Capitolo 1.

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"L'amore è il tasto di un interruttore
Una risposta che non ha parole."

Scorpius Malfoy osservava il paesaggio dal finestrino pensando al suo funerale. Sì, proprio al funerale, perché ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo anno. Doveva ammettere che Lily Luna Potter stava crescendo proprio bene, le curve al punto giusto, non era volgare, anzi era leggermente goffa ed era forse proprio questo che la rendeva adorabile. E di certo Scorpius non era stato l'unico ad accorgersene, molti ragazzi, infatti, avevano iniziato a farle la corte, ma a parte qualche flirt, Lily non aveva dato loro molta speranza. E c'era un altro piccolo problema che rendevano Scorpius inquieto: lui aveva la ragazza. L'aveva conosciuta alla Coppa del Mondo di Quidditch quell'estate, era italiana ed era più grande di lui. Si chiamava Giada, aveva occhi e capelli castani e Merlino se non era bella! Aveva quel fascino mediterraneo a cui Scorpius non riusciva a resistere. Si sentiva un completo idiota. Si passò una mano sul volto stancamente sospirando, mentre l'espresso che li avrebbe condotti ad Hogwarts continuava il suo percorso.

«Tutto bene?» chiese Albus premuroso. «Ti vedo male, amico» aggiunse con un ghigno. «Che c'è la bella italiana ti sta sfiancando?». Scorpius rise di gusto. «No, tutto bene. È solo che mi fa strano tornare a scuola»
«Beh ma fino a tre mesi fa eravamo lì» osservò l'amico. «Ma adesso siamo i tutor, siamo dall'altro lato, non dobbiamo più scendere nei sotterranei per andare in Sala Comune, o rispettare il coprifuoco o uscire solo quando ci sono le uscite ad Hogsmeade. Abbiamo delle stanze che sono interamente nostre, ti rendi conto?». Albus parve pensarci un attimo. «Peccato tu abbia la ragazza, saremmo potuti andare tutte le sere ad Hogsmeade e rimorchiare». Risero insieme, quando improvvisamente la porta del loro scompartimento si aprì. Una testa rossa con dei lunghi capelli, occhi castani e svariate lentiggini, fece il suo ingresso. «Lily non dovresti essere qui!» esclamò Albus. «Stai calma signorina, non mi ha visto nessuno» rispose sventolando il mantello dell'invisibilità del padre davanti agli occhi del fratello. Entrambi avevano giurato alla Preside di non dire a nessuno che sarebbero tornati ad Hogwarts ma nasconderlo alla propria sorella, con cui condivideva la casa, era stato impossibile per il figlio del Salvatore del Mondo Magico. Scorpius aveva impercettibilmente smesso di respirare. Ma che cosa gli stava succedendo? Lui aveva una ragazza, anche se era a chilometri di distanza, lui doveva pensare a lei, alle sue curve perfette, al suo accento italiano così buffo che lo faceva ridere di gusto. Stavano bene insieme, anche se la grande distanza era un problema oggettivo.

Perso nei suoi pensieri non si era accorto che i due Potter gli stavano rivolgendo la parola. «Scusate ero sovrappensiero».
«Ah, l'amore. Da quando sta con Ghiada non fa altro che pensare a lei!» disse Albus rivolto alla sorella. Vide per un attimo Lily indugiare, era stata solo una frazione di secondo e si convinse fosse frutto della sua immaginazione. «Si chiama Giada» lo corresse. «Non sapevo fossi fidanzato» disse accomodandosi. «Non sapevo fossi interessata alla mia vita sentimentale» rispose lui ripristinando l'ordine naturale delle cose: loro due che si punzecchiavano a vicenda fino all'esasperazione. «No, infatti. Quindi il giovane Scorpius Hyperion SonoUnFigoTutteVoglionoVenireALettoConMe Malfoy si sta accasando?» chiese inviperita. «Accasando mi sembra una parola grossa» precisò. «Mi volevi dire qualcosa, sorellina?» chiese il maggiore per evitare che i due iniziassero a battibeccare. «Sì, ehm... Ecco» iniziò. Era improvvisamente timida, Scorpius poteva giurare di non averla mai vista così impacciata, manco quando le era arrivata la strillettera di sua madre durante il quarto anno di lei, perché aveva davvero esagerato con le punizioni in quel periodo. Ne era uscita a testa alta dimostrandosi una degna erede di James Potter e Fred Weasley Senior. «Dunque» disse prendendo una boccata d'aria. «senza che tu ti innervosisca, o svenga, o faccia qualsiasi altra cosa illecita, volevo dirti che mi sto vedendo con qualcuno». 

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