Ansia sociale

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09:13 -EF Academy - Scuola superiore internazionale privata, Nimega

Questa scuola è più bella affollata che vuota. Ci sono ragazzi e ragazze dappertutto che parlano, si scambiano i compiti o altro.

Tutti sono fuori: la campanella non è ancora suonata.

La prima volta che sono in anticipo, mi meraviglio di me, questo è l'inizio di una nuova Fleur. 

Ieri mamma mi ha dato un nuovo telefono, ho cambiato numero grazie ad un'offerta telefonica a quanto pare, sta di fatto che è BELLISSIMO. Nemmeno nei miei sogni più surreali avrei immaginato che mia madre potesse permettersi dei regali così. 

Ora mi manca un ragazzo alto, moro e muscoloso per definirmi la ragazza più felice del mondo.

«Fleur, sono Brianna!» 

Oh no ti prego.

«Dai vieni qui!» 

La sola idea di entrare a scuola con lei mi noia.

Guardatela : ha quei capelli lisci castani e quegli occhi azzurri che farebbero impazzire chiunque.

Ma io non ci casco.

Insieme a lei ci sono le sue amiche che mi guardano sorridendo; hanno tutte lo stesso sorriso. Falso suppongo.

Era meglio stare da soli.

«Ragazze, lei è Fleur! Farà parte della nostra classe» esclama mettendomi una mano intorno alle spalle.

«Piacere» rispondo con indifferenza

Suona la campanella ed apro il foglio del preside: è tutto stropicciato ma non faccio troppi sforzi a capire dove andare.

«La 3aP? Scusa mi vuoi dire che esiste una sezione P?» mi rivolgo a Brianna

«Si ovvio, Arrivano fino alla Q, ma tranquilla ti accompagno io, così non ti senti a disagio»

Ma precisamente chi si crede di essere? E non mi sentirei affatto a disagio.

Sono solo le sue esuberanti presunzioni. A me fa solo ridere. 

Entrata nella classe tutti si voltano verso me: alcuni sono in piedi, altri seduti ed altri stanno scrivendo alla lavagna parole del tipo 'Ciao', o 'Scienze'.

Sono tutti abbastanza carini con me, sia ragazzi che ragazze.

Mi siedo vicino ad una ragazza bionda, ma non si accorge di me dato che stava messaggiando, e a giudicare dalla sua faccia è una conversazione molto intensa. 

Entra la professoressa pochi minuti dopo: alta, castana, magrissima con un paio di occhiali verdi quadrati. Quegli occhiali hanno rovinato tutto.

La ragazza bionda si gira verso di me e fa una faccia mista tra la confusione e il disprezzo, dopodichè si rimette a messaggiare. 

Ma si può sapere cosa ho fatto di male?!

La mia prima lezione è andata abbastanza bene, la prof non ha fatto molto caso a me, ha accennato : «Lei è Fleur Estel, la saluterete dopo, aprite a pagina 276».

L'unico contatto con la mia compagna di banco è stato quando mi ha prestato il libro di matematica. In realtà me l'ha buttato sul banco. 

Il resto niente.

Arriva la ricreazione e la bionda non esita un secondo ad alzarsi e allontanarsi da me.

Arriva vicino a me un gruppo il gruppo di Brianna.

Mi pento di essere rimasta seduta qui e non aver seguito la mia compagna di banco.

Le altre amiche di Brianna questa sera avevano una festa, ovviamente ho rifiutato l'invito, ma lei, Brianna ,mi aveva chiesto di uscire.

Accettare? E perchè mai? Non sono come mia madre che ha bisogno di qualcuno vicino ogni due per tre.

Terminate le lezioni , trovo Brianna all'uscita. Mi lancia uno sguardo per poi toglierlo subito.

Mi avvicino a lei, evitando di rimanere imbottigliata nella massa di studenti che arde dalla voglia di uscire.

«Che ci fai qui?» dico a lei alzando il tono della voce, per farmi sentire nonostante il trambusto intorno.

«Possiamo parlare?»

«Dimmi tutto» dico incamminandomi al di là della soglia

«So di non esserti simpatica, non lo sono a molti, però ti volevo chiedere se ricominciassimo tutto daccapo? Non sopporto le persone che mi giudicano senza conoscermi»

«Hai paura di essere giudicata?»

«Che fai stasera?»

Cambia subito discorso. La risposta suppongo sia sì.

«Niente di speciale»

«Okay allora ti va di vederci qui questo pomeriggio alle 5?»

Ma non le avevo già detto di no?

«Vedrò di esserci»

Non ci sarò

«Dammi il tuo numero, così se ti dimentichi di venire ti chiamo»

Ma a tutte le pensa?



Appena arrivata a casa memorizzo il numero di Brianna , e vado nell'armadio-stanza a vedere cosa posso indossare stasera.

Non ho molti vestiti eleganti, penso che rovisterò dalla parte di Silvia, ha sempre un sacco di cose carine.

Le ragazze come Brianna le ho sempre viste come persone in cerca di qualcuno da spennare.

Nel silenzio più totale Silvia urla il mio nome dicendomi di scendere, e sento come delle lacrime e singhiozzii e scendo di corsa. 

Chissà in quale bagno avrà visto uno scarafaggio, l'ultima volta ha svegliato il vicinato alle 3 di notte perché una formica le ha attraversato la gamba.

Ma ciò che vedo non è uno scarafaggio. 

Scendo e vedo un'uomo insieme a lei. 

Penso sia un po' grande per essere il suo ragazzo, non pensavo se la facesse con i cinquantenni.

«Fleur , sei tu?»

Faccio cenno di sì con la testa e lui mi abbraccia perplessa. 

Nessuna emozione.

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