Lo Spirito Madre

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" La foresta dei ricordi", il nome di questa foresta e il perché di quelle voci. La leggenda narra che chiunque passi dalla foresta dei ricordi, toccando un albero o alcuni prescelti anche senza, possa sentire i ricordi di chi è passato di lì prima di lui; fin'ora questa leggenda non mi aveva minimamente toccato e mettevo molto in dubbio la sua autenticità, forse ora è il momento di cambiare opinione.

- Quindi è vero- dico dando voce ai miei pensieri - ora questa foresta racchiude anche i nostri di ricordi-

- Ebbene si, chi passerà di qui potrà sentire i ricordi della mitica Generzione 5!!!!- dice Terzo scherzandoci su.

Quelle voci rimbombano ancora una volta nella mia testa ma stavolta non mi parlano di ricordi di persone perse o di fatti accaduti, mi ripetono solamente una parola all'infinito: "Rivoluzione". Scuoto la testa più volte per scacciare questi pensieri, cercando anche sguardi di sostegno tra i miei amici, sperando che non fossi l'unico a sentirle. Invece solo io le sento.

- Sarà il caso di muoverci velocemente. Potrebbero averci già localizzato- dice Seconda con tono serio.

Così nel giro di pochi secondi abbiamo già abbandonato il posto in cui siamo arrivati per spostarci in un luogo più vicino alla città, ma sempre ben nascosto, dove riposare la notte. Arriviamo fino ai confini della foresta quando, dall'alto, riesco a vedere una grotta accanto ad un corso d'acqua e decidiamo che , per la notte, sarebbe meglio restare nei confini oscuri che il bosco ci propone.

Raggiungiamo la grotta ampia che avevo visto, non è molto fredda come mi aspettavo ma sicuramente non si muore dal caldo. Dal soffitto cadano ogni tanto delle goccioline d'acqua che testimoniano la grande umidità del luogo; per terra oltre alle pozzanghere non c'è nulla, solo terra polverosa. Rufus decide che è meglio fare dei turni di guardia, sono più o meno le 10 di sera e domani ci sveglieremo alle 8, quindi quattro persone faranno a cambio per turni di due ore. Primo si propone per il primo turno, poi andranno Angel, Rufus e White che farà l'ultimo.

- Buonanotte ragazzi- mi stendo sulla coperta che ho steso per terra - ci vediamo domani -

Sono appoggiato alla parete della caverna, il mio sguardo è catturato dall'acqua che si infrange contro le rocce, è pomeriggio il sole splende alto nel cielo e i raggi riscaldano il terreno. Un rumore proveniente dalla mia destra attira la mia attenzione e poco dopo una donna compare da dietro la caverna, posizionandosi davanti a me. Non è una donna comune come tante altre, sembra uno di quegli strani spiriti delle foreste che si possono vedere nei film: una figura oscura, i capelli lunghi argentei le ricoprono tutta la schiena, gli occhi neri come la pece non trasmettono nessuna emozione lasciandoti un vuoto dentro. La donna ostenta a non muoversi, resta ferma lì senza farmi intendere nulla.

- Buongiorno Sesto - dice voce autoritaria che fa eco nella grotta, come se fossero più persone a parlare contemporaneamente.
- Chi sei?-
- Sono lo spirito madre di questa foresta, io racchiudo tutti i ricordi che giacciono qui. Da oggi anche i tuoi-
- Che cosa vuoi da me? -
- Noi crediamo in te, guerriero della luce, fa che questa fiducia non sia mal riposta, porta la giustizia in questo mondo. Stai attento però, la battaglia non sarà facile, molti si uniranno alla vostra causa, ma avrete anche delle perdite- dice e sparisce lasciandomi solo come ero all'inizio.
- Cosa vuol dire? Spiegami!- dico in tono di supplica, ma non mi risponde, se ne è già andata.

Mi sveglio di colpo col cuore martellante e il viso imperlato di sudore, con una mano mi vado a spostare i dal volto poi mi tocco il petto all'altezza del cuore per sentire i battiti frenetici che lo avvolgono. Era solo un sogno per fortuna.

Guardo fuori il cielo notturno illuminato di stelle, non saranno più delle quattro di notte, chissà chi sta facendo ora il turno. Mi alzo col presupposto di andare fuori a farmi due passi, col sonno che ho però non riesco a fare due passi che inciampo in qualsiasi oggetto si trovi sul mio percorso; riesco a raggiungere un albero ed a volare su un ramo abbastanza alto per vedere il cielo stellato all'orizzonte. Qua sopra riesco a ritrovare la tranquillità, se non fosse per il ricordo del sogno potrei anche addormentarmi; da quassù riesco a vedere il fiume scorrere ed arrivare fino in città, c'è anche qualche animale notturno in giro.

- Cosa fai?-
Faccio un salto rischiando di cadere di sotto dal ramo, penso di aver anche uralto. Con il peggior sguardo assassino immaginabile mi giro verso dove è arrivata la voce, ed ecco lì che vedo la persona più rumorosa, logorroica ma anche simpatica della Terra. Quarto.
- Ma sei pazzo?!- dico sbraitando verso di lui.
- No, da quel che so mi chiamo Quarto-
Basta. Dopo questa mi uccido da solo.
- Cosa vuoi?-
- Nulla, ero sveglio e ti ho visto allontanarti così ho deciso di seguirti sai, per fare due chiacchiere con qualcuno- dice sedendosi sul ramo davanti al mio - ho bisogno di compagnia...-
- Tu? Il grande Quattro hai bisogno di compagnia?- penso che il tono di stupore nella mia voce si sia sentito.
- Quinta non passa più molto tempo con me, ho solo bisogno di chiacchierare con qualcuno e tu ci sei sempre stato per me-
Sono contento che Quattro sia venuto qua per dir la verità, anche io mi sentivo solo, senza che nessuno potesse veramente capire cosa pensavo; se Quattro ha bisogno di aiuto io per lui ci sono e ci sarò, l'ho giurato sull'onore fraterno.

- Ok . Che problema hai?-

- S-Stavo pensando ai miei genitori...- dice con tono dubbioso.

- Dimmi tutto. Ma ricordati che gli altri non devono saperlo. Non sanno veramente perché noi eravamo al reparto 7.5-

Spazio autrice :)

Ragazzi mi scuso altamente con tutti voi per aver pubblicato il capitolo in ritardo ma non ero parecchio impegnata. Spero continui a piacervi la storia e commentate numerosi.

- Marghe

Generazione n. 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora