Parte 1.

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                                                                                                                                                                        14/04/2020


Non esitai, portai il mouse su acquista ed era fatta.

Bologna-Londra.

Sarei partita qualche giorno dopo, da sola, in compagnia solo di una valigia. Volevo scappare, per poi tornare magari, non sapevo quando ma forse l'avrei fatto, anzi sicuramente sarei tornata ma mi serviva staccare la spina e pensare. Poi iniziai a realizzare ciò a cui andavo incontro e cambiai idea, non volevo più partire... perché se lo desideravo così tanto?


Ero agitata, mi muovevo da una parte all'altra prima su un fianco poi sull'altro fino a che... mi svegliai.
Si, purtroppo era un sogno.

Ci misi un po' prima di realizzare.

Settimana numero boh.
Giorno non lo so.
Del resto sono tutti uguali ormai.

Il tempo scorre ma a volte sembra che si fermi come quando le batterie dell'orologio finiscono e vanno sostituite ma tu ti giri a guardare l ora e dici: "ma come? sono ancora le 11?!" Ecco, proprio così.

Inutile elencare le cose che si possono fare perché dopo un mese finiscono anche quelle, anche le più impensabili, anche quelle che non avresti mai voluto fare come pulire ogni angolo della tua camera.

A volte cerco di essere razionale e dire: "Devo. Quindi la vivo bene, ormai sono abituata."
Ma subito dopo vorrei strapparmi i capelli, sbattere la testa contro il muro e dire: "Basta vi prego fatemi uscire."
Altre volte mi viene da piangere pensare a tutti questo tempo "perso". Subito dopo però mi sento egoista, si egoista a non pensare a tutte le persone che, nel frattempo io dico:" mi annoio", stanno rischiando la vita.
E lì pensi, non mi costa nulla stare sul divano se questo serve a far guarire delle persone.


Mmm vorrei essere sempre così razionale ma non ci riesco, sono bipolare.


Mi sento soffocare, è come se la casa si riducesse ogni giorno un po' di più.
Non voglio più "emozionarmi" per uscire a buttare la spazzatura.
Non voglio più varcare la soglia della porta e sentirmi una fuggitiva, cazzo.

Nella "vita normale" sono una persona sempre impegnata che si sposta in qua e in là per andare all'università, in palestra, con gli amici... ma come tutti del resto.
Ed è proprio per questo che mi sento legata, l'idea di "non poter fare" mi distrugge.


Ora capisco, capisco il senso di quel sogno, di quel volo, un senso di libertà che però ora non posso avere. 

Settimana numero boh. Giorno non lo so.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora