-I'm alone-
"Va bene Katsuki, per oggi fermiamoci qui okay? Purtroppo vedo che non stai facendo progressi. Sai che puoi parlare con me, non ti giudico." Disse la donna risisntemandosi gli occhiali sul naso.
Il ragazzo si guardò attorno e sbuffò con aria scocciata passandosi una mano fra i capelli.
"Tch, cosa ti fa pensare che io voglia parlare con te?" Disse alzandosi in piedi."Katsuki, io sono qui per aiutarti, lo sai." Disse nuovamente la donna stringendo fra le mani un plico di fogli.
"Allora vedi di lasciarmi fottutamente in pace, non ho bisogno di un cazzo di psicologo. Smettetela di trattarmi come un fottuto pazzo." Disse il biondo mettendosi la giacca dell'uniforme e prendendo con una mano la cartella e il giacchetto."Nessuno qua pensa che tu sia pazzo, Katsuki. Voglio aiutarti a superare..."
"Non ho bisogno del tuo fottuto aiuto cazzo! E non ho niente da superare, non so perché vi siete messi in quella fottutissima testa che a me sia importato qualcosa di quel che è successo a quel nerd. È lui che si è fatto uccidere come un coglione... e... e a me non importa nulla va bene?!" Disse il ragazzo, una volta arrivato alla porta.La donna lo fissava dalla sua poltrona dietro alla scrivania, gli occhi azzurri lo scrutavano, le labbra carnose si increspavano in un sorriso caloroso.
"Allora, ci vediamo domani per la prossima seduta?" Disse la donna pulendo gli occhiali con un panno."Faccia come meglio crede, mi sono rotto le palle di tutti voi." Disse Katsuki categorico, uscendo e sbattendo la porta dietro di sé provocando un rumore acuto.
Il sorriso della dottoressa si spense a poco a poco mentre annotava sul taccuino di pelle nera tutti i dettagli di quell'ultima seduta con Katsuki, l'ultima, per ora, di una lunga serie.
Il biondo camminava lentamente per le strade affollate della città.I suoi occhi erano incollati a terra, la testa era altrove. Era ormai giunto il periodo natalizio, era quasi passato un anno dall'uccisione di Izuku.
Non voleva ammettere a se stesso quanto il nerd in realtà gli mancasse, cercava di camuffare questa sua nostalgia urlando e distruggendo ogni cosa, attribuendo quel sentimento solo all'ambito scolastico.
Gli mancava solo qualcuno con cui misurarsi, non gli mancava certo quel nerd di merda. Quello stupido coglione che si era lasciato uccidere dal primo che passava, che non ha reagito, che non ha lottato per rimanere accanto a lui.
Katsuki si fermò.
Perché mai avrebbe dovuto lottare per rimanere con lui?
Si guardò intorno seccato dalla troppa gente che c'era accanto a lui. Le luci di natale gli davano fastidio così come le persone che ridevano, che parlavano con calma.
Strinse i pugni nelle tasche del cappotto serrando la mascella dalla rabbia."Kacchan..."
I suoi muscoli si rilassarono subito a sentire quel lieve sussurro. Si girò cercando quei capelli verdi nella folla, solo dopo si diede dello stupido.
Era morto.
Deku era morto, non poteva parlare no?Si diede del coglione per l'immediata reattività del suo corpo a quel suo nomignolo sussurrato, quel nomignolo con cui Deku era solito chiamarlo.
"Cazzo..." disse prima di portarsi una mano alla fronte, riprendendo a camminare verso casa sua con la cartella sottobraccio.
Arrivò a casa sua dopo poco. Entrò nel salone buio e accese la luce togliendosi le scarpe e lasciandole distrattamente all'ingresso, lo stesso fece con il cappotti e la cartella che lanciò sopra il divano al centro del salotto.

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Numb || Bakudeku
Fanfiction"No, no, no... ti prego, non voglio morire. Non così, non ora, non qui, non senza di lui, con il sole alto nel cielo. Mi perdonerai, lo farai no? Mi perdonerai per essere morto così?"