E tua madre ballava con noi.
~ ~
Mi avvicinai al cofanetto lentamente, prendendo le tue tenere mani sotto le mie e abbracciai le tue dita, così d'aprirla insieme. Rimasi meravigliato da quanti piccoli oggetti vi erano all'interno. In un lato si trovavano anche alcune lettere, scritte a mano. Non vedevo l'ora di leggertele, mio piccolo angelo.
«Cosa... cosa c'è Yoon?» mi chiedesti e io ti sorrisi, aspettando in silenzio, guardando il tuo viso che curioso stava cercando di vedere utilizzando il tatto.
«Piccoli oggetti e lettere Jimin... anche alcuni giocattoli e...» spostai con delicatezza quei ricordi di tua madre cercando di far attenzione a non distruggere nulla e parlai nel mentre, bloccandomi quando qualcosa attirò maggiormente la mia attenzione.
«E? Hyung sono già agitato di mio, non mettermi più ansia!» ridacchiai, eri così carino in quel momento e mi allontanai da te di poco, tenendo quell'oggetto in mano e passandoti dietro. Tu provasti a voltarti: eri così intelligente e probabilmente avevi già capito le mie intenzioni mentre la tua gatta, sul tappetino, rimase a distruggersi fra le sue lacrime o ero io che continuavo a vederla piangere.
«Credo che questa apparteneva a tua madre, Jimin» sussurrai quasi per quanto flebile uscì la mia voce dalle mie labbra e pian piano ti feci indossare una collana d'argento, che portava uno strano ciondolo di forma ellittica che assomigliava quasi a una foglia. Ti irrigidisti sentito il freddo del metallo ed iniziasti a giocherellare con il ciondolo, per scoprire di lui ogni segreto.«È bello vero?» mi domandasti ed io annuii, concentrato ad ammirarti.
«Si, sei bellissimo Jiminie» oh mio caro Jimin, non mi resi conto nemmeno io delle mie parole, poiché quella volta, volle seriamente parlare il mio cuore e sapendo che se avesse chiesto al cervello non avrebbe potuto dire niente, prese l'iniziativa di fare da solo e di non domandare assolutamente nulla a nessuno. Di rosso ti colorasti e io mantenni ancora il mio sorriso, contento di averti fatto quel complimento e felice che ti fosse piaciuto così tanto. Ti avrei riempito di dolci parole, per tutto il tempo passato al mio fianco. Avrei cercato con tutto me stesso di renderti il ragazzo più felice dell'universo. Io ti amavo come non avevo mai amato nessun altro.
Sorrisi e tu facesti lo stesso, per poi tornate su quella scatolina a cercare come pirati che ardentemente bramano il forziere colmo d'oro. Sotto a tutti quei cimeli, trovammo una cassetta, rovinata per il clima e per l'umidità che la copriva. Te lo dissi e concordasti con me di sentire quale buffo suono avrebbe riprodotto o, perché no? Magari avrei avuto l'onore di ascoltare la voce di tua madre che, sicuramente, sarebbe stata delicata e soave. Come la tua Jiminie, sarà stata sicuramente leggiadra e gentile.«Oh, mi ricordo questa canzone Yoongi Hyung!» saltellasti subito, non mi accorsi nemmeno che era iniziata una musica allegra e vivace, quasi come se fosse riferita all'estate, alle amicizie e alla bellezza del nuovo amore.
«Mi dispiace Jimin ma io non ballo» ridacchiai nervoso e tu mi prendesti per mano, cercando di tirarmi verso di te ma io avevo sempre odiato la danza fin da piccolo. Non perché la trovavo noiosa -anzi- ma perché non avevo mai imparato a fare solo un singolo passo.
«Dai Hyung, fallo per me» facesti il labbruccio, sbagliando a guardarmi credendomi più alto. Incominciasti a far dondolare le nostre braccia e a costringermi in qualche modo a seguirti sul palco. Mi morsi l'interno guancia, non volevo far brutta figura, non con te, piccolo.
«Non so ballare Jimin» dissi, abbassando il capo e mi sentii così stupido in quel momento.
«Ti insegno io! Intanto fa così!» alzai il volto ed eri talmente contento da riuscire a contagiare il mondo intero con il tuo solo sorriso. Muovesti i piedi ma non capii neanche un passo, non ce l'avrei mai fatta, ero negato.«Stai facendo come ti sto dicendo Hyung?» canticchiavi e danzavi, volteggiavi nell'aria e sembravi conoscere a memoria tutta la coreografia. Io muovevo solo le braccia per farti capire che come te, anche io mi stavo muovendo, quando invece stavo solo continuando a lodarti con lo sguardo, da fermo.
«Certo...» ti dissi e fu la prima e l'ultima volta che ti mentii, sul serio. Tu ridacchiasti e io lo sapevo: ingenuo com'ero, oramai avrei dovuto imparare che anche se non potevi vedere il mio timore sul volto saresti comunque riuscito a capire che non dicevo il vero. Ti fermasti e io tremai un attimo, impaurito dal tuo astuto sguardo. Ti alzasti in punta di piedi e ti avvicinasti pericolosamente al mio volto.
«Non sento i tuoi passi...» mi sussurrasti nell'orecchio e io deglutii, scosso da mille brividi prima di sospirare e arrendermi.
«Okay, okay... va bene, ballerò anche io» E si, mi avevi cambiato, avevi distorto ogni mio pensiero, poiché mai avrei ballato ma con te lo feci: mossi i miei piedi seguendo il tuo ritmo. Mi divertii, risi anche, ricordi? Fu davvero una sorpresa per me riuscire a non pestarti mai.Oh di te mi fidato, a volte anche ad occhi chiusi danzavo. Anche quando non c'eri, lasciavo che i miei pensieri mi conducessero al centro del palco.
«Grazie, Yoongi» mi abbracciasti finita la musica senza preavviso e continuasti a dondolare, come se ancora la melodia fosse nelle tue orecchie. Sentivo il tuo cuore battere sul mio petto e oramai superava il mio. Ti piaceva così tanto ballare Jimin? O la causa di quella palpitazione ero proprio io? Sorridesti e alzasti il volto solo per lasciarmi senza preavviso un timido bacio su una guancia, ritornando con il capo sul mio collo, aspettando una mia risposta.
«D-di nulla, Jiminie» balbettai e deglutii: per ricevere un altro tuo bacio avrei ballato tutti i giorni, tutte le mattine, facendomi trascinare dai tuoi movimenti.
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In color maris
Fanfiction[COMPLETA] «Di che colore è invece il mare?» ~ ~ • Tutta scritta sotto il punto di vista di Yoongi • Yoonmin • Storia breve • Angst • Fluff [capitoli pubblicati: 10/10] - - - ¡Storia inventata da me @romitaggio: non copiare, tradurre ecc... senza il...