capitolo 5

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"Ho sentito bene?!Tu stai chiedendo perdono a me o l'acqua mi ha otturato le orecchie?!" esclamò Flor incredula.
Federico scosse la testa "no..si,si,si pe-perdonami per averti accusato senza avere prove e..per non averti chiesto scusa nel momento giusto..davvero" borbottò sincero Federico.
"Non so se ti posso perdonare perché sono stata molto male,mi hai trattato male!Credo che mai nella vita riuscirò a perdonarti veramente mai!Proprio mai.." rispose con tono teatrale laborioso.
"Si.."
"È molto brutto quello che mi hai fatto..sono stata male..veramente male!" concluse e le sue spalle furono protette dalla fitta pioggia grazie alla giacca di Federico,troppo grande per lei.
"È vero..è vero sei stata male ma devi perdonarmi,l'ho fatto per il mio fratellino!Se gli fosse successo qualcosa..non so che cosa avrei fatto.." ammise dispiaciuto.
"Si..tranquillo ti perdono.." mormorò seria Flor sfiorando la sua guancia.
"Ehm.."
"Davvero!Nessun rancore.." continuò amichevole perdendosi nei suoi occhi.
"Beh..ma vorrei poter fare qualcosa..!"
"Che?!Ancora con questi soldi?!Basta non li voglio!" disse agitata ridandogli la giacca.
"No,no!Aspetta..sh!È un'altra cosa.." Mormorò in un mezzo sorriso sfiorandole il naso e poi il mento incerto.La sua innocenza e i suoi modi di fare lo attiravano e in quel momento il suo malessere scomparì.
"Che cosa..?" mormorò Flor calma osservando il suo viso.Gli si poteva leggere in faccia le enormi preoccupazioni che lo avvolgevo.
"Non lo so..perché sei così sola..?" domandò in un sussuro asciugandole qualche goccia d'acqua dal viso con un tovagliolo bianco di stoffa.

?" domandò in un sussuro asciugandole qualche goccia d'acqua dal viso con un tovagliolo bianco di stoffa

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Il suo istinto avrebbe voluto proteggerla e curarla .Attribuì la colpa ai suoi occhi dolci,trasparenti come lei e alle sue labbra rosee e carnose.
Il suo cellulare squillò ma solo in quel momento Federico riuscì a svegliarsi dal suo "stato di trance".
"..e l'appartamento?non hai un posto dove vivere?"
"ehm..sì che ho un posto!Che pensi?!certo che ce l'ho!Ho un sacco di posti in cui stare...solo che vengo qui perché c'è il ragazzo che mi piace e mi piace che la pioggia mi rinfreschi le idee!per questo...e a te non piace la pioggia?" esclamò agitata.
"Cosa..?!Non so ehm..vuoi che ti porti da qualche parte..?" chiese confuso.
Federico stava affrontando una lotta interiore non riuscendo a capire perché una ragazza così semplice potesse destabilizzarlo .
"Ehm..no lascia stare..vabene che tu mi abbia chiesto perdono e basta..."
Federico le porse il tovagliolo titubante ma lei scosse la testa lasciandogli un bacio a stampo sulla guancia avvicinandosi alla sua bici.
Lui rimase immobile con il cuore pulsante sotto la pioggia per qualche secondo ma prima di mettersi al volante si girò verso Flor.
I suoi occhi erano rossi e colmi di lacrime e lui si sentì ingessato,immobile,incapace di agire.
Flor lo osservò un'ultima volta prima di andare via.
"Oddio..Pronto?!" rispose nervoso al telefono squillante.
"Perchè non hai risposto?!Dove sei?" domandò Delfina.
"Sto guidando.." mentì Federico ancora sotto la pioggia fresca.
"Amore dobbiamo confermare la cena di beneficenza per gli orfani o nemmeno stasera ci andiamo..?" Esclamò stanca Delfina.
"Delfina Perfavore..abbiamo già comprato i biglietti..dobbiamo anche andarci?non è sufficiente un contributo?"
"No,non basta questo!Non basta comprare i biglietti,si deve andare!E poi quella gente conta sulla nostra presenza per dare prestigio all'evento!" rispose con tono saccente ammirandosi allo specchio nella nuova camera di sua madre.
"ma..Delfina ti prego,se dovessimo andare a tutti gli eventi a cui ci invitano..non potremmo neanche respirare!"
Delfina sospirò annoiata alzando gli occhi al cielo.
"Senti..amore,tesoro,io ti capisco..capisco quello che vuoi dire ma in questo caso è diverso!e non posso credere che non ti facciano pena gli orfani!"
"e io non posso credere che tu voglia andare a tutte le cene di beneficenza che ci propongono!perfavore Delfina è una follia!" disse contrariato.
"No!Una pazzia è non avere nessun tipo di vita sociale!Non andare da nessuna parte e poi sto parlando di beneficenza,non sto dicendo di andare a ballare o a cenare con gli amici!" disse permalosa.
"Vabene..vabene,andiamo a questa festa se per te è importante però..prima mi voglio assicurare che vada tutto bene in casa"

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