Capitolo 4

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Harry pov's

Doveva ammettere che non si aspettava un benvenuto più strano, da quello che aveva capito la madre di Leo era morta anni prima e lui si dava la colpa, le cose non erano migliorate quando fu mandato a casa di sua zia e così via... Io lo capivo benissimo, anzi penso sia uno dei pochi che possa capire, perdere gli unici che lo amavano era brutto e poi essere mandati da degli zii che ti odiano, beh avevamo qualcosa in comune, meglio così. Decisi che gli avrei parlato in privato, per raccontargli la mia storia così si sarebbe sentito meglio, e così feci quel pomeriggio bussai alla porta e sentii un avanti quasi borbottato

"Ciao" lo salutai
"Ciao" disse lui senza rivolgermi neanche un minimo sguardo
"Tu dovresti essere Harry, giusto? Sei qui per dirmi che ve ne tornate a casa perché io ho fatto una scenata da bambino?"
"In realtà no e ti stupirebbe sapere la mia risposta" dissi rimanendo ancora vicino alla porta, aspettando che lui mi facesse un segno o un invito ad entrare "sai, avrei reagito quasi allo stesso modo"
"Ah si?" mi disse stavolta rivolgendomi un breve sguardo
"Si, anch'io ho perso i miei genitori"
"Davvero?" chiese incuriosito lui
"Sì, per colpa di Voldemort, uno di cui mi sono liberato l'anno scorso"
"Anche io mi sono liberato di Gea però questa estate"
"È lei che ha ucciso tua madre?" mi dissi avvicinandomi un po'
"Sì" aspettai, gli dovevo dare il suo tempo chi sa con chi altro ne aveva parlato, penso con quasi nessuno
"Avevo otto anni quando è successo" disse "eravamo nella sua officina quando è scoppiato un incendio... penso di averlo appiccato io anche se Gea ha detto che è stata lei io mi ricordo che le mie mani hanno iniziato il tutto, ero spaventato da quella donna di terra che parlava senza muovere le labbra e lì i miei poteri si sono attivati per la prima volta" disse tutto d'un fiato
"I tuoi poteri?"
"Ah sì, posso evocare fuoco dalle mani e ne sono immune"
"Figo!" esclamai colpito
"Già... Peccato che la tenni nascosta da allora fino a quando l'anno scorso non sono stato accolto al campo mezzosangue"
"Hai represso i tuoi poteri per sette anni? Notevole, da noi se cerchi di reprimere la magia diventi un obscurius, una forza che distrugge tutto e ti consuma dall'interno" dissi come se fosse una conversazione normale
"Beh questo è meno figo" disse lui sorridendo leggermente per poi ritornare ai suoi ricordi bui
"Sai io non ho mai conosciuto i miei, avevo un anno quando Voldemort li uccise, almeno tu hai avuto la possibilità di conoscere tua madre, dovresti ritenerti fortunato" dissi facendomi prendere da quella malinconia
"Già, fortunato... Dopo quella notte la polizia mi portò da mia tia Rosa che mi accusava della morte di mia madre, mi chiudeva in uno sgabuzzino e rimanevo lì per una settimana se era di buon umore"
"Almeno a te in uno sgabuzzino intero io in un sottoscala"
"Beh questa l'hai vinta tu" disse lui facendo tornare quel piccolo sorriso "però adesso ti batto, sono scappato da tia due volte, da cinque case famiglia e tre collegi"
"Questa è tua, io non sono mai scappato di casa, non so cosa mi tratteneva lì ma non riuscivo a uscire da quella porta e quindi sono rimasto e per fortuna aggiungerei, solo qualche anno fa ho scoperto che la protezione che mi aveva fatto sopravvivere alla notte in cui sono morti i miei funzionava solo se stavo nella stessa casa di zia Petunia ovvero la sorella di mia madre. Mia madre si è sacrificata per salvarmi e così mi ha protetto" con lui mi veniva facile confidarmi, ascoltava in silenzio e questa è la cosa più importante.
"Mia madre è morta solo perché io un giorno avrei sconfitto quella bambola di terra" disse un po' brusco
"Pensa che io sono quasi morto per salvare il mondo perché avevo un pezzettino dell'anima di Voldemort dentro di me, ero in un specie di limbo e ho parlato con un Silente della mia coscienza, diciamo"
"Io sono morto in realtà, per quasi una settimana, ma per fortuna avevo la cura del medico e quindi sono risorto e poi sono andato a prendere Calypso dall'isola di Ogigia" disse con molta tranquillità cosa che trovai alquanto strana.
"Comunque chi è Silente?" chiese lui sinceramente incuriosito
"Silente era il preside di Hogwarts prima della professoressa McGranitt nonché mio mentore se si può dire così"
"Ah... Era importante per te?"
"Si... È stata la miglior guida alla morte di sempre" dissi abbozzando un sorriso

Passammo un altro po' di tempo insieme e poi io dovetti andare via a controllare che Ron non si fosse messo in qualche guaio.

Calypso pov's

Non vedeva Leo da quella mattina, dopo la chiacchierata con sua madre aveva affidato la madre in mano loro ed era andato in cabina a 'schiarirsi le idee', stavo per impazzire e volevo solo andare da lui ma Piper mi ha consigliato di non farlo, alla scuola della Natura aveva ogni tanto questi piccoli attacchi di solitudine e oggi era solo un pochino più forte avendo rivisto la principale presenza dei suoi attacchi. Nel pomeriggio aveva visto il mago con gli occhiali entrare nella cabina di Leo, cosa che la stupì parecchio, andava avanti indietro tra le stalle dove si trovava Esperanza e la sua cabina solo per controllare Leo e il mago di nome Harry ma quest'ultimo uscì solo verso le sei del pomeriggio. Alle sei e mezzo non ce la fece più e bussò alla cabina di Leo e senza aspettare risposta entrò, la prima cosa che notò fu che le mani dell iperattivo Leo Valdez erano ferme, poi notò il suo sorriso sparito e pensò che gli mancava molto. Si avvicinò a lui sul letto e gli domandò

"Stai bene?" che domanda stupida, come poteva stare bene? Sua madre era appena apparsa così dal nulla dicendo di essere tornata dal regno dei morti
"Non tanto" rispose lui guardandosi le mani
"Leo"
"Si?"
"Mi vuoi dire qualcosa? Magari ti liberi un po', sappi che io non mi muovo da qui, non mi va di lasciarti da solo in un momento come questo" gli dissi chiaro e tondo
"Cosa vuoi che ti racconti? Che per sei anni della mia vita ho subito di tutto? Dello sgabuzzino della tia agli schiaffi dei genitori adottivi?"
"Leo puoi parlarmi di tutto, anche qualcosa su tua madre, ho parlato con lei e ho saputo che quella canzone l'avete scritta insieme quando tu avevi sei anni"
"Già... Andai da lei con un foglio in mano e un pastello colorato urlando che volevo scrivere una canzone per noi due, da quel giorno la cantavamo tutte le sere, non ne perse neanche una" mi faceva male vederlo così, aveva gli occhi lucidi e il sorriso spento.
"Mi ricordo quando abbiamo cucinato insieme la prima volta, avevo sette anni e andai da lei dicendo che volevo preparare un dolce per il suo compleanno che sarebbe stato il giorno dopo, la sera eravamo tutti e due pieni di farina e la torta era bruciata nel forno" tornò per qualche secondo il suo sorriso e pensai che non avevo mai visto qualcosa di più bello, poi tornò la malinconia
"La notte dopo l'incendio ero a casa di tia Rosa e il giorno dopo c'era il funerale, avevo fame, non mangiavo dalla mattina allora gli chiesi se potevo mangiare qualcosa e lei mi rispose ~non mangerai fino a domani sera mostro, ora fila nello sgabuzzino e dritto a letto che domani c'è il funerale e non voglio fare tardi per colpa tua~, il giorno dopo mi svegliò buttandomi a terra e dicendo che avevo cinque minuti per lavarmi, vestirmi e sembrare perfetto" le lacrime solcavano il suo volto e neanche io riuscii a trattenere qualche lacrima. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai forte
"Giuro sullo Stige che non lascerò che ti facciano ancora del male"

E con queste note felici chiudo il capitolo abbastanza lungo, spero che vi sia piaciuto il rapporto tra Harry e Leo che hanno più cose in comune di quanto mi aspettassi, e il rapporto tra Calypso e Leo è fantastico, quanto vorrei un fidanzato come Calypso😢😢 ma non tutti sono fortunati al mondo
Ora vi lascio bye bye fuocherelli🔥🔥

Percy Jackson e il mondo magicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora