagate, Il Grande Circo della Speranza! Era un grandissimo luna park, chiamato circo poiché nacque dalle ceneri del Circo della famiglia Yumeno, una famiglia di maghi professionisti che girava per il mondo per esibirsi. Sfortunatamente, il Circo prese fuoco, ma non i soldi, e da lì, pronti a creare qualcosa di più stabile, iniziarono a costruire il bellissimo e grandissimo Luna Park. Ma oggi era vuoto, più o meno. Infatti, apparte i piccoli abitanti come uccellini, scoiattoli e conigli, nell'Hotel dormivano quindici persone. Ragazzini, ognuno sdraiato nel suo letto nella sua camera condivisa. Si sentiva l'odore di lusso da tutte le parti, odore di ricchezza e di quella che una volta era felicità. Le telecamere nelle stanze guardavano i ragazzi caduti nelle braccia del dio Morfeo. In una stanza buia piena di monitor, tre losche figure ridevano nel vederli dormire.
- Allora? Gli svegliamo? - chiese una voce femminile, per poi sorseggiare un po' di thè - Certo, Madame Du Coeurs- disse una vecchia voce maschile, probabilmente di un uomo sulla cinquantina - Ma non sarà avventato? Magari hanno ancora sonno- continuò lui. - Cosa cazzo me ne potrebbe fregare di quindici loser? Sono dei luridi figli di puttana che moriranno, volenti o nolenti - disse un'altra voce femminile, stavolta molto più giovane, per poi premere un rosso pulsante sulla tastiera. Nelle camere dei ragazzi, non si sentiva nulla di quello che i tre figurini stavano dicendo, ma si sentì qualcos'altro, lungo il loro corpo. Infatti, tutti avevan un bracciale nel polso, di ferro bianco e nero con un mini schermino circolare.

Da quello, I ragazzi sentirono una mini scossa che pian piano, molto piano, svegliò tutti

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Da quello, I ragazzi sentirono una mini scossa che pian piano, molto piano, svegliò tutti. Il nostro caro amico Yui si alzò, era stordito e non capiva nulla - Dove.. Sono?.. - chiese mentre si grattava la tempia, per poi tastare la rossa coperta che copriva il letto a baldacchino, che tutte le stanze avevano, e sospirare. Guardandosi intorno, notò due persone nei letti intorno a lui. Una era una ragazza abbastanza bassa, dai lunghi capelli marroni, in cui aveva una spilla floreale, e quello che sembrava un sorriso stampato in faccia, era molto carina. Nell'altro, un ragazzo dai capelli biondo sul bianco, con una tuta sportiva blu e dei pantaloncini, sembrava uscito da Baywatch. Lui si alzò e aprì la finestra, e da lì vide tutto. La prima, grandissima, area di un parco divertimenti. Bellissimo, ok, ma non normale. Perché era lì? Perché c'erano degli sconosciuti? Chi erano?! Uno stato di ansia lo accolse nel suo grembo, aveva paura. Per un attimo, cercò di respirare e rilassarsi, per poi notare un cartellino

ᴅᴀɴɢᴀɴʀᴏɴᴘᴀ ʀᴇʙᴏᴏᴛ: ᴍᴏɴᴏᴋᴜᴍᴀ's ᴄɪʀᴄᴜsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora