capitolo 15: ci vediamo tra le nuvole

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jack's pov
la dottoressa arrivò alle 9.30,dando il tempo a finn di alzarsi e vedermi prima dell'operazione.
ero sempre più convinto che non sarei uscito vivo da lì, ma guardando Finn, avevo un motivo per desiderare di essere vivo.
La dottoressa, come da miei ordini, prelevó prima me e poi Finn.
prima di andarmene, diedi un bacio a Finn, come se fosse un addio.
Lui non voleva lasciarmi la mano.
C'era mezzo ospedale nei corridoi, ad aspettarmi.
Finn invece, rimase alla fine del corridoio, non avendo il reale coraggio di vedermi in quelle condizioni.
La sala era piena di chirurghi, forse ne erano una decina.
C'era chi apprendeva, qualche specializzando che era molto teso, e poi c'erano quelli che conoscevo da mesi.
"ciao Jack"
"salve"
"quanto scommettiamo che non riesci a contare fino a dieci?"
"sappiamo entrambi che arrivo a cinque e mi fermo"
"davvero? fammi vedere"
"1...2...3...4..."
anestesia.

finn's pov
La dottoressa, dopo aver anestettizzato Jack, corse da me.
"la sala operatoria 3 è pronta per te, andiamo"
mi sarei aspettato che mi avrebbe detto che era tutto apposto, che lo stavano operando, ma no.
era venuta per trascinarmi nell'altra sala operatoria.
Mi fecero stendere su un letto e con una forza mai vista, la dottoressa prese a correre per i corridoi, come se stessi morendo.
Non le dissi niente, evidentemente voleva solo fare presto.
Arrivato in sala operatoria, lei si vesti e venne vicino a me dicendomi di iniziare a contare fino a dieci.
in un attimo avevo capito perché aveva corso:doveva farmi uscire contemporaneamente a Jack.
era un gesto gentile.
Contai ed arrivai fino a tre, poi mi risvegliai in un bellissimo posto.
era una foresta con alberi alti.
sentivo però che non ero solo.
sentivo che c'era qualcosa o qualcuno con me.
una fase di completo trans.
potevo sentire cosa accadeva nella mia sala operatoria, ma allo stesso tempo, mi trovavo da un altra parte.
sentivo che il mio cuore batteva.
andai davanti alla sponda di un lago poco vicino il bosco in cui mi ero svegliato.
si dice che il nostro subconscio possa fare cose davvero impressionanti...
mentre ero lì mi raggiunse una figura che da lontano non riuscivo a distinguere bene, ma appena si mise a debita distanza, vidi Jack.
Lui mi sorrise, ma non capivo...come poteva essere lì con me?
"ciao Finn"
"come fai ad essere qua?"
"potrei farti la stessa domanda"
"come...sei vivo?"
"si, Finn, sono vivo"
il laghetto davanti a noi iniziò a prosciugarsi alla velocità della luce.
che fosse un brutto segno?
"vieni, andiamo di qua"
Jack mi portò in una casetta lì vicino.
Le cose sembrava comparissero appena le mettevi a fuoco.
era piccola, una baita.
dentro c'era sono un letto grande e un caminetto.
"lo stai creando tu?"
"sono incosciente Finn, lo sta creando la mia testa. Vuoi sentire cosa succede da me?"
"si!"
Jack poggió la sua mano sulla mia testa.
all'improvviso sentì la voce del dottore dire:"continua così jack".
"io posso sentire cosa succede da te?"
gli poggiai la mia mano sulla testa.
si senti la dottoressa dire:"ora sta calmo, finn, non fare cavolate"
noi ci limitavamo ad ascoltare i medici che imprecavano dall'altra parte.
nel frattempo, eravamo entrambi seduti su quel letto morbido che aveva creato il subconscio.
Era un bel posto, ma non dovevamo rimanere li.

jack's pov
era bello poter avere un vantaggio, un bonus rispetto a finn.
conoscevo bene questo posto.
è una specie di limbo in cui bisogna solo aspettare.
in questi momenti ci si sente leggeri, il problema è quando ci si sente pesanti.
quando ci si sente pesanti, significa che sulla terra sei più leggero...morto.
meglio essere sempre leggeri e se necessario, si prega qui.
Stando assieme a Finn mi accorsi di quanto lui si sentisse spaesato, di quando lui si sentisse...estraneo
in quel posto, lui aveva il potere di decidere se andare via o rimanere.
Lo portai al ponte sul laghetto dopo la baita, e lui si buttò in acqua.
ma non salì.
dall'altra parte si sentiva la dottoressa:"caricate il defibrillatore!"
Io non ci pensai due volte e mi buttai giù anche io.
Finn era sott'acqua e nuotava disperatamente.
non voleva salire quando gli dissi che doveva.
diceva che stava bene.
ma non potevo perderlo perché stava bene sotto quell'ammasso di acqua.
così scesi più giù e lo presi sotto le ascelle, e con forza lo trascinai su.
Lui, appena riprese fiato disse:"ma perché lo hai fatto?"
"non senti? stavi morendo!"
"oh..."
ci sedemmo sulla sponda.
Lui sembrava infelice.
non gli chiesi perché.
"sai che ti amo?"
"si, lo so Jack"
"tu mi ami?"
"certo che ti amo"
mi stampó un bacio sulle labbra.
"sai, stando lì sotto, posso dirti che è bellissimo dopo"
"in che senso?"
"il...dopo. c'è un mondo bellissimo, la gente è sempre felice e..."
"finn...non vorrai mica morire sul serio?"
"io...non voglio. ma prometti che se io o tu dovessimo morire, nemmeno questo ci separerà."
"va bene, promesso"
come niente, Finn si alzò e urlò di voler uscire da quel posto.
non voleva più stare lì.

finn's pov
mi ero rotto di pensare che non potevo scegliere.
mi prese un dolore nel petto e mi accasciai a terra, come se fosse reale.
Jack corse da me.
Sentimmo entrambi che le dottoresse erano stremate.
la dottoressa piangeva, piangeva perché il cuore nel mio petto era fermo.
improvvisamente tutto sembrava più reale, tutto sembrava avere un peso...io ero più pesante e forte.
mi alzai da terra, dicendo a Jack di sentirmi diverso, più pesante.
lui si mise a piangere.
"perché piangi, amore mio?"
"perché tu sei..."
"morto?"
"...si"
"non ci separerà questo, lo sai?"
"lo so"
gli sorrisi e jack andò verso il molo.
lo guardai interrogativo,poi chiesi
"che hai intenzione di fare?"

Jack's pov
"come hai detto tu stesso, nemmeno la morte ci separerà"
Allargai le braccia e mi buttai di testa in acqua.
mi lasciai andare nell'acqua.
1 minuti
2 minuti
10 minuti
ed ecco, arrivò la pesantezza.
salì in superficie e andai da Finn
"vedi? nemmeno la morte ci può separare."
Sorridemmo, prima di entrare in quell'immensa luce bianca all'orizzonte...

𝙇𝙚𝙜𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙪𝙣 𝙩𝙪𝙢𝙤𝙧𝙚//𝙛𝙖𝙘𝙠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora