Capitolo 3

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Rachel
Ragazzo: "Porca troia!"

Accendo l'abat jour, vicino al grande divano angolare, e ci metto un po' di tempo ad abituarmi alla luce. Guardo Camilla che dorme ancora e sento una voce:

Ragazzo: "Scusa"

Alzo gli occhi verso chi ha parlato e rimango scioccata.
Il ragazzo dagli occhi blu? Che cosa ci fa qui?
Mentre cerco di capirci qualcosa, sento dei passi.

Rachel: "Basta voglio dormire!" dico con tono seccato.

Dave: "Amico, che cazzo fai ti ho detto di non fare casino!"

Rachel: "Ciao a tutti, vi vorrei far notare che qui stavo dormendo!"

Dave: "Sì ti ho visto mentre stavo entrando, sei bella anche quando dormi" mi dice facendomi un occhiolino. Ma che cos'ha? Una specie di tic?

Dave: "Soprattutto vestita così"

Mi metto a braccia conserte per cercare di coprirmi, ma ottengo solo il risultato opposto.

Dave: "Beh, lui è Jackson" dice indicandolo.

Rachel: "Aspetta aspetta, tu vivi qui?" dico a Dave.

Intanto Jackson sta salendo le scale, immagino per andare in camera di Dave.

Dave: "Sì vivo qui, sono cugino di Camilla e tu vivi qui?"

Rachel: "Si"

Dave: "Allora ci vedremo spesso, buonanotte"

Rachel: "Si direi di sì e grazie ora vai!"

Dave se ne va e io finalmente mi stendo e spengo la luce.
Jackson....
Sento qualcuno inciampare e spataccarsi per terra.

Rachel: "Ma che cazzo!"

Camilla: "Scusami!"

Mi giro e vedo Camilla a terra e le corro incontro.

Rachel: "Cami, stai bene? Scusami se ti ho urlato addosso"

Camilla: "Non ti preoccupare, ora aiutami ad alzarmi e andiamo a fare colazione. Comunque mi dispiace non averti detto che ci vive anche Dave, temevo che non avresti accettato di venire a vivere qui. Ah, e questa notte vi ho sentiti"

Rachel: "Non ti preoccupare, ti capisco"

La aiuto e andiamo a fare colazione e scopro della sua famiglia. Una famiglia normale e benestante, che la appoggia in ogni sua scelta. Dave e Rose sono stati adottati dalla famiglia di suo zio.

E ho anche scoperto che Camilla è cresciuta in una cittadina fuori da San Diego: mi ha promesso che ci andremo presto.

Camilla: "Eravamo felici fino a quando avevo 14 anni ho perso mia madre in un incidente" aveva gli occhi velati di lacrime. Le prendo la mano e gliela accarezzo.

Camilla: "In auto c'eravamo io, i miei genitori e il mio fratellino. Stavamo facendo una curva in collina e un camion non ci ha visto, ci ha spinti fuori dalla strada. Inizialmente quella che stava meglio era mia mamma, ma ha avuto successive complicazioni."

Rachel: "Mi dispiace moltissimo!" la abbraccio e lei si asciuga le lacrime.
Mi guarda e mi sorride.

Cami: "Su ora vai a vestirti tra poco usciamo!" ha una gran forza.

Vado a vestirmi e truccarmi. Oggi è molto caldo quindi decido di mettermi degli shorts neri a vita alta e una camicetta semitrasparente bianca, come scarpe decido di mettermi le mie amate converse nere. Alle 11 usciamo e andiamo in centro.

Solo ora noto il livido sul gomito di Cami.
Rachel: "Sei sicura di stare bene? Hai un brutto livido"

Cami: "Si si sto bene, solo se lo tocchi fa male"

Il mio unico pensieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora