"Non preoccupati, capirò se deciderai di lasciarmi andare"
-Ed sheeranCapitolo 12
Le nostre labbra un cazzo.
Si guardarono soltanto, era la mia timidezza ancora una volta che mi aveva preceduta prima della mia voglia.
Lei, anzi io, rovinavo tutto il 99,9% delle belle situazioni.questo perchè ho capito che, anche con tutta la voglia del mondo, io non potevo averlo. Non potevo fare questo. lui non era mio, e a vedere con chi stava, non sarebbe mai stato mio.
Solo che con capivo il perchè mi stava addosso.
Era indecifrabile
"Scusa"
dissi con voce fioca
"No, scusami tu. "
disse prendendo le sue cose e uscendo dalla casa, lasciandomi lì, seduta, tra le coperte, in attesa di qualcosa che non sarebbe mai arrivato.
Stetti un secondo e poi buttai tutto ciò che mi trovavo vicino a terra. cominciai a gridare e a piangere.
"Perchè tutto ciò che voglio, non lo posso avere?"
"Non chiedo mai niente. tutto ciò che voglio non riesco ad averlo mai. ciò che mi fa stare male invece si. e questo fa male. fa male. per una ragazza che non ha mai assaporato la "felicità" come si deve, e ha vissuto tutta la sua vita in un oblio di magone e altro, è straziante trovare l'oggetto che può renderti felice.. ma perderlo per un soffio."
"E mi arrabbiavo ancora di più perché io sono innamorata di lui. Ma mai potrò svegliarmi accanto a lui, scompigliargli i capelli, giocarci, ammirare il suo sorriso scoppiare sulle sue labbra, ammirare il suo corpo scolpito, pulirgli il rossetto dalle labbra quando lo bacio. non potrò mai raggiungere la felicità anche se è così vicina. "**
Non potevo andare avanti così, quindi decisi di prendermi un bel po' di tempo per stare a casa da sola, senza andare a casa, uscire, solo per il necessario. vedere nessuno, parlare con nessuno.
Spensi il cellulare. chiusi a chiave la porta e mi lasciai trasportare dalle braccia di Morfeo.**
Ormai sono passati 2 mesi da quel giorno, molti mi avevano chiamata e cercata, ma io non avevo proprio la voglio di dire si,
Oggi era il 1 febbraio del 2015. sapevo che giorno era.
In questo giorno avrei voluti essere felice per lui. ma ormai dovevo dimenticare anche il suo nome. DOVEVO.
Anche se il mio unico pensiero era lui.
In questi due mesi, di nascosto mi ha invito tantissime lettere, è venuto anche a casa tipo 10 volte, sono stata dietro la porta a sentire le sue lamentele, ero molto commossa, ma non potevo fare altro che non rispondere."Ho fame. cibo." andai vicino al frigo ma, era vuoto.
Così la prima cosa che feci: mi vestii, e uscii di casa senza farmi vedere da nessuno. raggiunsi un negozietto, così per prendere qualche spuntino.
Entrai nel negozio e sembrava completamente deserto. meglio. così nessuno mi avrebbe potuto riconoscere.
Cominciai a cercare qualcosa, quando a un certo punto, urtai contro una ragazzo mentre stavo scegliendo le patatine.
"S-scusa" dissi imbarazzata, con lo sguardo verso le altre cose sugli scaffali, quando
"Fa niente" una voce famigliare mi rispose, era come triste, cupo, e roco. una voce che riconobbi.
Tolsi gli occhiali, il cappello e la mia lunga chioma arrivò fino alla schiena e anche il ragazzo che avevo riconosciuto si tolse occhiali e cappello:
Era cambiato. i capelli erano molto più lunghi di prima, era sempre bello, anzi di più, in questi due mesi si era fatto più... più.
"H-harry?!"
"W-wendy"Non ho avuto nemmeno il tempo di pensare che subito mi baciò, un lungo e caldo bacio. tanto atteso e sperato, come quando un bambino aspetta l'estate o non vede l'ora che arrivi il Natale. in quel momento ero in un mondo diverso da quello in cui avevo vissuto i 2 mesi prima, avrei voluto restarci perchè sentivo che era quello il mio posto: tra le sue labbra.. ma.
" Che cazzo fai.!"
Mo staccai, gli tirai uno schiaffo e me ne andai piangendo.
Era brutto quello che avevo fatto, senza senso direi.
"Perchè avevo lasciato andare la mia felicità?""Wendy, Wendy, aspetta porca miseria"
Mi senti una mano che stringeva sempre di più il mio braccio per non farlo scappare.
"Cosa vuoi, lasciami,"
"Perchè?"
aveva le lacrime agli occhi, non potevo rivelargli niente, anche se volevo
"Basta, lasciami andare ho detto"
"Io non ti lascio finchè non mi spieghi cosa cazzo ti passa per quella mente?"
"COSA VUOI DA ME. Perchè sei venuto a casa mia strisciando come se avessi perso la persona che più ami al mondo? Perchè mi hai mandato decine di lettere, chiedendo spiegazioni sulla mi sparizione, perchè mi cerchi, perchè mi baci, perchè? Harry PERCHÈ?"
Adesso stavo piangendo pure io, non c'e' la facevo più.
"..."
"Non parli? Allora lasciami andare" riuscii a staccarmi dalla presa e cominciai a camminare verso casa, asciugando le lacrime
mi bloccò di nuovo, questa volta però mi baciò di nuovo, questa volta con più foga, con bisogno, si era arreso, mostrato più volte a me, vulnerabile e tremendamente dolce.
Mi prese bene e approfondì il bacio con la lingua, era calda e si sapeva muovere benissimo, decisamente.
"Questo ti basta a come risposta a tutti i tuo perchè? Credimi Wendy, questi due mesi sono stati una pura agonia, non c'è la facevo più, avevo bisogno di te. ti ho pensata sempre, ti ho desiderata e oggi quando ti ho vista lì, più bella di prima ho capito che non posso lasciarti andare.. ti amo"
".."
Lo baciai ancora e all'orecchio gli sussurrai " Auguri ".
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Fine.
أدب الهواةWendy Lewis,una secchiona che pensava solo allo studio,nessun divertimento, nessuna festa,nessun una gioia, nessun ricordo della sua infanzia o adolescenza,solo libri e cultura. Il caso volle che fosse la migliore amica di Sophia Hill,ragazza molto...