Capitolo 6

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Harry's Pov
Sono in classe ad ascoltare la noiosa lezione di geografia quando ad un tratto suona la campanella.
Finalmente, era ora.
Ed infatti, sta per incominciare la lezione di musica, che bellezza!

<<Buon giorno ragazzi! Oggi sentiremo un artista molto conosciuto nel mondo musicale...infatti, lui è considerato proprio uno dei più importanti geni della storia della musica!>> afferma il Professor Mey mentre accende il registratore.
Mmh...interessante, credo di sapere di chi sta parlando.
E appena la dolce melodia parte, o meglio, la sonata, ho la conferma.
È un bene che io riesca sempre a riconoscere ogni artista. Beh quasi tutti...

<<Mh? Ma chi è?>> chiede incuriosito Austine accanto ame.
<<È Johann Sebastian Bach , Stine!>>rispondo allegramente.
<<Sonata in->> cerco di continuare ma vengo intterrotto.
<<Pff, cos'è questa noia?>> chiede annoiato un mio compagno.
<<Già, dobbiamo per forza sentirlo??>> concorda un'altro.
Che idioti.
Potrebbero almeno provare ad ascoltare.
<<Ragazzi, un pó di calma perfavore e invece di lamentarvi fate un pò di silenzio!>> dice il Prof May.
<<E adesso, chi sa dirmi qual era l'artista?>> chiede guardando in giro.
<<Ehm... Bach..?>> rispondo alzando timidamente la mano.
<<Esatto Harry!>> esulta May.
<<Maddai, Harry, mica fai sul serio amico! Hai azzeccato scometto ahaha>> dice un ragazzo.
<<Pff Styles, non mi dire che ti interessa questa roba!>> continua un'altro.
<<Si infatti, una noia! Altro che storia della musica! Ahah>> finisce un'altro mio compagno ridendo, seguito da tutto il resto della classe.
Incrocio le braccia seccato, cavoli che nervoso.
Quanto possono essere stupidi i miei compagni?
Perchè non provano a riflettere prima di parlare?
Che idioti.
Sento una mano sulla spalla e noto che è Stine che prova a consolarmi.
Almeno a lui importa qualcosa...
Credo.
Ma forse nemmeno a lui, insomma...a chi mai interesserebbe di capire uno come me?
Che noia.

Quando ritorno a casa trovo mia madre in cucina e appena mi vede mi fa la solita domanda.
<<Come è andata a scuola tesoro?>>
<<Stava andando bene.>> rispondo.
<<E poi?>> chiede.
<<E poi niente di che>> le sorrido.
<<Mmh capisco...beh, puoi riposarti una mezz'oretta che dopo dobbiamo andare alla lezione>>
<<Ah già, l' avevo dimenticato, va bene>> concludo salendo in camera mia.
Ripenso a cosa ho detto a mia madre e sí stava andando bene finchè non mi sono interessato alla lezione di musica.
Stava andando bene finchè i miei compagni non stavano per avere il presentinento che fossi uno sfigato.
Stava andando bene.

Appena arriviamo alla scuola di musica, saluto mia madre e mi dirigo verso l'entrata.
Se non sbaglio, mancano ancora cinque minuti all'inizio, perció decido di appoggiarmi al muro vicino alla porta e aspettare...

All'improvviso sento un rumore di passi piuttosto allegri e una piccola risata bambinesca.
Apro gli occhi di scatto (e no, non stavo dormendo ma riposando la vista) e vedo Louis in compagnia di un bambino biondo.
Che visione curiosa.
Mentre si avvicinano inizio a osservare prima il biondino e poi lui.
Ha l'aria impacciata come sempre...
E non so perchè ma questo pensiero mi fa spuntare un leggero ghigno di tenerezza.
Ma appena sono davanti a me mi ricompongo e lo saluto.
<<Ciao, Signor Tomlinson.>>
<<Ciao...Signor Styles..>> risponde.
Noto che il ragazzino si nasconde all'improvviso dietro la gamba di Louis.
Sento il mio insegnante di violino mormorare qualcosa al ragazzino.
<<Ehm...Theo, puoi andare a prendere il tuo violino e aspettare tuo padre qui fuori...okay?>>
Il bambino annuisce e corre dentro la stanza.
Ahah, timido e impacciato come una persona che conosco...
<<Mmh...completamente timido, mi ricorda qualcuno.>> dico mentre cerdo di assumere un'occhiata strafottente e compiaciuta.
In realtà mi viene un pò da ridere.
Vedo Louis arrossire a cosa ho appena detto.
E stranamente mi accorgo che sto per sorridere ma cerco subito di non farlo.
Perchè mi viene da sorridere come un idiota?
Appena si ricompone mi invita ad entrare per prepararmi.
Va bene come risposta uno sbuffo?
Ovviamente.
Quando entro trovo il biondino di prima che si sta dirigendo fuori con il suo violino.
Ahah, che violino piccolo.
Mentre se ne va guarda il pavimento ed esce alla velocità della luce.
Sí, timido ed imppacciato come Louis, potrebbero essere fratelli.
Il pensiero mi fa intenerire.
Appena entra Louis, inizio a fissarlo e...
Okey non so perchè lo sto facendo, ma non riesco proprio a farne a meno.
Nel senso...beh...per tenerlo d'occhio.
Ma appena incrocia il mio sguardo noto che sto sentendo un leggero disagio e guardo subito da un'altra parte.
<<Mh...allora Signor Styles...come sono andati gli ultimi esercizi che ti ho dato?>> chiede, sempre con il suo insopportabile e straordinario e innocente....tono silenzioso.
<<Mmh...diciamo bene>> rispondo piuttosto incerto.
Okey, gli ultimi esercizi erano davvero tosti ma credo di averli fatti lo stesso decentemente...credo.
Inizio a suonare e noto che sto facendo gli stessi errori che faccio già dall'altra settimana. Accidenti, non va bene cosí!
Finisco di suonare e cerco di non far sentire il mio "sbuffo frustrato".
<<Non ti preoccupare, sei andato meglio ti quanto pensassi...>> dice d'un tratto Louis.
Meglio dice...non saprei...
Cavoli, che figura ho fatto.
Questi sono errori stupidi e devo assolutamente corregerli.
<<Si ma non va bene lo stesso, come posso fare a migliorarli?>> chiedo seccato.
Inizia a darmi dei consigli e li trovo abbastanza utili, insomma, potrei anche provarci dato il suo particolare modo di spiegare.
Noto che mentre spiega ha un'aria sicura, certamente molto più sicura di tutte le altre volte.
Dopo un pò decidiamo di sederci insieme ad un tavolino perchè mi deve far vedere dei nuovi brani che (non vedo l'ora) suonerò molto presto.
Quando tira fuori un'altro foglio con scritto sopra "Allegretto" inizia a spiegarmi il contenuto.
E sí, un'altra interessante opera di Bach.
<<E questo invece, è stato composto appunto da Bach...nell'età...>>
<<Barocca, nell'età Barocca...>> continuo al posto suo.
Vedo che sorride leggermente.
Ed è...strano...
<<Perció si tratta di "padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi" e anche...>> cerca di continuare ma so anche questa.
<<"Della bellezza artistica">> continuo di nuovo al posto suo.
E stavolta sorridiamo entrambi.
Non con il suo sorriso timido ma con il suo sorriso naturale.
Dovrebbe sorridere di più...penso...
Insomma, meglio di no.
Che sto facendo? Perchè sto sorridendo ancora? A nessuno interessa se so queste cose.
Perciò scaccio subito via il sorriso e mi metto a guardare le mie scarpe.
<<Ehm...io...io..almeno credo...>> balbetto per la prima volta.
Ehi, è la prima volta anche per me.
<<È giusto Harry! Eh, ehm...volevo dire, Signor Styles... È giusto quello che hai detto...>> dice Louis sorprendendomi.
Il modo in cui ha pronunciato il mio nome è assolutamente nuovo per me, unico...
So che sto facendo un'impressione da stupido e Louis sicuramente lo sta pensando.
Mi alzo velocemente per la rabbia e vado a sistemare la mia custodia.
Meglio evitare altre figure, perciò chiedo a Louis di radunare tutti i fogli nel quaderno, a casa me la caverò da solo...
Il resto della lezione lo passiamo allo stesso modo.
Mi dispiace, ma è stata colpa mia e adesso è meglio che sto zitto.
Mentre mi sto preparando per andare via noto che Louis si avvicina.
<<Signor Styles, tu sai...tu sai molto su Bach..? E sulle melodie?...Giusto?>> chiede abbastanza incerto.
Pff perchè me lo sta chiedendo?
<<È necessario saperlo?!>> chiedo piuttosto seccato.
<<Ehm..io...>> cerca di rispondere.
<<Puó darsi, chi lo sa, non credo sia rilevante!>> continuo irritato mentre mi avvicino a lui.
<<Anche se fosse, so che non te ne importa...!>>concludo alzando la voce e fissando quei occhi blu gelido che mi ritrovo davanti.
Perchè cavolo me l'ha chiesto?
Mi prenderà in giro anche lui?
Aah, ma cosa gli importa d'altronde...
<<Mi importa! M-Mi...mi importa invece...>> afferma sorprendendomi.
Ha detto...che gli importa.
Gli importa...
A lui importa, allora....
La sua affermazione mi stupisce cosí tanto che inizio di nuovo a guardarmi le scarpe.
Ma devo andare adesso e perciò mi volto e prendo la custodia per andare via.
Ma prima di uscire dalla stanza devo fare un cosa.
<<Grazie...Louis..>> dico prima di andarmene definitivamente.
E sí...sto sorridendo.
Lui non è nemmeno un mio amico, lui non è mia madre, lui non è il mio vecchio insegnante di violino, però gli importa.
Fore... Gli importa veramente...
Mentre esco fuori dall'edificio ripenso a tutto quello che è successo oggi.
E se non ricordo male...oggi sono pure arrossito, anche se per un millisecondo e a me non capita mai. Nemmeno se sono in una situazione imbarazzante.
Mai. Beh...era mai fino ad oggi...
Non capisco, perchè proprio con lui?
La sua presenza forse? No, è inpossibile...Lui...
E già, non riesco a fare a meno di rimurginare adesso...
<<Ciao tesoro, com'è andata oggi?>> chiede mia madre allegra come sempre.
<<Male...>> le rispondo con l'ombra di un sorriso.
<<Oh..., tesoro....significa...che è andata bene?>> chiede speranzosa con un largo sorriso.
<<Vedi tu mamma...>> le rispondo.
So che capirà, capisce sempre tutto mia madre.
E cosí, inizio a guardare come al solito fuori dal finestrino.
Il cielo è azzurro.
Azzurro...

The Violin Teacher (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora