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Megan's pov

«Ho rotto con Kimberly.» disse secco, andando a sedersi sul divano.

«Come? Perché?» chiesi stupita, seguendolo e sedendomi al suo fianco.

Poggiò i gomiti sulle ginocchia, prendendosi la testa tra le mani.

«È una lunga storia.» mormorò.

«Connor» lo richiamai con tono autoritario, «ho tutto il tempo del mondo.»

Passarono una manciata di minuti ma Connor proprio non ne voleva sapere di parlare. Mi accucciai davanti a lui, in modo da essere allo stesso livello del suo viso. Poggiai entrambe la mani sulle sue ginocchia, guadagnandomi finalmente la sua attenzione.

I suoi occhi color ghiaccio si incatenarono ai miei mentre la sua mano sinistra raggiunse la mia guancia destra, accarezzando delicatamente quest'ultima con il pollice.
Si spostò in avanti, così da essere più vicino a me, facendo scivolare entrambe le braccia attorno al mio collo e mi avvolse in un forte abbraccio.

Lo strinsi forte a me, accarezzandogli la schiena.

«Ci sono e ci sarò sempre per te, lo sai.» gli sussurrai contro la spalla, prima di lasciarci su un bacio.

«Ti voglio bene, Meg, più di qualunque altra cosa al mondo.» sussurrò, lasciandomi un bacio tra i capelli.

«Anch'io ti voglio bene.» gli sorrisi, staccandomi dall'abbraccio. «Allora? Vuoi dirmi perché avete rotto?»

Sospirò sonoramente prima di iniziare a parlare. «Abbiamo litigato. Indovina un po' chi è quello che ha beccato la persona fidanzata ora?» fece ruotare l'indice in cerchio per poi fermarsi sulla sua faccia, «Dindindin.»

Sgranai gli occhi, formando un 'o' con la bocca. «Non ci credo!»

«Oh credici!» scosse la testa. «Aveva architettato tutto questo per lavorare con la nostra atelier, come modella ufficiale intendo. Quando l'ho scoperto e gliel'ho detto, ha negato dicendo che stavo trovando una scusa per rompere con lei perché la stavo tradendo. E indovina con chi? Con te.»

«No vabbè!» scoppiai a ridere, scuotendo la testa. «Benvenuto nel club!»

La mia risata coinvolse anche lui che iniziò a ridere come non mai.

«Oh Gesù cosa mi sono scampato!» disse con un sorriso sulle labbra, passandosi una mano tra i capelli.

«E io che pensavo di doverla sopportare tutte le volte che uscivamo insieme.» mi sedetti nuovamente accanto a lui.

«Non so cosa passa per la mente delle persone.» scosse la testa. «Un'altra cosa che non ho capito è perché si è inventata il mio tradimento con te.» si voltò a guardarmi.

«A quanto pare non sembriamo fidanzati solo agli occhi dei nostri amici.» alzai le spalle.

«In che senso?» disse aggrottando la fronte.

«Sebastian era geloso della nostra complicità» mimai le virgolette quando pronunciai la parola complicità, «quindi credeva che ci fosse dell'altro tra noi e abbiamo litigato.»

«Beh se lui la smette di essere un pezzo di cemento e di pensare solo ai soldi, forse ci arriverà ad avere una complicità come la nostra.» disse, con una punta di acidità.

Lo osservai per un po' per poi annuire, leccandomi le labbra e distogliendo lo sguardo dal suo.

«Resti qui stasera?»

ℑ 𝔫𝔢𝔢𝔡 𝔶𝔬𝔲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora