capitolo 6:terapia intensiva

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finn's pov.
non riuscivo a dormire.
stavo male.
ma proprio male.
la schiena premeva.
guardai Jack sul letto mentre era nel meglio del sonno.
guardai la luna, alta nel cielo.
guardai la porta della stanza e provai a raggiungerla.
Spinsi giù la maniglia senza fare rumore.
avevo i piedi nudi.
mi incamminai per il corridoio vuoto.
c'era un orologio, erano le tre del mattino.
camminai ancora.
c'era una ragazza che dormiva, la stessa che aveva visto nella stanza della chemio.
mi avvicinai a lei.
dormiva.
ed era davvero orribile la scena che avevo davanti.
la ragazza, senza capelli in testa, rannicchiata, esile, magra.
uscì senza pensarci due volte.
vidi una finestra e mi avvicinai.
mi poggiai sul davanzale.
guardai la bellissima luna, sempre alta nel cielo.
pensavo
pensavo a Jack.
pensavo al mio tumore.
semplice, stavo pensando a cosa avrei dovuto fare.
il dolore era lancinante.
una lacrima uscì dall'orbita.
Bagnó il davanzale.
una lacrima, poi due e così via...
guardai l'orologio.
le 3.15.
erano solo passati 15 minuti, che sembravamo un eternità.
Mi affacciai di nuovo.
c'era sempre la luna nel cielo.
mi mancava il fiato e mi faceva molto male la schiena.
c'era una scrivania davanti a me.
mi sedetti sulla sedia, mi faceva troppo male la schiena.
alla fine decisi di tornare in camera
Arrivai a metà corridoio.
avevo la mano sulla maniglia della porta.

Jack's pov.
mi svegliai la mattina dopo, alle 5.
non era proprio mattina.
il mio sole non eri lì con me.
finn non c'era.
andai nel panico.
Cercai ovunque quella mattina, ma non c'era traccia di lui.
che fosse scappato?
girai per l'ospedale, quando incontrai Ash.
"oh dio Jack, eccoti finalmente. Finn è in terapia intensiva. Ho parlato con la dottoressa, mi ha detto che lo ha trovato stamattina davanti la porta a terra, svenuto"
"svenuto? n-ne sei sicuro?"
"si ora è a terapia intensiva"
corsi da lui, o meglio, corsi a terapia intensiva.
eccolo, attaccato alla macchina, con un battito di 60 pulsazioni a minuto.
io, fuori da terapia intensiva.
la dottoressa mi vide, con il singhiozzo e le lacrime, si avvicinò a me.
"Jack, sta tranquillo, lo abbiamo preso in tempo. Ora lo abbiamo messo in coma farmacologico perchè sta soffrendo, soffre tanto."
"p-posso vederlo?"
"adesso no, Jack, non puoi?"
"perchè dottoressa, è in coma non può fare niente!"
"no, non puoi"
la dottoressa mi lasciò sulla soglia di terapia intensiva in lacrime.
quella dottoressa era praticamente una mia seconda madre.
mi era stata sempre vicino.
ed ora, io ero fuori terapia intensiva, mentre finn era immobile su un letto, attaccato ad un respiratore.

finn's pov

ho pensato a quanto fossi stato stupido quella sera.
Avrei potuto svegliare Jack e dirgli che non mi sentivo bene.
lui avrebbe chiamato aiuto, tanto si sa che gli infermieri non dormono mai davvero.
ed invece ora mi ritrovavo steso su un lettino d'ospedale.
mi hanno messo in coma farmacologico, e credo di aver sognato...
mi sono risvegliato in una foresta, gli alberi alti.
c'era un bambino, raccoglieva i funghi.
provai ad attirare la sua attenzione, ma lui non poteva nè vedermi, nè sentirmi.
poi la sentì.
sentì la voce di una donna.
e poi, apparve. Giovane, alta, bella.
"Jack, dobbiamo andare. Jack, andiamo o faremo tardi"
"arrivo mamma!"
non poteva essere davvero Jack da piccolo...come potevo sognare questo?

Jack's pov
risvegliarono Finn dal coma poche ore dopo.
gli avevano fatto la chemio e lo avevano riempito di medicine e antidolorifici.
mi era mancato.
lo andai a trovare appena seppi che lo avevano svegliato.
spalancai le porte di terapia intensiva,entrai e poi lo vidi.
distrutto sul lettino, con la faccia che assomigliava a quando avevi appena preso tante di quelle botte che ti eri arreso...ma Finn non aveva mollato.
mi sorrise. come poteva sorridere? con quale forza?
mi avvicinai a lui. Con me vennero Ash, Carly e Sam.
sam è una ragazza che avevamo incontrato prima di fare una delle chemio.
finn la riconobbe, la saluto agitando la mano.
io mi catapultai sul petto di Finn.
"perchè non mi hai svegliato?"
"mi piaci quando dormi,Jack"
"perchè non hai chiesto aiuto?"
"perchè sono svenuto...e non mi ricordo niente dopo."
avevo bisogno di parlare con jack...riguardo il sogno.
"potete lasciarci un attimo soli? devo parlare con Jack"
"v-va bene..."
"che c'è finn?"
"il bosco, i funghi..."
"stai delirando o cosa?"
"ti pare? mentre ero in coma ho visto te a 10 anni, mentre raccoglievi i funghi con tua madre."
"finn, è impossibile"
"esatto, impossibile. credi ci sia una spiegazione?"
"n-non lo so"
"ma è stato, che so, un momento importante per te jack?"
"finn...io..."

"jack, ti prego."

"ti ho già detto che mia madre non ci vuole mai curare...no?"

"si, ma cosa centra!"

"fammi parlare!"
"scusa..."
"quel giorno è stato un massacro per me. Mia madre era lì, con me...e faceva esattamente le cose che faceva mio padre, defunto allora da circa una settimana"
"ma mi hai detto che tua madre e tuo padre non vogliono un figlio come te...non può essere morto!"
"finn...mia madre si è risposata."
"oh...non ci avevo pensato"

finn's pov
vidi il sorriso scomparire dal mio stesso volto.
ero preoccupato, ed ora non per me, ma per Jack.
aveva una situazione familiare che faceva schifo.
quasi quasi stavo meglio io che lui.
Gli presi il volto nelle mie mani, e gli baciai la punta del naso.
non so perchè lo feci, ma ne avevo bisogno.
avevo bisogno di sentirlo vicino a me.
jack aveva lo sguardo sorpreso.
avevo fatto una cazzata?
NO.
jack mi prese il volto e dalla sua bocca uscì un flebile "mi hai scaldato il cuore"...e mi lasciò così, sul lettino.
ma mi bastava.
mi bastava quella frase per capire che non avevo fatto una completa cazzata.
La dottoressa arrivò e mi chiese se fossi emozionato.
il mio battito da 60 pulsazioni a minuto era arrivato a 80.
"è colpa di Jack" le risposi.
"ti piace jack?"
"si, molto."
la dottoressa sorrise e se ne andò anche lei, sempre con quel sorriso sul viso.
poco dopo arrivarono Ash e Sam.
sam aveva tante domande da fare, tipo -che cosa fai nella vita?- oppure -hai fratelli?- o ancora -fumi? ti sei mai fatto una canna?-
io rispondevo quasi come se fossi un robot, ma era davvero insopportabile.
ash lo aveva capito, infatti dopo le prime dieci domande mi salutò e scappò via...
sam era logorroica.
Jack mi venne a fare visita intorno le 23.00
"hei, come stai?"
"a pezzi, mi manca il mio compagno di stanza"
"anche a me manchi, finn"
ci guardammo, lui mi accarezzò la guancia.
"posso chiederti una cosa?"
"jack, dimmi..."
"hai mai dato un bacio a qualcuno?"
"beh, non ho mai avuto una ragazza, quindi no...tu?"
"nemmeno io"
"beh, arriverà il giorno in cui incontrerai una bella donzella pronta a farti i calli sulle labbra a furia di baciarti"

Jack's pov
dopo quell'affermazione, mi zittì.
non volevo mentire a finn, così presi un bel respiro.
"finn, io sono gay"
"no aspetta cos-!"
"sono gay, si."
"e ci hai messo così tanto ad ammetterlo?"
"perchè, si vede?"
"non troppo."
"uhg, non riesco nemmeno a mantenere un segreto"
"ehi, tu sei perfetto così come sei"
"finn, sei fin troppo gentile..."
"...evidentemente perchè voglio esserlo."
Finn si avvicinò a me e mi abbracciò, mi strinse come i bambini stringono i loro pupazzi.
mi guardò e poggiò la sua fronte sulla mia.
"sei perfetto così come sei, grazer."
mi baciò la guancia e mi disse che dovevo correre in camera, senza farmi vedere. Mi diede un altro bacio e corsi via.
Correvo, correvo...e mi ero dimenticato, evidentemente per l'adrenalina nelle vene, causata da finn e dai suoi leggeri baci sulle mie guancie, di avere un tumore proprio nei miei polmoni.
ansimai, ma non mi fermai, fino a che un dolore allucinante mi trafisse il petto e mi tolse il respiro.
mi lasciai cadere nel bel mezzo del corridoio, vicino alla stanza dove ero sempre stato, la stanza 103.

𝙇𝙚𝙜𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙪𝙣 𝙩𝙪𝙢𝙤𝙧𝙚//𝙛𝙖𝙘𝙠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora