11 capitolo

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<<Luke appendi quel vestito nell'armadio,per favore.>>


Dopo le sue fantomatiche parole, quelle sul volermi sposare, io sono scappata con la scusa di dover andare in bagno, dove mi sono sciacquata con tonnellate di acqua per calmare il bruciore sulle mie guance andate a fuoco; mentre Luke ha continuato a mangiare la sua adorata torta preparata con le mie mani, per niente preoccupato della mia strana reazione.
Quando sono uscita dal bagno sono andata nella nostra stanza e l'ho trovato davanti al letto con i nostri bagagli, ancora chiusi, davanti agli occhi. E quindi ora siamo occupati nel mettere in ordine la nostra camera, e la cosa risulta al quanto complicata, contando che tra i due quella più ordinata sono io, e Luke non riesce neanche a piegare un paio dei suoi jeans. Allora io esco e piego ordinatamente i vestiti mentre lui li deposita nei rispettivi posti che ovviamente io li dirò.
Quando mi sono offerta di uscire e piegare tutti gli indumenti non avevo calcolato di dover sistemare anche l'intimo di entrambi, ed ora mi ritrovo davanti ad un'intera colonna di boxer..

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<<Ehy che succede? Non ti senti tanto bene? Ti vuoi sedere?>> chiede Luke preoccupato mentre si avvicina a me da dietro.


<<No no! Tranquillo va tutto bene, ho solo caldo . >> dico sventolandomi una mano davanti al viso in modo da rendere più credibile la mia sceneggiata.


<<Allora perché guardi così insistentemente nella valigia?>> e dicendo ciò si affaccia oltre la mia spalla, e appena nota quello che sto osservando scoppia in una fragorosa risata, che risana i miei timpani.


<<Oh per quello hai quella faccia? Non preoccupati sono puliti eh ahaha. Per favore non fare commenti sui miei boxer colorati.>> e proprio in quel momento frugando tra la marea delle sue mutande mi capitano tra le mani due tessuti striminziti, uno color arcobaleno e l'altro con sopra raffigurati i power ranger.


<<No ma dai! Seriamente Luke?! Arcobaleni e power ranger? Non me lo sarei mai aspettato da te, Luke sonobelloeribelle Hemmings. >> risposi con un tono umoristico, ma anche da presa in giro , uno di quello che usano le insegnanti con i loro studenti dell'asilo.


<<Non è colpa mia ahah. Mia madre sta cercando di recuperare il tempo perduto ed è voluta partire dall'età di sei anni in cui vedevo i power ranger. >> Mi risponde lui ingenuamente lasciando tingere il suo viso di un leggero rosa.


<<Ma guarda sei arrossito, povero cucciolotto. >> ribatto prendendolo in giro e toccandogli le guance, tirandole un po in tutti i modi, anche come fanno le ragazze di oggi, com'è che lo chiamano?! Ah certo, cioppi cioppi.


<< Shh questo deve rimanere un nostro segreto Alex. >> mi dice mantenendo un tono serio e abbassando il tono della voce, come se qualcuno, forse le pareti della stanza, ci potessero sentire e raccontare ai quattro venti quello che è successo.

<<Non preoccuparti Luke, il tuo segreto é al sicuro con me, sarò una tomba. >> gli dissi in tutta risposta io, stando al suo gioco nel tono di voce.

<<Mi piace il tuo umorismo ragazza. Allora, già che stiamo parlando con calma, che ne dici magari di conoscerci meglio, con qualche domanda, che ne dici? >> Mi chiede con uno strano lucichio negli occhi. Un po mi spaventa l' idea di raccontare qualcosa della mia vita privata a lui, potrebbe voltarmi le spalle e parlarmi da dietro, ma infondo é solo Luke, non una di quelle ragazzine montane che vuole rovinarmi la reputazione a scuola.

<<Per me non ci sono problemi, devo conoscere il ragazzo che sopporterò per tutta la mia vita. Inizia con le domande! Go Luke go! >> gli dico ridendo e sedendomi a terra, con la schiena poggiata al lato del letto, le gambe incrociate e le mani che giocano animamente con i filamente del tappeto violetto che si trova sotto il letto.

Luke si siede vicino a me, si mette nella mia stessa posizione, e non c'é distanza che ci separa. Lo spazio inesistente tra di noi rende possibile la congiunzione dei nostri ginocchi, che mi provoca una scossa che partendo dalla gamba percorre tutta la spina dorsale. I nostri respiri creano l'unico suono che si sente al momento in tutta la casa,e non posso fare a meno di immaginargi l'uno difronte all'altro,i nostri nasi a sfiorarsi e le nostre bocche ad unirsi. Ecco che cosa mi provoca questo ragazzo, mi acceca completamente con il suo modo di essere, e mi trasforma in una ragazzina alla ricerca del principe azzurro.

<<Lascio tralasciare la parola "sopportare",  e cercherò di essere sopportabile in futuro. E poi hai appena pronunciato uno degli slogan della Nutella, quindi so già la prima domanda da farti, ti piace la Nutella? Questo stabilirà l'inizio della nostra relazione. >>Sembra quasi una persona seria, ma il suo continuo mordersi il labbro lo tradisce, quando lo fa sono due le opzioni, é nervoso o cerca di non scoppiare a ridere, in questo caso la seconda opzione é quella giusta.

<<A me non piace la Nutella>> La sua faccia si oscurisce <<Io la amo, e non solo quella, anche ogni tipo di cioccolato che c'é al mondo, quello bianco, quello liquido, quello in barretta. Il cioccolato é come un amico, che vita sarebbe senza?! >> e così il suo viso si rianima  e un sorriso da piccolo bimbo illumina il suo volto da angelo. <<Ora ho io una domanda per te, perché non sei mai venuto a parlarmi a scuola o anche fuori prima che i nostri genitori ci presentassero? >> Era una domanda che mi ponevo da quando l'avevo visto del cortile con i suoi amici, ero curiosa di sapere, di scoprire.

<<Come tu hai ben capito, io ti consideravo una mociosa presuntuosa, quindi non volevo avere niente a che fare con te, non mi serviva un'altra ragazzina alle calcagna, perché anche se sono popolare preferisco avere un trattamento da studente normale , non come i giocatori di football,rugby o basket.>> Mi spiegò tranquillamente, e io lo ascoltai con le orecchie aperte. Non mi preoccupai di come mi descriveva prima di conoscermi, si era basato su ciò che sentiva in giro, e infondo anche io credevo questo di lui, però a quanto pare é popolare solo per i soldi, e non perché lo ha voluto.

<<Va bene, mi hai tolto un dubbio. Ora tocca te chiedermi qualcosa.>> Gli chiesi allegramente, la conversazione stava andando bene, e non ero preoccupata per la domanda che avrebbe potuto pormi.

<<Sei vergine?>> Due parole, solo due parole che possono portare indietro ricordi che dovrebbero essere cancellati con il tempo, ma che purtroppo non sono stati scritti con una matita,ma con un pennarello indelebile. Pensare a quando successe la mia prima volta riporta a un passato remoto, un mio segreto, tra i più grandi, una bolla più scura, più nera dell'oscurità.

<<Non lo sono più. >> Lo guardai dritto negli occhi, rendendoli freddi e distaccati nonostante il contatto ravvicinato, proprio come la mia voce, anche se quest'ultima tremava un po uscendo dalla mia bocca.

<<E con chi l'hai persa?>> Mi chiese nuovamente, sembrava non volesse chiudere questo discorso. E con questa sua ultima domanda la bolla di ingrandì nuovamente, e rivelò al suo interno una sagoma scura, quella che mi accompagnava ogni notte fino a qualche tempo fa, quello che mi ha distrutto e che ha vissuto i miei incubi.Lui vedendo che non rispondevo e che addirittuara ho abbassato la testa, permettendo al suo sguardo di non leggermi dentro attraverso gli occhi perché non mi sentivo ancora pronta a riveragli quella parte della mia vita, decise di dire altro per alleggerire l'atmsfera che si era creata.

<<Sai che la mia prima volta non la ricordo neanche? So solo che la mattina dopo mi sono svegliato nel letto dei genitori di Calum, dopo una festa, con una ragazza più alta di me e che aveva un fisico più maschile del mio. Non so come io abbia fatto a sopravvivere! >> Mi disse accennando una risatina ed un sorriso, che contaggiandomi porto entrambi alla risata. 

Senza dire niente ci alzammo dal pavimento e ci stendemmo nel letto, io nelle sue braccia che mi circondavano protettivamente il bacino, la sua faccia era sul mio collo e mi lasciava dei piccoli bacetti dalla mascella, suppongo per rilassarmi, mentre io mi facevo sempre più piccola nel suo corpo e cercavo protezione da lui. Mi addormentai così, ma non prima di pronunciare tre parole, che non so per lui , ma per me contarono molto.

<<Sei fantastico Luke. >>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 07, 2014 ⏰

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