The Violin Teacher (Larry Stylinson)

Capitolo 11

Louis' Pov
Dire che sono nervoso non basterebbe in questo momento.

Ho appena ricevuto una telefonata da Ben e mi ha detto che oggi avrei avuto un incontro faccia a faccia con la Signora Kitten. Solo io e lei. Oddio.
La tensione sale, ricordo che l'ultima volta non è finita nei migliori dei modi... E no, non è stata colpa di Harry ma della prepotenza di Mrs Kitten.
Questo mi ricorda che qualunque contraddizione faró non sarà molta gradita da lei...
Questo non è il massimo.

E mentre sto riordinando dei fogli sulla mia scrivania, il suono dello squillo del cellulare mi raggiunge e quindi lo afferro.
Rispondo, consapevole di quale mittente si tratta.

<<Fratellino!>>saluta la voce col suo unico tono fastidioso.
<<William.>>
<<Allora sei vivo, sai, iniziavo a preoccuparmi dato che non mi hai risposto l'ultima volta>> sogghigna quasi impercettibilmente.
<<Ah, scusa, non credo di ricordare..>> mento.
<<In ogni caso, adesso posso darti una splendida notizia. Ho parlato con nostra madre due giorni fa e alla fine, abbiamo raggiunto un accordo. Ci incontreremo, tutta la famiglia intendo,
a...indovina dove??>>
Sperando che non dica Leeds.
Sperando che non dica Leeds.
Sperando che non dica Leeds.
<<Mhh...non saprei.>>
<<Sheffield!>>
Inizio a tirare un sospiro di sollievo, frenato dal ricordo che Sheffield si trova circa ad un'ora da Leeds.
Questo no.
<<Sheffield? E con ciò?>>
<<E con ció, sei invitato obbligatoriamente a partecipare all'incontro di famiglia>>
<<E se per caso non volessi?>>
<<Non mi hai sentito? Ho detto "obbligatoriamente".>>
<<Quindi, mi stai chiedendo di raggiungere Sheffield solo per una vostra stupida cena??>>
Chiedo con una punta di rabbia.
<<Ei ei, ringrazia che non sia organizzata a Londra fratellino!>>ride cosí spudoratamete che vorrei riattaccargli di nuovo il telefono in faccia. E non sembra una cattiva idea ma la sua voce mi distrae.
<<Eddai Loulou, abbiamo sfruttato la fortuna che quasi tutti eravamo di passaggio nel Regno Unito, dovresti essere felice>>
<<E invece non lo sono, va bene?>>
<<Sta attento a come parli, fratellino.
E poi...non vorrai di nuovo deludere la mamma, no?>> percepisco il suo stupido sorriso anche dall'altro capo del telefono.
Questa se la poteva risparmiare.
So di essere nato solo per deludere mia madre, me l'hanno sempre detto i miei fratelli. Ogni cosa che facevo o dicevo o pensavo..Era sempre una completa delusione. Sempre..
<<Sei sleale a ricordarmelo ogni volta William.>>
<<Un promemoria non fa mai male Loulou>>
<<Ti ho detto di smetterla di chiamarmi in quel modo.>>
<<Come preferisci, comunque, abbiamo deciso che non sarà una cena ma un pranzo dato che a tutti conviene quell'orario>>
E come al solito la mia opinione è stata irrilevante per non dire inesistente.
<<Mmh...e che giorno sarebbe?>>
<<Questo giovedí>>
No accidenti. Proprio un giorno in cui lavoro dovevano farla.
<<Perció, ricapitolando, questo giovedí alle 13 nell' Halifax Hall. Basta solo dire il tuo cognome all'ingresso>>
<<Mmhh...va bene...>>
<<Andata fratellino e mi raccomando, puntuale e non mancare>>
Poteva anche darmi la direzione esatta... Almeno se mi perderó non sará colpa mia.
Perció... Ho appena accettato di partecipare ad un altro incontro di famiglia... Che mi è saltato in mente?
So benissimo come andrà a finire tutto questo ma come ha detto William, non posso deludere mia madre nuovamente e inoltre, non posso far vedere a tutti loro che non sono forte abbastanza da presentarmi in quel determinato hotel.
Non ho scelta insomma...
Un'altra cosa che mi preoccupa è l'orario dato che spero solo di ritornare in tempo alla scuola per la lezione.
E spero anche che il pranzo non sia cosí disastroso...
D'altro canto, siamo solo noi cinque.
Mia madre, le mie sorelle Fizzy e Lottie (con un anno in piú di me), mio fratello William(con due anni in piú) e infine io, il piú giovane.
Cerco di restare quieto ma so che questo evento sconvolgerà il mio normale equilibrio mentale.
E questo non va bene.