26 novembre 2013

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Caro diario,

Oggi Elina è venuta a casa mia e ti ha trovato sopra la scrivania, ha insistito tanto e alla fine ti ha letto. Ha saputo tutto di me nei minimi dettagli, ma ancora non mi voleva dire niente di lei, almeno finchè non le ho detto che cominciavo a pensare che si facesse male da sola: che fosse autolesionista.

Sono stato così diretto che mi sono vergognato di me stesso.

In quel momento ho avuto paura, ma lei è stata zitta.

La guardavo cercando di capire il perchè di quel silenzio e alla fine ci sono arrivato: tutto ciò che avevo detto era vero.

Le ho chiesto scusa più e più volte mentre lei continuava a dirmi che io non avevo colpe, che era solo una supposizione che, alla fine, si era rivelata vera.

In quel momento presi la mia decisione e la baciai.

Pensavo che mi avrebbe spinto via, invece continuammo.

Il mio cuore batteva all'impazzata: la ragazza che più avevo amato ora si trovava lá, in casa mia e mi stava baciando.

La mia testa si era annebbiata tutta dun colpo: mentre la baciavo non riuscivo a pensare ad altro che a quello che stava succedendo, è stato il mio primo bacio e ancora non riesco a crederci.

Ora non è più la mia migliore amica, ora è la mia ragazza.

Dovrei studiare, ma non ci riesco; sono troppo contento!

Vorrei urlare a mio padre che finalmente la mia vita è completa, che finalmente ho baciato la ragazza dei miei sogni, ma ancora deve rientrare. Glielo dirò appena torna.

Voglio incontrarla anche domani, ora le chiedo se le andrebbe di trovarci fuori da scuola sotto la tettoia, tanto per entrare nello stabile dobbiamo passarci davanti.

È tornato mio padre, spero che non sia con Angela anche oggi.

Ciao.

Caro diario, lei si chiama ElinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora