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Megan's pov

Sebastian, il ragazzo con cui ero uscita quella sera, mi aveva riaccompagnata a casa. Erano passati poco più di 5 minuti da quando ero arrivata, mi ero tolta il cappotto, le scarpe e mi ero buttata sul divano per far riposare un po' i piedi, i quali erano stati messi alla prova da un tacco 12 tutta la serata.
Suonarono al campanello di casa, quindi mi alzai ed andai ad aprire la porta.
Mi ritrovai Connor davanti e gli feci spazio per permettergli di entrare in casa.

«Oh menomale che già sei qui!» disse chiudendosi la porta alle spalle, per poi abbracciarmi.

Ricambiai l'abbraccio, accarezzandogli la schiena, «che succede? Ti vedo molto agitato.»

«Sono un cretino, ecco che succede» sospirò, mentre io assumevo un'espressione confusa staccandomi dall'abbraccio. «Mi ha baciato ed io ho ricambiato per tipo due secondi e poi mi sono staccato. Non sapevo che fare!»

Gli poggiai entrambe le mani sulle spalle, facendolo sedere sul divano.

«Innanzitutto prendi un bel respiro e calmati. Poi stai tranquillo, era solo il primo appuntamento!»

Annuì, tranquillizzandosi poi.

«A te com'è andata invece?» mi chiese, mettendosi comodo sul divano.

Mi sedetti accanto a lui, stringendo un cuscino tra le braccia, «non male.»

Inarcò un sopracciglio, guardandomi «non male? Tutto qui?»

«Sì, tutto qui. Cioè insomma, è un tipo molto materialista che pensa di conquistarti con regali e i suoi soldi» alzai gli occhi al cielo, «può essere che mi sbaglio, però questa è stata la mia prima impressione di lui.»

«Il classico fighetto con i soldi.» Fece una smorfia.

«A te invece com'è andata? Oltre al bacio, intendo.» Gli chiesi.

«Uhm lei è simpatica, sembra essere una brava ragazza, abbastanza intelligente»

«Però?» Lo interruppi, notando che stava allungando il brodo per arrivare al problema.

«Ha una voce molto ma molto squillante» si morse il labbro guardandomi, «all'inizio pensavo che era nervosa, ma poi è stato così tutta la serata.»

Scoppiai a ridere, «dai, non è un grosso problema!» lo colpii con il cuscino che avevo tra le braccia, riuscendo a prenderlo in pieno viso.

Iniziò a ridere anche lui e ricambiò il colpo, iniziando una lotta di cuscini.


Un paio di settimane dopo.

Quella sera Sophie e Dave avevano invitato tutti a casa loro per fare una grande grigliata. Oltre ai soliti amici, erano invitati anche Sebastian e Kimberly.
Sebastian mi stava aspettando in macchina, fuori casa mia.

Entrai in macchina, sorridendogli.

«Hey!» Mi allacciai la cintura di sicurezza.

«Hey» mi sorrise poggiando una mano sulla mia guancia, sporgendosi per stamparmi un bacio sulle labbra, «sei bellissima come sempre.»

«Grazie!» ricambiai il bacio, «anche tu.»

Mi rivolse un ultimo sorriso, per poi iniziare a guidare.

«Sei nervoso di conoscere i miei amici?» Gli chiesi, spostando lo sguardo dalla strada a lui.

«Un pochino» alzò le spalle, «dopotutto gli amici sono come una seconda famiglia, quindi sarà come conoscere la tua famiglia.»

ℑ 𝔫𝔢𝔢𝔡 𝔶𝔬𝔲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora