Arriviamo al settimo piano in pochi secondi e mi ritrovo davanti una tavola imbandita, con due servitori che ci aspettano silenziosi. Appena mi avvicino, la ragazza più vicina a me mi fa accomodare a un lato del tavolo. Afferro una forchetta e infilzo una coscia di pollo. Sto morendo di fame.
"Johanna, non è buona educazione iniziare a mangiare senza aspettare gli altri commensali", mi sgrida Callista, che si è avvicinata accompagnata dall'inconfondibile ticchettio dei tacchi sul marmo freddo.
Le regalo un sorriso sarcastico, che ormai è diventato il mio marchio di fabbrica, e addento una coscia di pollo cosparsa di burro cremoso. Capitol City sarà anche un posto orribile, ma il cibo è il migliore che abbia mai assaggiato.
"Allora, dobbiamo parlare delle vostre speranze di sopravvivenza", dice Blight dopo essersi seduto, ma appena vede il mio sguardo stanco cambia subito idea. "Forse è meglio farlo domani mattina".
Troy annuisce, e inizia a mangiare dell'arrosto di maiale. Cavolo, quella carne sembra così tenera. Il maiale è abbastanza raro dalle nostre parti, e sicuramente non viene cucinato come lo fanno qui. Ne prendo un pezzo, mi è venuta l'acquolina in bocca e voglio andare a letto con la pancia piena.
"Comunque", riprende Blight dopo aver inghiottito un grosso boccone, "dovete pensare a una strategia. Sapete accendere un fuoco, vero?"
Vivo in mezzo ai boschi da sempre, non scherzo quando dico che anche i bambini sanno accendere un fuoco. Durante le sere d'estate le famiglie si riuniscono sotto le stelle e accendono un fuoco, dove arrostiscono carne e verdure. Alcune volte, se siamo fortunati, riusciamo anche a vedere le stelle cadenti.
"Potete rispondere a una domanda se riuscite ad aprire la bocca per mangiare" ci riprende Callista. Non la sopporto.
Inghiottisco un grosso boccone di pollo ripieno e rispondo sbrigativa alla domanda. "Si, sappiamo accendere un fuoco. E prima che tu ce lo chieda, io so usare benissimo l'ascia".
Blight mi sorride. Sembra che il mio pessimo comportamento non abbia effetto su di lui, o è solo un comportamento di facciata? "E tu Troy? Sai usare qualche arma?"
Troy scuote la testa. "No. Avrei iniziato a lavorare dopo la scuola".
Aspetta, allora non ha ancora 14 anni. Beh, poco importa, non avrebbe avuto comunque speranze.
"Scusate, vado a dormire. Non ho fame", annuncia, mentre si dirige verso le camere da letto.
Blight mi fissa. "Che c'è?" rispondo spazientita.
"Lo sai che lui ha molte più possibilità di te, vero?"
Rispondo con una risata sarcastica. "Come no. Lo uccideranno appena mette il piede fuori dalla piattaforma".
"Ne sei convinta? E se scappasse dalla parte opposta?"
"Non lo farà", rispondo convinta. "Fanno sempre così, no? I più deboli. Corrono verso la cornucopia per prendersi un'arma, e così vengono uccisi".
"Sei sicura che anche lui farà così? O sarai tu quella che correrà verso la cornucopia per prendere un'ascia e cercare di uccidere tutti?"
Non rispondo, e lui continua. "Se mostri a tutti la tua forza, se prendi un punteggio alto alla valutazione, come pensi che reagiranno i favoriti? Ti prenderanno di mira."
Lo guardo. Merda, ha ragione. "Mi uccideranno prima che possa uccidere uno di loro".
Blight sorride compiaciuto. "Vedo che hai capito".
Così il mio piano va a farsi fottere. Non ho mai avuto un piano vero e proprio, ma più o meno pensavo di far così. Ma ora che alternative ho? Se mi alleno per un'intera settimana con gli altri tributi, capiranno il mio potenziale e mi vedranno come una minaccia. Ora inizia a prendermi il panico.
"Nella settimana di addestramento cosa dovrei fare?" gli chiedo.
Blight ci pensa un attimo. "Niente. Sbaglia gli esercizi, non farti notare. Fingi di non saper fare nulla. Per il momento fai così, poi studieremo una tattica per l'arena".
Mi alzo per andare a letto e, sforzandomi di essere gentile e non una stronza come al solito, lo ringrazio. Lui ricambia e mi dirigo verso la mia stanza. Ora so cosa devo fare.
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Hunger Games - Il Pianto Del Salice
FanficJohanna Mason viene estratta come tributo nei 71esimi Hunger Games.