"... il tuo sorriso che segna il confine
di tutto quello che è necessario."
Se qualche giorno prima avessero detto a Scorpius che si sarebbe trovato fuori dalla stanza d'ospedale di Ginny Weasley in Potter, seduto in una di quelle scomodissime sedie, con i tre eredi Potter, i rispettivi amici e Zabini non ci avrebbe creduto. Gli sembrava di essere finito in un universo parallelo.
Sua madre era la Guaritrice alla quale era stato affidato il "caso Weasley-Potter" come era stato battezzato, Astoria giurava che fosse stata una cosa fortuita, Scorpius credeva che lo avesse chiesto lei di proposito. Il giorno prima non aveva staccato gli occhi dalla famiglia Potter nemmeno per un momento, o almeno finché non era arrivato Harry dal Ministero. Sua madre era sempre stata piuttosto ottimista, ma quella situazione aveva messo alla prova anche lei, Scorpius le aveva chiesto sinceramente cosa sarebbe successo alla signora Potter ma non si era sbilanciata perché era un caso del tutto nuovo anche per lei; brancolavano nel buio. Le stavano iniettando Pozioni per darle tutti i nutrienti necessari ma non avevano un antidoto, erano solo palliativi. Astoria aveva contattato altri medici europei il giorno precedente ma sembrava essere tutto inutile, nessuno aveva mai sentito di un veleno che ti riduceva in uno stato di morte apparente, solo un medico della Spagna le aveva dato qualche debole speranza a cui appigliarsi.
Anche suo padre era rimasto sconvolto, aveva giurato che i tempi in cui si cercavano di avvelenare le persone vicino a Potter fossero finiti ma a quanto pare non era così. Pure lui era lì, era dentro la stanza con Harry e Ron a parlare di "cose da Auror"; Draco infatti aveva sostituito Harry come Capo Auror, visto che Ron sarebbe risultato troppo coinvolto nel caso. Avevano setacciato quella casa che Scorpius conosceva da cima a fondo alla ricerca di qualcosa, che fosse un indizio o l'arma ma a circa trenta ore dal fatto manco lui aveva chissà quante risposte.
Scorpius, dal canto suo, aveva osservato tutte e tre le reazioni dei Potter, che avevano reagito nei seguenti modi: James aveva iniziato a fare battute senza senso e a raccontare barzellette di dubbio gusto, Albus si era chiuso nel suo personale mutismo interrotto solo per salutare la gente o se capitava qualche discorso di suo interesse, Lily, al contrario, parlava da circa trenta ore di fila, faceva domande e si infuriava perché non aveva risposte e allora brontolava, in più, gli aveva riferito James, aveva pulito ogni angolo della cucina di Grimmauld Place perché non riusciva a stare ferma. Anche adesso erano tutti seduti tranne lei che faceva avanti e indietro con Hugo e Andrea semi nascosta per non farsi vedere (Scorpius era certo avesse infranto il patto fatto con la McGranitt) che le imploravano di stare ferma almeno due minuti, anche solo per riposare le gambe. «Potter consumerai il pavimento» le disse senza troppo garbo.
«Credo che il pavimento sia abbastanza resistente da reggere il mio cammino» aveva risposto lei gelida. Era stata l'unica conversazione che avevano avuto in quei due giorni. In cambio aveva ricevuto occhiatacce sia da Albus che da Zabini.
Qualche metro più in là c'erano il professor Paciock con la moglie, un dottore di colore che Scorpius riconobbe come il dottor Thomas, un uomo più basso rispetto agli altri due, era Seamus Finnigan, il direttore della Gazzetta del Profeta per cui lavorava Ginny, e una donna che aveva un volto conosciuto ma non aveva idea di chi fosse. Parlavano in modo concitato, così senza farsi notare si avvicinò al campanello di persone con la scusa di andare a prendere aria.
«Non esiste qualche erba che possa aiutarla?» aveva chiesto il dottor Thomas.
«Non penso, purtroppo. E se esiste non si conosce» osservò il professor Paciock.
«Certo che è strano» s'intromise la donna sconosciuta.
«Cosa?» domandò la moglie di Paciock.
«Chi può volere così male a Ginny?»
«Non lo so, Dem» cominciò Neville. «Parenti di Mangiamorte messi in carcere da Harry».
«Mangiamorte processati da Harry» continuò il dottor Thomas.
«Qualcuno che la considera traditrice del suo sangue».
«Qualcuno che vuole male ad Arthur».
«O qualcuno che vuole male ai figli» osservò Seamus Finnigan. «A te risulta?» chiese rivolgendosi probabilmente al professor Paciock, ma questo rispose con un'alzata di spalle.
All'improvviso gli venne in mente qualcosa. A passo svelto, ma senza correre, si diresse verso la stanza della mamma di Albus, bussò e dopo aver ottenuto il permesso entrò. «Papà mi è venuta in mente una cosa» disse agitato. Il padre lo invitò a proseguire, Scorpius ignorò gli sguardi stupiti degli altri due uomini. «Controllate la posta, l'ufficio, la Gazzetta. Si può fare, no? Insomma è la moglie di Harry Potter ed è stata avvelenata...»
«Sì, si può fare, Malfoy Junior» lo interruppe Ron Weasley. «La domanda è perché dovremmo farlo».
Scorpius aveva lo sguardo fisso su suo padre che lo guardava con tanto d'occhi, Ron era confuso, e Harry be' aveva un'espressione molto simile a quella di Lily quando riusciva in qualcosa su cui non avrebbe scommesso, tra l'ammirato e il soddisfatto. «Fuori stavano parlando di chi potesse aver fatto qualcosa alla signora Potter e hanno iniziato a dire che poteva trattarsi di persone che ce l'hanno col signor Potter o con la famiglia, con i figli eccetera. Ma se fosse qualcuno che ce l'ha con lei? O qualche persona che lei considera amica ma non lo è? O qualche ammiratore perfino!»
«Ti riferisci in qualcuno in particolare?» chiese suo padre. Scorpius scosse la testa. Ora che suo padre l'aveva preso in considerazione sentiva una strana energia dentro di sé.
«Non so le conoscenze della signora Potter. Albus mi ha detto che lei riceve tanti gufi, soprattutto in redazione, giusto?» chiese rivolto ad Harry che adesso aveva un mezzo sorriso. «Corretto».
«E mamma ha detto che il veleno è entrato dentro di lei piano piano, lo ha assunto per mesi prima di arrivare a questo punto, no?»
«Corretto anche questo» affermò Harry Potter che adesso stava sorridendo. Aveva uno strano luccichio negli occhi, come se avesse trovato un pezzo di puzzle mancante.
«Considerando che Natale è troppo vicino, dovreste analizzare tutte le corrispondenze da Halloween fino all'estate scorsa».
«Non escluderei anche il 5 novembre» ipotizzò Ron.
«Potter c'è qualche regalo particolare che tua moglie ha portato a casa nell'ultimo periodo?» domandò Draco rivolto ad Harry.
«Non lo so, dovrei fare un salto a casa e vedere» disse. Ci fu un attimo di silenzio nella stanza in cui ognuno era perso dentro le sue riflessioni. «Sapete Draco e Ron» cominciò ad un certo punto Harry. «Credo che Scorpius potrebbe diventare un Auror migliore di noi» concluse con un sorriso. Scorpius abbassò la testa imbarazzato mentre sentiva lo sguardo fiero di suo padre su di lui.
«L'ho sempre saputo» disse con una punta di orgoglio nella voce. Scorpius lo guardò grato e poi lasciò i tre uomini a discutere sulla sua teoria.
«Ehi Scorpius, perché eri lì dentro?» chiese Al seduto accanto a Zabini. La folla fuori era notevolmente diminuita, Hugo ed Andrea erano andati via, lo stesso i coniugi Paciock e quella certa Dem, Dean Thomas e Seamus Finnigan erano ancora lì appoggiati alla finestra che parlavano. Con suo grande stupore anche Lily era seduta, ovviamente in braccio a Teddy. Maledetto Ted Lupin, pensò mentre qualcosa gli attorcigliava lo stomaco. «Stavo discutendo con i nostri padri di una cosa».
«Hai chiesto la mano di Albus?» chiese Lily divertita mentre Ted le tirava un leggero pizzicotto sulla gamba al quale lei aveva reagito con un "ahia". Maledetto Ted Lupin. E pensare che erano pure parenti!
«No, quella di James» rimbeccò lui altrettanto ironico.
«Oh Jamie! Mi dispiace per te, non so cosa tu abbia fatto di male nella tua vita per meritarti questo!» disse con fare melodrammatico appoggiando una mano sulla spalla del fratello.
«Ok, noi andiamo al piano di sopra così evitate di uccidervi» disse Al alzandosi e facendo alzare Zabini. Salirono all'ultimo piano dove c'era un piccolo bar in cui si accomodarono e Scorpius poté spiegare quello che aveva pensato ai suoi due amici. Albus era sorpreso quanto il padre, Zabini, invece sembrava contrariato. «Mi sembra molto forzato» disse. «Perché qualche suo fan dovrebbe tentare di avvelenarla? Non gioca manco più, non avrebbe il pretesto di eliminarla per favorire la squadra avversaria».
«E se invece fosse qualche ammiratrice di mio padre?» ipotizzò il secondogenito dei Potter.
«Potrebbe essere. Ma chi è così pazzo da ammazzare la moglie di uno e pretendere che questo si fidanzi con lei?» Albus alzò le sopracciglia grattando via l'etichetta della sua Burrobirra.
«A prescindere dalla ragione, è un pazzo». Zabini e Scorpius annuirono e dopo poco si separarono.
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Come te ||Scorily
FanficScorpius ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo...