Devil and Angel

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Primo POV

Tutti erano appena andati a dormire ed io, visto che mi ero proposto per il primo turno di guardia, me ne stavo seduto sull'erba al lato del fiume, stando vigile a qualsiasi tipo di rumore sospetto.

Il fragoroso rumore dell'acqua mi teneva sveglio e allo stesso tempo mi faceva viaggiare indietro nel passato, quando Julius portò me e Seconda a fare un giro per le zone, spiegandoci tutte le qualità di ognuno di essi e proprio lì, dove ero seduto in quel momento, accesi la mia prima scintilla. Stavo giocando con mia sorella, ci rincorrevamo sull'erba e lei, che aveva già scoperto il suo talento, mi schizzava scherzosamente con l'acqua; non mi ricordo per quale motivo mi arrabbiai, fatto sta che incendiai tutta l'erba attorno a me ed in quel momento, proprio mentre osservavo l'infrangersi delle onde, stavo seduto al centro di quel cerchio, dove l'erba stava ricominciano a ricrescere fragile dopo così tanti anni .

Il canto delle cicale faceva da sottofondo ai miei pensieri, come una dolce colonna sonora in un film dell'orrore, la mia mente continuava a viaggiare tra i ricordi e gli occhi si perdevano a guardare ogni minimo dettaglio della natura che mi circondava, i petali di una margherita, le venature delle foglie, una coccinella che si poggiava su un filo d'erba e tanti altri piccoli particolari.

Lei arrivò senza farsi sentire, con passo felpato, si sedette accanto a me e per qualche minuto restammo in silenzio, senza dire una parola. Non osavo nemmeno guardarla, un solo sguardo mi avrebbe di nuovo riportato in quello stato di trans, bellissimo devo ammettere, come viene chiamato di solito? Amore?
Ma come ben sapevo non avrei resistito a lungo e, solo quando fu lei ad alzare il suo sguardo, capì che non ci ero mai uscito e che non ne avevo l'intenzione.

- Bella notte vero?- disse lei alzando gli occhi al cielo.
- Già, ma tu non dovresti dormire?-
- Avevo voglia di parlarti-
- Scusa- dissi con tutta la forza che avevo - per l'altra volta intendo -
Angel mi guardò con i suoi occhi pieni di comprensione, come una mamma verso il proprio figlio; con lei mi sentivo in imbarazzo, non mi stancherò mai di ripetere che è un angelo e io un diavolo innamorato.
- Non ti preoccupare -
- E di cosa avevi voglia di parlarmi? -
- No guarda, lascia stare. Buona Notte e svegliami dopo - disse alzandosi dall'erba e incamminandosi verso la caverna; in quell'istante per un secondo il mio cuore smise di battere, la volevo lì con me per tutto il tempo, sempre.

Mi alzai di scatto, le corsi dietro e le afferrai delicatamente la mano facendola girare verso di me, non era un gesto tanto delicato devo ammettere, ma bastò per attirare la sua attenzione; Angel si girò, mi fissò con quei suoi occhi color ghiaccio, non stava sorridendo, era seria. Le presi il viso dolcemente tra le mani come fosse di porcellana, la guardai dritta negli occhi per qualche istante e infine, la baciai.

Le nostre labbra si toccarono, fu uno di quei baci dolci ma non troppo come quelli delle favole col lieto fine, tralasciando l'ultima parte. In quel momento avrei volute dirle che io non sono un bravo ragazzo, il principe azzurro che tutte desiderano, ma non ce la feci, il mio unico pensiero era baciarla per sempre, senza una fine, nessun pensiero oltre a lei nel tempo infinito; mi promisi che l'avrei protetta da tutto e da tutti, anche da me stesso se fosse stato necessario. E questa promessa vale ancora.

E fu così che il fuoco incontrò l'acqua, due opposti cui l'uno può uccidere l'altro, ma in quel caso la loro combinazione era più forte di qualsiasi forza della natura e insieme avrebbero potuto distruggere il mondo, se solo lo avessero voluto.

Quel bacio non finì mai, continuavo a sentire il sapore di salsedine lasciato dalle sue labbra sulle mie, il tocco delicato delle sue mani fredde sul mio collo e ai tanti "ti amo" detti, consapevoli dell'effetto che avrebbero avuto sull'altro. Quando furono finite le due ore restai lo stesso lì con lei a chiacchierare del più e del meno, come aveva desiderato in principio; parlammo di come lei era arrivata alla base segreta, della sua infanzia e della mia, di cosa voleva dire vivere nel reparto 7.5, e tante altre cose.

Le quattro ore passarono velocemente, svegliammo Rufus e poi insieme ci addormentammo nella caverna.

Sesto POV

È più o meno mezzanotte, la luna risplende alta nel cielo riflettendo chiara nell'acqua del fiume e illuminando la zona circostanze, dove Primo è in compagnia di qualcuno. La curiosità di vedere con chi era il mio fratellone mi investe troppo, così lascio Quarto che dorme sull'albero e mi avvicino di qualche d'uno.

Arrivo proprio nel momento più clue possiamo dire, Primo e Angel, la ragazza che deve fare il secondo turno, si stanno baciando distesi sull'erba mentre la luce della luna gli illumina e un silenzio si propaga nell'ombra, anche il corso del fiume sembra essersi fermato per loro. Mi sento un po' di mezzo a loro, questo è un momento di privacy ed io sono qui a guardare, ma non m'importa, perché a quanto pare non sono l'unico.

Dietro un albero, poco più indietro dei due fidanzatini, Terzo sta osservando la scena molto acutamente. Non sembra felice o contento per loro anzi, forse sta addirittura piangendo, le lacrime gli rigano il viso come pioggia che cade dal cielo.

Piano piano cerco di scendere dall'albero e di avvicinarmi a Terzo per consolarlo, ma non faccio in tempo perché lui è già ritornato dentro la foresta.

SPAZIO AUTRICE :)

Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Non ho molto da dire questa volta stranamente ahahah.
Cercate di cominciare a ragionare sui capitoli di Primo che sono molto importanti per la storia.

Pubblicizzate please :)

- Marghe

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