Fatica cronica

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«Si risveglierà. È solo caduta »

Mi sono buttata davvero?

Sgrano gli occhi ma continuo a tenerli chiusi.
Ho paura di ritrovarmi in un'ospedale legata ad una sedia con sei tubicini in gola.

Sento la mano della mamma che mi accarezza la fronte.
Faccio un sospiro di sollievo e apro gli occhi. La prima persona che vedo è papà, mi sta mettendo una pezza sulla fronte.

«Papà?»
Mi guardo intorno, sono nella mia camera.
Niente tubicini in gola.

«FLEUR!»

Non lo so neanch'io cosa abbia fatto e cosa sia successo. I miei ricordi sono fermati a me davanti alla finestra, un po' sbronza e sovrappensiero .

Provo ad alzarmi ma mi arriva un mal di testa terribile e mi agito facendo cadere la pezza.
Mio padre mi rimette a letto e mi rimette la pezza sulla fronte.

Rilasso i muscoli e dico ai miei di lasciarmi un po' sola.
Acconsentono.

Sono da sola.
In fondo alla stanza c'è Silvia, sta guardando le mie cose.
È strano che Silvia guardi le mie cose, al massimo le disprezza facendoci qualche battuta sarcastica.

Sgrano gli occhi per capire se è Silvia o qualcuno che evidentemente non conosco e mi è venuto a fare visita. Ho la vista appannata dalla stanchezza.

Vedo Brianna.

«Brianna??»

Brianna si accorge del mio sguardo impietrito e corre ad abbracciarmi.
Non mi dice niente, mi abbraccia solamente.
Riesco a sentire la sua collana fredda sul mio petto.

«Mi dispiace di essermene andata» mi dice alzandosi e sistemandosi il vestito.

«No Brianna mi devo scusare io, non dovevo rispondere, sono s -»

Mi ha baciata con una nonchalance assurda.

Come se stessimo insieme da una vita.

Ho deciso non pensare, di non domandarmi niente.
Sono così tranquilla.

Si distacca e mi guarda. Quegli occhi. Quei maledetti occhi.
«Sei caduta all'indietro dalla finestra»
Ci mettiamo a ridere.

«Sei davvero una cretina»

Mi porto una mano alla fronte e sorrido. Uno di quei sorrisi del tipo ''Potevo essere così idiota?''.

11:30 A.M. EF ACCADEMY- NIMEGA

Mi avvio verso il tavolo con le ragazze , con in mano i vassoi della mensa.
La mensa non offre così tante cose buone, l'unica cosa decente forse è l'acqua, anche se sa di tubature.

«Non ci credo, ti sei presa davvero le polpette? Sei sicura non sicura siano fatte con carne umana? »

Mi unisco alla risata delle ragazze dando uno spintone a Brianna, l'autrice della battuta.

Oggi ho la faccia stanca e i capelli racchiusi in un codino fatto alla svelta. Forse troppo alla svelta.
Il trucco coprirà anche la stanchezza , ma i capelli rimangono orribili.

Che schifo di venerdì.

Avete presente che le mosche vedono tutto a rallentatore? Ecco oggi sono una di loro.

Il fatto che non sappia cosa sia successo ieri dopo esser salita sul davanzale della finestra mi fa rabbrividire.
Ho sul serio perso conoscenza, pensavo che queste cose fossero possibili sono nei film americani.

Dico alle ragazze di raggiungermi in classe, nonostante manchino 10 minuti all'inizio della lezione di biologia.
Entro nell'aula e mi siedo al mio solito posto.
Non c'è nessuno oltre a me.
Prendo i miei libri ed inizio a sistemarli sul banco.

«Pensi di rubarmi anche il banco ora?»

Rabbrividisco ed alzo lo sguardo. ero così tranquilla che non avevo considerato l'idea che qualcuno potesse irrompere in classe.

É la ragazza bionda con cui sono stata seduta il primo giorno. E i giorni seguenti, fino ad oggi.
Non è cambiato niente da quel giorno, non mi ha mai parlato.
In classe la chiamiamo " l' asociale chiusa in se stessa"

«Scusami?»

«Sei seduta sulla mia sedia, al mio banco»

In realtà ha ragione, per sbaglio mi sono seduta sul suo. Non era mai successo, forse perché non sono mai arrivata così stordita a scuola.

«Ah, perdonami non ho visto, oggi non sono qui fisicamente »

«Per te funziona tutto così? Prendi le cose degli altri "per sbaglio" perché non ci stai con la testa??»

La guardo confusa.
Ho solo sbagliato la sedia su cui sedermi.
«Non hai nemmeno il coraggio di rispondere»

«Cosa dovrei fare? Ricomprarti una sedia nuova?»
Siamo già partite col piede sbagliato con questa biondina.

«Le persone non si ricomprano»

«Persone? Ma non stavamo parlando di sedie?»

«La sedia ti finirà in testa se non la smetti di fare la finta tonta»

Mi metto in piedi come se tutta la stanchezza si oggi fosse svanita.

«Torna a messaggiare col tuo telefonino, oggi è la giornata sbagliata »

Si avvicina a me come se volesse tirarmi un pugno da un momento all'altro.

«È sempre stata LA GIORNATA SBAGLIATA per me. Da quando sei arrivata, non n'è andata una bene»

Faccio per allontanarmi ma mi prende il gomito ed inizia a stringermelo.

«Si può sapere cosa ti prende?? Fino a due minuti fa non sapevo nemmeno fossi in grado di parlare»

Lascia la presa del gomito, metto la mano lì per paura che me lo riprenda.

È infuriata. Ma non capisco per quale motivo, anche se sembra che io sia l'argomento principale.
Prende il telefono ed inizia a premerci così forte che sembra lo voglia rompere.

Mi siedo sul mio banco perché le mie gambe si sono improvvisamente ricordate di non aver le forze necessarie per reggermi in piedi.

Mi lancia un'occhiataccia e torna su quel telefono.

Il mio non ce l'ho con me. Mio padre ha detto di conoscere un'amico che me l'avrebbe riparato in 2 orette. Così gliel'ho dato stamattina stesso.

«Ecco qui Fleur. Goditi lo spettacolo»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 14, 2021 ⏰

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