Capitolo 2:la terapia

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finn's pov
ero sconvolto.
in un giorno ho saputo che sono affetto da un tumore e ho saputo che bisogna farsi la chemioterapia per curarlo.
devo iniziare ad interessarmi a queste cose...
Jack era sul letto, praticamente immobile e sudatissimo, come se avesse corso una Maradona.
Riusciva a malapena a parlare e a bere.
mi faceva pena.
non potevo fare niente e mi dispiaceva.
Parlammo ancora un po', per conoscerci.
La madre lo aveva abbandonato alle redini dei medici questa stessa mattina, anche se sapeva da due settimane di avere un tumore.
Quel ragazzo aveva qualcosa di fantastico dentro di se.
Emanava felicità da tutti i pori, nonostante il costante dolore che gli veniva afflitto.

Jack's pov
Finn è simpatico, gentile...e mi fa stare bene.
è difficile da spiegare, ma più parlavo con lui, più pensavo di aver trovato un buon amico in quell'ospedale.
Era davvero tutto perfetto, beh...togliendo il fatto che io fossi afflitto da una terribile malattia.
Che cosa bella...vero? Avere qualcuno che ti sta vicino nonostante la malattia.
se devo essere sincero, penso che finn provi un po pena per me.
Si vede dallo sguardo che non riesce a sostenere guardandomi.
Sicuramente a breve anche lui conoscerà il dolore di questo fottuto tumore.

Finn's pov
vedevo Jack addormentarsi.
Era dolce e sembrava davvero di porcellana, estremamente delicato.
Tutti quei benedetti cavi vicino a lui...le flebo, le pillole...
Quando si addormentò, mi avvicinai per vederlo meglio.
Dal faccino, sembrava avesse dodici anni, ma mi aveva detto che ne aveva 17.
Dorme con la bocca aperta.
Le sue labbra carnose completamente rovinate dal fatto che non poteva bere spesso dopo aver fatto la chemion.
Il suo corpo è esile, magro...delicato.
Decisi di andarmene e di fare un giro per i corridoi.
Non è un bel posto, ma non avevo che cosa fare.
In una stanza in cui passai, c'era un ragazzo, più o meno della nostra età, che stava facendo un "elettrocardiogramma sotto sforzo" che consiste nel correre su un tapirulan o cose simili e vedere fino a quando il cuore non sarebbe diventato troppo tachicardico.
Almeno detto in parole povere.
Era più o meno della nostra età e aveva una cicatrice sul cuore.
Evidentemente aveva avuto un trapianto, e questo lo so perché vedo delle serie tv a riguardo, e qualcosa l'ho anche imparato.
Lui mi guardò, e credo che si sentisse troppo osservato, infatti si tolse la maschera che gli avevano poggiato sulla faccia e urlò:"che cazzo hai da guardare? su, vattene!" io me ne andai per rispetto.
Andai un piano su.
C'era una camera con una ragazza, aveva la testa completamente calva.
non era un bello spettacolo
guardava il cielo, con la musica nelle orecchie.
Era da sola.
Evidentemente non parlava con nessuno.
Non mi avvicinai, né le parlai da dietro la porta, ma me ne andai.
Poi, nel bel mezzo del corridoio, vidi una bambina, credo più o meno dell'età di dieci anni, con il bastone che usano i cechi.
Era tenerissima, mi chiese scusa quando mi colpi la gamba.
Io non ce la facevo a guardarla in quel modo senza provare sconforto.
così decisi di presentarmi.
"ciao, mi chiamo finn"
"che bel nome. io mi chiamo Carly"
"anche il tuo è un bel nome, Carly"
"perché sei qui, finn?"
"ho un tumore"
"uh, come Jack"
"conosci Jack?"
"Finn, qui non c'è anima viva che non lo conosca, è praticamente la persona più gentile e cortese di tutte"
"oh, bello."
"posso...guardarti?"
io non capivo...mi aveva chiesto una cosa strana.
Se poteva guardarmi.
io risposi solo di si.
"abbassati un po...sei alto"
"va bene"
"ora va bene"
iniziò a toccarmi ogni lineamento del mio viso, gli zigomi, i contorni delle labbra e degli occhi, le sopracciglia e la fronte.
Poi le spalle e il petto.
mi sfiorò le gambe.
"sei davvero un bel ragazzo, finn"
"grazie. anche tu sei una bella bimba"
Non so perché dissi bimba, ma era troppo piccola nei miei confronti.
"ci si vede in giro"
sembrava una battuta, o forse lo era.
Ci salutammo e andai più avanti.
Lì vidi un laboratorio d'analisi.
Era dove io avevo fatto le mie analisi.
C'erano un paio di fascicoli messi sul tavolo da lavoro.
Entrai e li sfogliai.
C'erano tantissime diagnosi e poi la vidi.
la mia diagnosi.
la apri.
i globuli bianchi sono pochi rispetto a quanti dovrebbero essere.
era l'unica cosa che capì in mezzo a tutte le altre cose.
Evidentemente perché sapevo cos'erano i globuli bianchi.
la rinchiusi e corsi via.
Andai da Jack.

jack's pov
finn aprì la porta con forza e la ruchiuse.
"da cosa scappi finn?"
"da niente, ho visto la mia diagnosi"
"e ci hai capito qualcosa?"
"no..."
"finn è inutile che ci provi. ora lo hai e basta, e prima lo accetti, meglio è"
"Jack, lo accetto. Ma il fatto è che nessuno tiene a me o a quello che penso, e quella diagnosi mi sembra la conferma del fatto che potrei anche morire...ma nessuno se ne fregherebbe"
"finn, io ci tengo a te. smettila di dire cazzate. io ci tengo a te, amico"

finn's pov
gli sorrisi, anche se avrei voluto abbracciarlo e stringerlo.
Jack è l'unico amico che ho.
nel mondo di tutti i giorni, sono solo...
non ho una ragazza, un amico, non ho nemmeno i miei genitori.
Anche se, riguardo alla ragazza, non ne faccio un problema.
Se mi innamoro di qualcuno, me ne accorgo subito.
Il mio cuore batte all'impazzata, non riesco a pensare a niente che a quella persona e non immaginerei mai la mia vita senza.
jack era l'unico amico che avevo. ed ero felice.
per un momento che parve un secondo, mi accorsi che Jack stava sorridendo, un sorriso gigantesco, che era l'esatto contrario di quando ci eravamo conosciuti poco prima.
Era felice.

jack's pov
finn è la persona più tenera e carina che io conosca.
è sempre vicino a me, parliamo come due fratelli si dicono i segreti.
Era una cosa che mi sollevava il morale.
A breve avrei fatto la seconda sezione di chemion, ma nemmeno fini di pensarlo che l'infermiera entrò per prelevarmi.
"passerete una notte insonne voi due"
"n-noi due?"
"finn oggi inizia la terapia, e la farete assieme"
c'erano due carrozzelle fuori la porta, con le rispettive infermiere che ci avrebbero accompagnato nella sala ler le chemion.
"promettimi che mi sarai vicino"
"te lo prometto, jack"

𝙇𝙚𝙜𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙪𝙣 𝙩𝙪𝙢𝙤𝙧𝙚//𝙛𝙖𝙘𝙠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora