Eden

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Primo POV

Restammo le quattro ore insieme a guardare le stelle, distesi sul prato e stretti in un abbraccio; lei ogni tanto mi diceva il nome di una costellazione che suo padre gli aveva insegnato a riconoscere da bambina, l'ascoltavo meravigliato e sognando quanto sarebbe stato bello avere un papà che me le raccontasse anche a me. Quando fu il momento di andare a chiamare Rufus, Angel si era addormentata tra le mie braccia così la sollevai da terra stando attento a non svegliarla, poi la portai dentro la caverna dove svegliai Rufus e mi misi a dormire accanto a lei, per proteggerla da qualsiasi cosa.

- Ti amo- sussurrai con un filo di voce al suo orecchio - sei tutto quello che ho-

Non so se era sveglia e mi aveva sentito o semplicemente stava sognando, ma un sorriso comparve sul suo viso innocente riuscendo a farmi addormentare.

.......

Alle 8 Jake venne a svegliarci tutti distribuendo dei frutti che aveva trovato su un albero al confine della foresta, ma c'era qualcuno che aveva fatto il turno di seriamente?! Non posso criticare ovviamente, ma almeno noi eravamo restati vicino alla grotta.

- Non è stato molto sicuro- disse Angel con un tono di rimprovero verso White.
White non rispose ma al suo posto ci pensò Terzo:
- Non hai fatto certo di meglio tu- disse amaramente.
- Ma io...-
- Dove sono Sesto e Quarto?!- chiese preoccupata Quinta interrompendo la discussione, le fui grato.

Ci dividemmo a piccolo gruppetti per andare a cercare i due, capitai insieme a Pixis e Felix, che a quanto pare è l'altro ragazzo illuminato, e ci dirigemmo verso il fiume per controllare quella zona. Volevo dirgli che non avremmo trovato molto lì perché c'ero stato io con Angel tutta la sera ma decisi di stare zitto. E feci bene per una volta; perché proprio sulle rive del fiume si trovavano Quattro e Sesto, il primo si stava sciacquando coll'acqua e il secondo stava facendo qualcosa con la luce.

- Facciamoli uno scherzo- proposi.
- Che tipo di scherzoso? - chiese Pixis con un sorriso da genio del mane, si stava strofinando anche le mani.
- Li spaventiamo da dietro? - disse Felix.
- Ok-

Il piano era questo: Pixis era salita sopra un albero da cui avrebbe creato un po' d'ombra, oscurando la visuale a loro, Felix avrebbe creato dei rumori strani mentre c'era questa scarsa visibilità e io infine li sarei saltato addosso.

Ma come sempre non tutto andò bene.
Tutto procedeva secondo il piano, Sesto e Quattro erano un po' preoccupati e si guardavano intorno alla ricerca della causa dei rumori provocati da Felix. Quando toccò a me saltai addosso a loro urlando il più forte che potevo, ma Sesto si girò di scatto verso di me e mise le sue mani addosso al mio corpo per diminuire la mia forza d'impatto, ma la reazione fu inversa.

Quando la sua mano toccò il mio petto e una scossa mi fece tremare tutto poi non so come, ma una luce s'irradiò dal palmo della sua mano e raggiunto quello che sembrava essere il culmine della lucentezza, mi scaraventò a più di 5m di distanza. Mi scontrai contro un albero e a quel punto persi i sensi.

SESTO POV

Sono insieme a Quattro sulle rive del fiume, lui si sta sciacquando il viso coll'acqua e io sto giocando con la luce, ho imparato a fargli prendere la forma che voglio io; gioco con la sfera che ho formato spostandola da una mano all'altra e facendola girare sul mio dito indice.

Tutto si fa più scuro, l'ombra che ricopriva solo l'albero vicino a me si espande arrivando fino all'acqua, dei rumori strani si propagano nello spazio e si crea anche un po' di vento. Mi alzo in piedi guardando Quattro, anche lui capisce che c'è qualcosa che non va e esce fuori dall'acqua guardandosi attorno. E qui succede il fatto eclatante.
Un ragazzo, che capisco essere Primo, esce fuori da dietro un cespuglio e mi salta addosso; per protezione metto le mani davanti a me e cerco di respingerlo, ma qualcosa non funziona, una luce come quella che sto imparando ad usare si espande dalle mie mani e dopo qualche secondo scaraventa Primo contro un albero, facendolo svenire. Mi guardo le mani stupefatto, certo sono preoccupato per Primo, ma quello che ho fatto mi stupisce ancora di più, è stata la sensazione più bella della mia vita.

Generazione n. 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora