capitolo 1

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"No tengo nada
y tengo , tengo todo
soy rica en sueños
y pobre pobre en oro
¿ y que me importa si con la plata
no compro amigos?
ni amores , ni lunas ,
ni almas , ni soles
No tengo nada
y tengo , tengo todo
soy rica en sueños
y pobre pobre en oro
¿ y que me importa si con la plata
no compro amigos?
ni amores , ni lunas ,
ni almas , ni soles"
"No , no , no così non va bene!Sembra che ci stai facendo un favore!"esclamò Bata,il batterista della band.Lasciò che le bacchette cadessero provocando un suono forte che rimbombò in tutto il capannone.
Il capannone era molto ampio e spazioso ed era localizzato sulla strada chiamata 'passaggio dei baci' , la più famosa della cittadina per il suo nome e per i commercianti che avevano la propria attività.La mamma di Bata , infatti ,aveva un negozio di parrucchiera di fronte. Lui aveva sempre avuto una passione per la musica ma il quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per smettere. Jasmine ,la cantante principale ,non si stava impegnando abbastanza .Bata aveva occhi e capelli scuri e una carnagione che ricordava il Brasile.
Clara e Nata si muovevano a tempo mentre Jasmine masticava un chewing-gum.
"Non posso rovinarmi la voce solo per una prova!"rispose Jasmine disinteressata. Aveva un aspetto trasandato ,stile punk , capelli gonfi e palpebre ricoperte di ombretto.
"Ma chi ti credi di essere? Britney Spears?!Questa è la prova generale!"disse infastidito Facha ,la voce maschile del gruppo insieme a Ciuchi.
"Guarda carino che noi professionisti , le prove generali , le facciamo con le luci ,gli amplificatori e tutto il resto!"rispose a tono Jasmine girandosi verso Facha.
"Hey!Hey!Potete stare un po' zitti?Non vi sopporto più!"urló Ciuchi, scocciato portandosi le mani nei suoi folti capelli ricci castani.
"Forza su andiamo!Riprendiamo dall'inizio!"continuó.
"Per me va bene , ma facciamo presto!"disse Jasmine.
"Eccomi ci sono ragazzi!"
Tutti i ragazzi si girarono per capire chi fosse ma udirono soltanto un gran trambusto.
Flor era appena caduta dalla bicicletta a furia di lasciare una mano sul manubrio mentre sventolava l'altra per attirare la loro attenzione.
"Ahia!Ahia!Ah , che botta!"esclamò Flor dolorante.L'essere goffa era una delle sue caratteristiche oltre che essere molto solare e espansiva.
"Cretina."commentò freddamente alzando gli occhi al cielo Jasmine.
"Ciao!"salutò con fiato corto Flor mentre cercava di pulirsi , girandosi su te stessa .
"Ciao!"ricambiò Clara , la biondina del gruppo.
Una delle caratteristiche principali di Flor era il suo abbigliamento colorato e il capello grigio e bianco a righe alternate.Era umile e lavorava in un negozio di frutta e verdura e con la sua famosa bicicletta azzurra , faceva consegne fino a casa .
"Come va?!"continuò .
"Ciao!Bene e tu non ti sei fatta male? "chiese Facha preoccupato.
"No , niente!"rispose tranquilla lasciando un bacio sulla guancia a tutti a mo' di saluto.
" È niente arrivare quando ti pare e interrompere le prove? "domandò Jasmine con atteggiamento di sfida,poggiando le mani ai fianchi.
"Stai zitta e basta!Don Pascal non riusciva a trovarmi.È così tardi?"chiese Flor.
"No sei arrivata in tempo."rispose Nata
"Dove sono i vestiti per la star?"continuò sorridendo.
"Eccoli! E poi sorpresa!Fiorellini per la reginetta del canto!" disse Flor mostrando una busta ricca di verdure che porse a Jasmine , sorridendo.
"Ma che brava!Vedo che ti sei molto impegnata!"rispose infastidita Jas prendendo la busta.
"Certo!Lo sai che mi impegno sempre per te!"
"E questo cos'è?"
"Per addolcirti visto che sei così acida!"esclamò Flor scuotendolo frettolosamente quasi in faccia a Jasmine , con aria soddisfatta mentre gli altri se la ridevano sotto i baffi per la scena a cui stavano assistendo.

"Fermati nanerottolo!Cosí lo rompi!" urlò preoccupato Martin Fritzenwalden al suo fratellino Thomas che stava giocando nel salone con un monopattino.
'' Vai più piano!''
La casa era piena di oggetti preziosi e antichi che davano un tocco di eleganza.Il color bianco del divano posizionato al centro del salone si abbinava perfettamente alla moquette color legno ,e di certo non era un caso.
I Fritzenwalden erano una famiglia molto ricca di origine tedesca che si era trasferita da alcuni anni in Argentina , precisamente a Buenos Aires .
''E allora?!Tanto è mio!''rispose Thomas continuando ad usare il suo monopattino con poco tatto.
''Si ma questo non significa che lo devi rompere!''esclamò Martin cercando di fermare Thomas ma fallì provocandosi una storta.
''Ah!'
''Ti prendo!Ti gonfio!'' disse zoppicando dolorante.
''Senti Nicholas..'' cominciò Maia ''..non riesco a capire perché dobbiamo andarcene in campagna mentre Franco resta qui a spassarsela come sempre!''concluse mentre insieme a Nicholas percorrevano le ampie scale al centro del salone.
Maia era l'unica donna della famiglia e portava i suoi capelli corti raccolti in due piccoli codini bassi.
''No ,  non dire così Maia.'' disse Nicholas difendendo il suo fratello gemello Franco anche se l'unica cosa che li accomunava erano i genitori.
I capelli biondi , la carnagione chiara e gli occhi azzurri era una caratteristica molto presente nella loro famiglia , ma solo i gemelli le avevano tutte e tre.
''Deve partecipare al torneo di tennis!''  Lo giustificò Nicholas.
Franco giocava a tennis a livello agonistico e pur di seguire il suo sogno era costretto a vivere lontano da casa , infatti viaggiava spesso e volentieri.
''Ah certo!Anche a me piacerebbe partecipare a un challenge ma sulla Luna!'' disse Maia.
Con la sua schiettezza si differenziava dagli altri e non aveva di certo problemi ad ammettere che avrebbe voluto essere al posto di suo fratello Franco.
Non amava la scuola.Preferiva uscire , ascoltare la musica e passare del tempo insieme alla sua migliore amica Valentina.
All'improvviso Maia urlò di dolore poiché Thomas le schiacciò un piede con il suo monopattino.
''Hey , ma che succede?Basta!'' Disse Nicholas.
''Hey!Hey!Ma siete scemi venite qui!''
''Smettetela!'' ripetè Nicholas nella gran confusione.
''Venite qui!!''
''Ci penso io a lui!'' disse Martin cercando di afferrare il fratellino Thomas.
I fratelli Fritzenwalden erano incorreggibili e non era facile stargli dietro ma per fortuna un fischio proveniente dal piccolo corridoio li fece smettere.
''Silenzia!''urlò la governante Greta.
Era una donna bassina e prestava servizio alla famiglia Fritzenwalden da circa 10 anni.
Federico era il fratello maggiore e al momento era ancora in Germania insieme alla sua fidanzata Delfina Santillán. Federico si fidava ciecamente di Greta ed era sempre stato grato per l'educazione che gli era stata trasmessa. Il senso di responsabilità crebbe però quando vennero a mancare anche i suoi genitori , occupandosi di conseguenza dei suoi fratelli .
''Cosa essere questo?Maratona di Monaco?''borbottò Greta. L' uniforme , il  fischietto color argento,gli occhiali piccoli e tondi che portava al collo e la carenza tedesca erano imparagonabili.
''Andiamo!Schnell! Preparatevi, dovete partire per campagna.''
Pedro l'autista , passò di lì con nonchalance e Greta gli lanciò un'occhiataccia .
''E tu'' disse soffermandosi a guardare il suo abbigliamento sportivo''levare questa indecente camicia sudata e mettere subito uniforme , forza!'' ordinò determinata Greta.
''Si , signorina.'' annuí con indifferenza Pedro andando via mentre Maia approfittò della situazione e  si avvicinò a Greta accarezzandole il viso.
''Gretina , non potremmo rimanere qui?Ti prego!'' implorò Maia con tono da ruffiana.
''Andiamo!Per favore , su dai.'' aggiunse spostandole una ciocca di capelli dietro le orecchio e provò ad accarezzarle i capelli ma Greta non tardò a rispondere.
''Nain ,nain . Arrivare operai e casa senza pampini e senza pampine.''
''Si certo , ma noi potremmo aiutarti e poi cosí..''
''Nain,nain!Dankescon,ma io per questo lavoro avere  chiamato operai'' la interruppe Greta,scuotendo la testa e Maia si allontanò rassegnata , sbuffando rumorosamente.
''E loro sono già molto inpuntuali!'' Commentò Greta osservando il suo orologio al polso.
''Signorina Greta!''urlò una voce stridula.
''Che succede?''
''Dovrei dirle che..''
''Che?''chiese Greta incitandola a continuare.
Amalia,la domestica,era leggermente più alta di Greta e portava i capelli rossastri raccolti.
Era molto buona ma il suo unico difetto era la memoria corta.
''Che-che-che cosa le stavo dicendo?'' farfugliò Amalia.
''No,no,no!Volevo dirle che se ho finito e posso andare via?!' terminò come se avesse una lotta interiore contro se stessa tra i suoi mix di pensieri.
''Vai vai!Ma domani mattina devi finire presto chiaro?''Disse stufa Greta gesticolando.
''Cosa?''
''Presto domattina!''dichiarò incredula.
''Ahhh , si domani mattina presto..'' disse mormorando tra se e se 'domani mattina presto' per memorizzare per poi raggiungere frettolosa la cucina.
''Cuoco dove essere?Cuoco?!'' Domandò ad alta voce cercandolo con lo sguardo.
''Non cuoco , chef!'' disse Antonio soddisfatto sbucando alle spalle della governate.Indossava la divisa da chef di colore blu e bianca,portava gli occhiali e i suoi baffi bianchi erano curati.
Greta lo squadrò qualche secondo prima di proferire parola.
''Cosa stare facendo?''
''Io?''chiese e Greta annuì con un cenno del capo.
''Devo andare a mettere al sicuro tutta l'attrezzatura della cucina ,altrimenti c'è il pericolo che con la polvere si possa rovinare tutto!''rispose Antonio velocemente.
''Ahh!''esclamò la governante tedesca ''E cosa aspettare?Prossima eclissi lunare?!'' Continuò e Antonio sbuffò arrabbiato per  la sua acidità.L'avrebbe paragonata al succo di limone o a un pomodoro.
''Jawohl!'' Esclamò Antonio,scappando in cucina.
''Pista ,pista!''urlò Martin prendendo in possesso il monopattino sfrecciando via, per vendicarsi di Thomas che difatti lo inseguì subito.
''No per favore!''disse disperata Greta con le mani nei corti capelli a caschetto .
''Basta!Dovete smetterla!Basta , ho detto basta!''
''La volete smettere?!Basta , piantatela!'' gridò Nicholas fermando i due ragazzini.
''Ah!Ah Er Nicholas , dankescon , grazie mille!Tu essere unica persona sensata in questa casa!E adesso..'' sospirò contenta battendo le mano mentre a Nicholas gli si gonfiò il petto d'orgoglio.
''Silenzia , perché io telefonare in Germania al Signor Federica!'' concluse dirigendosi al telefono fisso.
''Nico, ti prego , ti prego !Convincila a lasciami qui per favore!'' disse disperata Maia.
''Ehm Maia devi rassegnarti..''rispose Nicholas appoggiando le mani sulle spalle di sua sorella a mo' di consolazione.
''Ora cerca di goderti questi ultimi momenti di libertà perché domani arriverà il carceriere capo e purtroppo sarà tutto finito!Avanti , muoviamoci!'' concluse,salendo le scale.
Maia rimase qualche secondo incredula di ciò che stava succedendo ed esclamò:
''Si , come al solito!'' e rassegnata seguì Nicholas.

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