Capitolo 2

608 31 3
                                    

Harry's Pov
Mi sto preparando per andare alla mia ultima lezione con Berns e salutarlo non sarà facile.
«Harry, tesoro, tra cinque minuti andiamo!» urla mia madre, quasi dall'altra parte della casa.
Lo fa sempre, mi chiedo come non le venga mai mal di gola...
«Va bene!»rispondo.
Mentre siamo in macchina ,mia madre inizia a parlare con una misteriosa espressione, come se volesse sapere qualcosa di segreto.
«Eh cosí...tu e Gina...»
«Eh?»
«Andiamo... Ti ha telefonato prima..»
«Chi? Cosa? Quando?»
«Ma come...credevo di avertelo detto. Prima, circa un'ora fa, ti ha telefonato una certa Gina solo che tu eri occupato a suonare.»
«Oh...Gina, una mia compagna di classe credo. Ma...non ricordo di quando me l'hai detto e poi io con quella ragazza non ci parlo proprio.»
«Oh..credevo di averlo fatto, in ogni caso, credevo che fosse una tua amica, aveva una voce cosí deliziosa.»
«Ehm, no mamma, non credo di averci mai parlaro con lei. Comunque, perchè mi ha telefonato?»
«Voleva sapere come stavi e chiederti qualcosa riguardante i compiti...se non sbaglio...»
«Oh, certo ,i compiti.»
Sollevo gli occhi e faccio una smorfia, sapevo che non era affatto per i compiti ma come al solito, per accalappiare qualche bel ragazzo o vincere una stupida scomessa con le sue amiche. In pratica, voleva provarci con me, questa 'Gina', se non sbaglio l'avevo vista un paio di volte a scuola ma la cosa non mi toccava minimamente.
Povera Gina, se sapesse che le ragazze non mi interessano forse si metterebbe l'anima in pace.
In ogni modo, mia madre si sta già facendo idee strane su me e questa sconosciuta. Come al solito.
«Siamo arrivati tesoro»
«Grazia mamma, ci vediamo dopo!»
«A dopo caro!»
Saluto mia mamma ,mentre si allontana piano con la macchina.
Entro nel grande edificio dove ormai sono abbituato a percorrere lunghi e ampi corridoi.
La mia stanza per praticare musica si trova al terzo piano ed è sempre una noia mortale salire le scale.
Vicino alla soglia della stanza, noto il mio maestro parlare con una donna giovane.
«Si capisco, è un vero peccato, ma d'altro canto, la famiglia è la famiglia!
Stia bene, spero di rivederla presto Signor Berns!»
«Anch'io, arrivederla Signora Dawen.»
Un'ultima stretta di mano prima che il Signor Berns si giri vero di me con una aria mista tra il contento e il dispiaciuto.
«Ecco, il nostro caro Harry!»
«Ciao Signor Berns»
«Ciao Harry, accomodati.»sorride.
Mentre apro la custodia del violino iniziamo a parlare.
«Avrai saputo ,immagino, della mia partenza.»
«Sí Berns e la cosa mi ha colpito molto.»
«Lo so Harry, lo so. Ma non devi preoccuparti, in questi 7 anni ti ho insegnato parecchio e tu sei andato avanti solo con le tue passioni. Questo ti permetterà di andare avanti anche adesso.»
«Non so cosa intendi per 'andare avanti' ma so che sarà più complicato senza la tua guida.»
«No Harry, non lo pensare. Puoi fare del tuo meglio anche da solo. Vedi, quando hai iniziato a studiare questo strumento, ho scoperto fin da subito il tuo talento che voleva venire fuori. E con i giusti aiuti hai sviluppato le tue doti e le tue capacità, come hai notato anche tu.»
«L'ho fatto solo grazie a te Berns. Senza di te probabilmente adesso suonerei da cani. Poi...di che talento stai parlando? Tu mi hai fatto diventare cosí!»
«No Harry, tu avevi talento e io l'ho solo coltivato e adesso continuerà a crescere solo se vorrai.
Diciamo che tu eri un piccolo seme che aveva solo bisogno di essere coltivato con le giuste cure e che oggi è una grande piante verde e magari il tuo futuro insegnante ti farà crescere ancora di più.»
«Una piante senza fiori è triste.»sorrido tra me e me.
«Si hai ragione ed ecco perchè devi andare avanti.»
«Non credo che la mia pianta crescerà ancora senza una giusta mano.»
«Abbi fiducia.»
«In pratica, dipende tutto dal mio futuro insegnate ? Wow, che speranza che sto sentendo...» dico sarcasticamente.
«Su questo non mi preoccuperei, farò venire uno degli insegnanti più competenti, su misura per te e il resto dipenderà solo dal rapporto che instaurerai con lui. Devi mettere solo volontà.»
«Per volontà intendi fertilizzante?»
«No Harry, ahah, non stiamo parlando di piante ma di passione. E se vuoi, chiamala fertilizzante, acqua, ma devi metterci del tuo.»
«Lo faró per te , Signor Berns.»
«Molto bene Harry, adesso, accorda il violino e inizia a suonare il Minuetto di Bach.»
Dopo un'ora e mezza di brani provati e riprovati , di consigli buoni e folli ,è arrivato il momento di salutare Berns.
«Ho sentito che starai con la tua nipotina, spero le piacca il violino.» sorrido.
«Veramente, preferisce il pianoforte ma non si sa mai.»
«È stato bello lavorare con te. Spero di rivederti presto.»
«Non prestissimo ma ritornerò. E tu, impagnati e dai sempre il massimo, come ti ho insegnato.»
«Lo farò.»
Ci scambiamo un abbraccio veloce prima degli ultimi saluti.
«Stammi bene Harry! Buona fortuna.»
«Arrivederci Signor Berns.»
Lo saluto con un piccolo cenno della mano prima di vederlo scomparire lungo la scala del corridoio.
Decido di prendere l'ascensore e penso che forse dovrei farmene una ragione dopo tutto. Insomma, potrei anche farcela anche se il 98% del mio corpo pensa che sarà un cammino troppo lungo e per niente piacevole. Suono il violino da 7 anni ma so che sarà come ricominciare da capo. Soprattutto con un nuovo insegnante, insomma, non l'ho ancora visto ma sento già una strana sensazione.
Chissà...
«Ciao tesoro, hai salutato il Signor Berns?»
«Sí mamma e mi ha dato i suoi famosi ultimi consigli.»
«Oh, bene, perchè il prossimo giovedí conoscerai il tuo nuovo insegnate di violino»
«Cavoli, come siamo veloci, opera di Berns?»
«Sí, ha insistito molto per farti avere un insegnate speciale e tra un pò di tempo lo potrai conoscere»
«Bene, non vedo l'ora...» dico con aria annoiata e sarcastica.
//
Louis's Pov
Sono al telefono con Jonhattan, uno dei miei pochi e cari amici, con cui stranamente riesco a parlare normalmente. Beh, non lo biasimo, quasi tutto il mondo è suo amico ,soprattutto per la sua simpatica e il suo carisma dato che non è male il suo aspetto.
«Andiamo Louis, accetta, accetta! È un'oppurtunità che capita una sola volta nella vita!
Pensaci, Inghilterra! La grande mela!»
«Ehm...quella non era New York?»
«Beh, in geografia sarai un genio ma anche con le decisioni devi darti una mossa. Andiamo amico, il viaggio è tutto pagato poi!»
«Non è questo il punto Jonh.
E se poi non sono all'altezza, e se non piaccio al mio nuovo alunno e se non vado d'accordo con la gente di Leeds?»
«Stupidaggini, sei all'altezza, andrai d'accordo con tutti e piacerai, fidati, non sei niente male amico.»
«Ehm...questo lo dici tu. Comunque non so...»
«Eddai Louis, potrai dimostrare a te stesso molto, potrai dimostrare che sei un grande maestro di violino e che non hai paura di niente! Tantomeno della gente di Leeds!»
Tra un pò ho paura pure della mia stessa ombra, pensa un pò!
Ma forse ,potrei anche provare...
«Mh...beh, sai, forse hai ragione, potrei anche provare...chissà...»
«Ben detto amico. Ah e ricorda di chiamare Tony per la conferma!»
«Va bene, a domani Jonh.»
«A domani!» poso il telefono sul tavolino e mi stendo sul divano.
Dopo tutto, forse dovrei provarci, insomma, nuova città, nuova gente, nuovo 'start'. Perchè no?
Dovró solo avere a che fare con gente che non ho mai visto prima e con una città che non ho mai visto nè visitato.
Cosa c'è di difficile?
Ormai sto pensando a cose troppo folli quindi ,ormai, speziamo il guscio.
«Tony»
«Louis?» risponde Tony dall'altro capo del telefono e con una voce piuttosto sorpresa direi.
«Accetto.»
«Oh Louis! Che notizia!
La stavo aspettando!»
Questa telefonata mi ha rassicurato abbastanza, insomma, si sarebbero occupati del mio viaggio e della mia abitazione e il resto, il servizio musicale, spettava solo a me.
Bene, domani dovrò andare nell'ufficio di Tony per le ultime carte e documenti e tra circa 4 giorni sarò a Leeds. Non si torna indietro. Wow...che emozione...
Mentre inizio a cercare il mio passaporto ,mi chiedo proprio come sarà il tipo con cui dovrò collaborare.
Chissà se sarà un ragazzino simpatico o strano, chissà se avrà 13 o 14 anni...Chissà come si chiama.
Fin'ora ho lavorato solo con ragazzi e ragazze di tenera età e di solito con famiglie stracolme di soldi.
Vediamo come andrà a finire.
//
Harry's Pov
All'improvviso sento il telefono squillare e sono sicuro che sia Austine.
«Ehy Harryyyy»
«Stine»
«Ahah, sempre informale vedo!
Come va??»
«Si bene grazie, sai, cambierò presto insegnante di violino.»
«Oh, davvero? Cavoli amico non lo sapevo... Ti va se ci incontriamo al parco tra dieci minuti?»
«Si certo, grazie Stine!»
«È un piacere Harry.»
Appena vedo Austine inizia a bombardarmi di domande su come mi senta e di come mai del cambio del mio maestro.
«Ehy ehy, non sto morendo o cose del genere, solo il mio insegnante...non sarà più il mio insegnante.»
«Non ti chiederei tutto questo se non conoscessi la considerazione che hai per lui. So che è come un padre per te.»
«Non stiamo parlando di questo Austine.» lo fulmino con lo sguardo.
«Ehm, okey, scusa, allora qual è il problema?»
«Beh, non so se andrò d'accordo con lui. Anzi, scometto che sarà un vecchio pazzo e pure barbuto.
E se non insegna bene?»
«Insegna bene fidati, se l'hanno chiamato dall'Irlanda» finisce cercando di trattenere un ghigno.
«In ogni caso, per me può anche restarsene di là, non mi interessa.»
«Beh' amico, lo vedrai due volte a settimana, ti darà una mano e tu almeno dovrai trovarlo simpatico.
E poi è questo che vorrebbe il tuo ex-maestro di violino, no?»
«Hai ragione forse...»
«Dai, poi chissà, forse è un tipo simpatico e non tanto vecchio?»
«Chissà...
Può darsi. Mi chiedo che tipo sia...da dove venga ,se è bravo e magari anche il nome!»
«Beh, questo prima di tutto!»inizia a ridere Stine.
Finita la chiaccherata, Austine mi riaccompagna casa e davanti alla porta ci salutiamo.
«Non ti preoccupare Harry, poi per ogni cosa puoi contare su di me!»
«Grazie Stine, a domani!»
«Ciao!» fa un gesto con la mano.
La chiaccherata con Austine mi è stata d'aiuto e dopo tutto non ha tutti i torti.
Insomma, posso farcela se voglio, perchè no?
Menomale che Stine è sempre positivo e non so se definirlo il mio miglior amico o solo amico, d'altra parte è un buon amico però, uno dei pochi che ha preferito non criticare la mia vera persona e con cui posso a volte essere me stesso, ma non del tutto e non sempre.
C'è un limite ad ogni cosa.
Intanto, mi chiedo proprio chi sarà il mio nuovo insegnante di violino, dovrò conoscerlo tra un pò e chissà com'è...

The Violin Teacher (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora