2. "Chi sei Lucifer?"

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La sala minuto dopo minuto iniziò a svuotarsi, rimanendo ancora noi a ballare l'uno vicino all'altra in mezzo alla sala. Poteva essere un momento imbarazzante ma nessuno dei due lo era, entrambi con gli occhi chiusi e un sorriso sul viso mentre una musica dolce ci faceva continuare a ballare.

Sentii un sua mano staccarsi dal mio fianco e venirmi ad accarezzare i capelli. Il suo tocco delicato era davvero rilassante.

Con due dita poi mi prese il mento portando il mio viso verso il suo e non esitò dal baciarmi sulle labbra.
In quel bacio sentii anche la sua lingua chiedere l'accesso per la mia, ma mi bloccai lì e mi staccai,
Il suoi occhi si soffermarono sui miei, era abbastanza confuso.

<<Cosa c'è?>>, mi chiese con aria preoccupata.
<<Non credo che dovremmo...>>
Si formò un sorriso intenerito e gli scappò una leggera risata.

<<Forse hai ragione... Ti vedo in modo diverso dagli altri lo sai?>>, disse allontanandosi da me e andando a farsi un drink. <<Ovviamente te lo dico come complimento.>>.
<<E cosa intendi allora con "diverso"?>>, chiesi andandomi a sedere sullo sgabello del pianoforte.

<<Sai, normalmente le persone cadono ai miei piedi, cedono alle tentazioni quando ci sono io nei paraggi e quando voglio riesco a farmi dire i loro desideri più profondi...tutti i desideri.>> disse marcando l'ultima parte della frase con un tono basso e lento.

<<Hai un superpotere?>>

<<Più come un dono di Dio... Però con te, non funziona niente di tutto ciò.>>.

<<Spero non ti dia fastidio.>>, risposi socchiudendo gli occhi studiando la sua figura, nascondendo un piccolo sorriso.

<<No anzi>>, diede un sorso, <<sei più interessante di quanto pensassi.>>.

Iniziai a sentire le mie guance scaldarsi per la lusinga. Lucifer appoggiò il bicchiere, <<Posso dirti una cosa?>>.

<<Spara.>>.

<<Di solito non mi crede nessuno, non me la prenderò se non vorrai crederci neanche tu.>> e diede un altro sorso. Si avvicinò da me con un altro bicchiere, <<Io sono il Diavolo.>>.

Alzai un sopracciglio continuandolo a guardare, <<Il... il Diavolo? Quello dell'Inferno?>>.
Sorrise. <<Si, il solo e unico.>>.

<<È una specie di metafora?>>, chiesi bevendo e appoggiando il bicchiere al piano.
Cambiò faccia guardandomi contrariato. <<Cosa? No. Non è una metafora... Sono veramente io.>>

<<Va bene... allora perché sei qui sulla Terra e non nel tuo regno dell'eterna dannazione?>>
<<Volevo solo prendermi una vacanza. Sai, uno si stanca dopo un milione di anni sempre nello stesso posto.>>, continuò convinto che capissi.

<<E ti stai divertendo?>>
<<L.A. è un bel posto...>>, rispose lui
<<Sai, continuo ad essere confusa... se sei il Diavolo dove sono le corna, le ali...>>

Si alzò sorridendo e si allontanò rimanendo davanti a me.
Divenne serio e uscirono un paio di ali bianche enormi da dietro di lui.
Rimasi immobile fissando le ali
e bevvi un altro sorso per poi aggrottare le sopracciglia e guardare quel bicchiere, <<Si, devo essere ubriaca...>>.
Mi alzai e andai verso di lui.
Appoggiai una mano sul quel piumaggio e rimasi ferma ad ammirarlo, <<Affascinate...>>, fu l'unica cosa che riuscii a dire a quella meraviglia.
Lucifer si avvicinò a me e mi guardò felice.

<<Continuo a pensare di non essere molto lucida...>>, dissi facendolo ridere.
Una sua mano prese la mia mentre l'altra gli strappò un piuma candida e sentii l'altra stringermi dal dolore.
<<Tieni. Così quando domani ti sveglierai, capirai che è tutto vero.>> disse porgendomi la piuma.
Fece scomparire le ali, per poi guardarmi sorridendo e andandosi a sedere a suonare il piano.
Guardai lui e poi la piuma nella mia mano. Me ne andai lasciandolo da solo.

Arrivata a casa mi sdraiai sul letto stanchissima e ubriaca e poggiai la piuma sul comodino accanto, per poi addormentarmi immediatamente.

**

La mattina dopo mi svegliai, stropicciando gli occhi e mettendomi a sedere sul materasso.
Mi girai e vidi un'insolita piuma sul comodino.

La presi e vennero in mente come d'impulso dei ricordi, probabilmente di ieri sera dopo aver ballato con l'uomo elegante: io e lui che balliamo, lui che mi bacia, noi che beviamo, le sue maestose ali bianche e lui che mi porge una piuma. Aspetta... Bacio? Ali bianche? COSA DIAMINE È SUCCESSO IERI?? Riguardai la piuma come se mi fossi nuovamente svegliata.
<<Lucifer... devo farmi dare delle spiegazioni!>>, dissi andandomi poi a fare colazione e vestirmi velocemente.

Uscii di casa e riandai al Lux, avevo la fortuna che fosse ancora lì e non a lavorare alla centrale. Presi l'ascensore e quando le porte di quest'ultimo si aprirono vidi l'uomo in controluce vicino alla grande finestra a fissare il panorama con un bicchiere in mano.

<<Lucifer...>>
<<Sapevo che saresti venuta per delle spiegazioni.>>, interruppe rimanendo girato verso la finestra.

Andai da lui e gli mostrai la piuma che tenni in mano per tutto il tempo.
<<Cosa significa questa?>>, gli chiesi con tono alterato. Lui si girò a guardarla e poi guardò me.
<<Buongiorno anche a te T/N.>>, disse tornando a guardare la finestra e bevendo un sorso di quello che aveva nel bicchiere.

<<L'ho presa come mi sono svegliata e ho visto, come delle visioni, io, tu, noi due, che... ci siamo baciati e poi tu avevi le ali. E ora questa piuma. Chi sei Lucifer?>>

Si rigirò guardandomi dritto negli occhi preoccupato.
<<Davvero non ricordi niente?>>
<<Dimmi solo cosa è successo ieri?>>
<<Ti ho fatto vedere il vero me e quella piuma ne è la prova, a quanto pare non è servito a niente.>>, disse abbassando lo sguardo, deluso.

<<Hey...>>, lo richiamai dolcemente mettendo una mano sulla sua guancia a facendogli girare la testa per guardarmi. <<Cosa c'è che non va, puoi dirmelo.>>.
Mise la sua mano sulla mia e sorrise.
<<Non è facile come credi la mia vita. Ogni volta che cerco di dire la verità sul vero me le persone la finiscono per allontanarsi.>>

Mi misi in punta di piedi e gli bacia la fronte per poi appoggiarci la mia e chiudere gli occhi.

<<Io sono qui, non me ne vado da nessuna parte.>>, gli sussurrai rassicurandolo. Rise lievemente e si staccò dalla mia fronte guardandomi intensamente.

<<Lo spero.>>.

**

Ciao ragazzuoli, fine del secondo capitolo di Lucifer.
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Lucifer: L'Inferno che divenne ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora