13. Lasciami spiegare

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Sono sdraiata sul divano, con il braccio che mi copre gli occhi e sorrido ancora con il fiatone.
Lucifer è in piedi che si sta riallacciando la cintura intorno ai pantaloni. Scosto il braccio e lo vedo andare a sedersi al piano.
Come comincia a suonare chiudo gli occhi e mi godo la melodia. Dopo un po mi alzo e vado dietro di lui.
Passo le mani sulla sua schiena nuda e arrivo sino alle braccia dove sento i suoi muscoli.
Gli bacio il collo e lui sorride mentre continua a suonare.

<<Vado a farmi una doccia>>
Annuisce. Come mi volto sento un braccio avvolgermi il bacino e farmi girare. Seduto sullo sgabello, Lucifer mi arriva qualche centimetro sopra il ventre. Chiude gli occhi e appoggia la testa contro di me.

<<Hai mai pensato ad avere dei figli?>>
Gli accarezzo i capelli <<Forse in futuro. Perché ora ti piacciono i bambini?>>
Si mette a ridere <<Quegli esserini sono una rottura si, ma credo che averne uno da te sarebbe bellissimo.>> e inizia a darmi dei piccoli baci dal basso verso l'alto sull'addome, facendo rincontrare i nostri occhi.
<<Perché, vuoi un figlio?>>
<<Forse in futuro.>>
Faccio una smorfia divertita per avermi copiato la frase. Mi tira verso di sé facendomi sedere sulle sue gambe e mi bacia.

***
Passa qualche giorno.
Non so perché, ma siamo più uniti da quel giorno.

Arriviamo a lavoro.
La prima persona, come ogni giorno, che Lucifer saluta è la Detective. Rispetto a prima sembra stare meglio, credo si sia abituata all'idea di avere di nuovo intorno Marcus.
Mentre Lucifer è intento a parlare con Chloe mi concedo un minuto per andare a farmi una tazza di caffè.

Accendo la macchinetta e aspetto, nel frattempo guardo il telefono. La mia attenzione viene catturata da delle mani che si appoggiano al bancone.

<<Ciao Dan!>>
<<Ciao T/N, come va?>>
<<Bene, vuoi del caffè?>>
<<Tranquilla non ti scomodare. Come va con il tuo caso? Ho sentito che si è unito anche Pierce a te e Lucifer>>
<<Mi conosci, non so dire di no...>>dico accennando un sorriso.
<<Si, hai ragione.>> dice rimanendo a fissarmi da innamorato.
<<Dan? Tutto ok?>>richiamo la sua attenzione
<<Eh? Si certo.>>distoglie lo sguardo imbarazzato.
<<A proposito, mi ha chiesto Marcus se potevi andare da lui, non so, credo sia per darti altre informazioni trovate da Ella.>>
<<So io di cosa vuole parlarmi, comunque grazie mille Dan!>> dico e gli lascio un bacio sulla guancia andandomene.

***
<<Tenente.>>
Alza lo sguardo e rimane immobile <<T/N, posso aiutarti?>>
<<Espinoza mi ha detto che hai delle informazioni sul mio caso.>>
<<Ah, si>> si alza, prende un foglio e me lo consegna.
<<Grazie>> dico con freddezza voltando le spalle per andarmene
<<Aspetta...>>

Come volevasi dimostrare...

Rincontro il suo sguardo.
<<Cosa?>>
<<Vorrei chiederti se possiamo parlare... dell'altra sera... te ne sei andata senza lasciarmi spiegare.>>
<<Avanti parla allora.>>
<<Non credi sia meglio farlo in privato? Magari non a lavoro. >>
<<Dove vuoi che ci incontriamo?>>
Esita. <<A casa mia oggi?>>
Gli sorrido <<Se mi offrì un altro caffè va bene.>>
<<Perfetto! Ore?>>
<<In teoria dovrei andare a cena con Lucifer, passo dopo, ti crea problemi?>>
<<Assolutamente no.>>
Annuisco ed esco dal suo ufficio.

***

È sera.
Scendiamo dalla macchina.
Mentre camminiamo Lucifer mi prende la mano, lo guardo sorpresa dal gesto e lui sorride.
Prendiamo l'ascensore e come arriviamo al piano desiderato vado dietro il bancone a prepararmi qualcosa.
Mentre il filo di whisky scende nel bicchiere delle labbra si appoggiano sul mio collo e sorrido.
Le sue mani si appoggiano ai miei lati sul bancone e sento il suo petto attaccato alla mia schiena.
<<Finiamo la serata?>> mi chiede sussurrandomi all'orecchio.
Mi giro verso di lui e lo bacio mettendo le mani sul suo petto.
<<Mi dispiace lasciarti così insoddisfatto, ma una mi amica mi ha chiesto se potevo andare da lei non appena finivo la serata con te.>> dico staccandomi dalle sue labbra.
<<E non puoi rimandare?>> dice lui appoggiando la fronte sulla mia.
Sorrido divertita <<Dai Luc, ti prometto che poi recuperiamo.>>
Gli spunta un sorriso malizioso <<Me l'hai promesso, ricordatelo!>>
Mi da un ultimo bacio e poi mi lascia andare. Prima di entrare nell'ascensore lo guardo e lui mi sorride sorseggiando il bicchiere che mi ero versata.

***

P.o.v. Marcus
Tock tock

È lei, ok credo di aver sistemato tutto.

Apro la porta
<<Ciao!>> mi fa lei con un sorriso sulle labbra.
<<Hey ciao, sei venuta. Prego entra.>>

Lei entra e mi da un bacio da saluto sulla guancia.

<<Credo che sia un po' tardi per il caffè... ti va del vino?>>
<<Ehm, si va bene anche quello.>>

Torno in salotto con due bicchieri di vino e la trovo seduta sul divano che guarda il telefono.
<<Ecco tieni>> le porgo il bicchiere e mi siedo anch'io sul divano.
<<Allora... volevi darmi una spiegazione, sono tutta orecchie.>>
La guardo negli occhi e trattengo un sorriso.
<<Prima di tutto, voglio scusarmi, so che adesso mi starai odiando, ti starai facendo una brutta idea su di me. Se magari hai pensato che volessi farti qualcosa di male in quel momento, ti dico subito che non è così.>>
<<Vai avanti...>> dice sorseggiando il vino.
<<Non so se in quel momento in cui eri addormentata, guardandoti mi è successo qualcosa dentro, mi è venuto come d'istinto avvicinarmi per...>>
<<...per baciarmi>> termina la mia frase.
<<Si... sono solo stato preso dal momento. Poi tu sei fidanzata con Lucifer, non l'avrei mai fatto comunque.>>
<<Marcus, ti credo, può succedere di lasciarsi trasportare, anche se è sbagliato. Non fartene una colpa troppo grossa.>>
Rimango sorpreso dal fatto che non si sia arrabbiata.
Avvicino il bicchiere a lei.
<<Cin cin?>>
<<Cin cin.>>

Rimaniamo a parlare per qualche ora fino a che non finiamo tutta la bottiglia di vino.
<<E poi... Lucifer ha detto "sono andato avanti e T/N ne è la prova"... io gli ho chiesto se ero una specie di trofeo...>>mi dice lei ubriaca.
<<E poi?>> chiedo ridacchiando.
<<Mi ha detto di no... però... credo che stia dicendo una bugia...>> risponde lei.
Scoppiamo a ridere come dei cretini.

Torniamo a guardarci negli occhi e dò un'altro sorso.
<<Io non ti direi mai una bugia...>> dico e mi gurda sorpresa.
<<Davvero?>>
<<Sicuro. Sei troppo carina non ci riuscirei.>>
Ci guardiamo intensamente negli occhi e senza rendercene conto ci avviciniamo tutti e due.
Le metto una mano sulla gamba e mi avvicino di più azzerando le distanze. Le nostre labbra finalmente si incontrano in un bacio a stampo; come mi stacco, mette una mano dietro la mia testa e mi riporta da lei.
I baci si fanno più passionali, la faccio distendere sul divano e mi metto sopra di lei. Inizio a baciarle il collo e sento la sua mano stringermi la maglia dal piacere. Tutto come me l'ero immaginato in quella sera.

Lucifer: L'Inferno che divenne ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora