Capitolo 1

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Buongiorno, io sono Meg Marlon. 

Sono iscritta da poco a wattpad e qui sono stata sempre solo una lettrice.

In passato ho pubblicato tante fanfiction sul sito EFP, alcune le ho concluse, altre le ho lasciate incompiute e alcune le ho cancellate proprio dal sito nei miei momenti di sclero xD.

Ora sono tornata! Siamo in pieno periodo pandemia da Coronovirus e ho iniziato a scrivere questo storia che spero possa allietare e la quarantena di chi la leggerà.

Alcuni capitoli sono già pronti, altri sono già tutti scritti nella mia testa e hanno solo bisogno di essere trasportati su PC.

Ho deciso di iniziare a pubblicare il primo capitolo per vedere le vostre reazioni e darvi tempo di riabituarvi alla mia presenza, che spero sia per voi piacevole *.*

Ora vorrei ringraziare WhiteOphelia, perché anche a distanza di anni è sempre pronta ad aiutarmi e spronarmi nelle piccole imprese che intraprendo!

Grazie di cuore <3 senza di te, tante cose non avrebbero mai visto la luce.

Buona lettura a tutti, con affetto.

Meg.

P.S. la storia è pubblicata anche su EFP.

CAPITOLO 1

"Tutto comincia in un attimo, in un giorno qualunque della vita, quando meno te lo aspetti. (R.Battaglia)"

˜ ˜ ˜

I pensieri di Hermione Granger, alle 6:45 della mattina, lavoravano e riempivano la sua testa come se le 6 ore di riposo appena godute non fossero mai avvenute.

Uno dei doni che le appartenevano, e di cui andava particolarmente fiera, era proprio questo, appena apriva gli occhi, la sua mente già lavorava, pensava, parlava con sé stessa progettando la giornata che stava per essere vissuta.

L'unico rumore che riempiva il silenzio del suo appartamento era il ticchettio dell'orologio, e mentre sorseggiava il caffè e guardava fuori dalla finestra il cielo grigio e cupo, richiamò a sé la sua agenda e iniziò a sfogliarla con attenzione, controllando i vari impegni della giornata che stava per cominciare.

Dopo la fine della guerra, Hermione si era interessata ad aiutare le persone che, come lei, avevano perso famigliari e amici nella lunga battaglia, tutto era nato semplicemente per aiutare e alleviare, se pur con poco, il dolore che prepotente si era insidiato in molti, troppi.

Con il tempo, del semplice volontariato era diventato passione e la passione si era trasformata in quello che oggi era il suo lavoro: la psicologa.

Amava quel lavoro. Amava vedere i risultati dopo mesi e mesi di lunghe sedute e dialoghi, di lacrime e rabbia, di sconforto e dolore.

La soddisfazione che le dava vedere i suoi pazienti finalmente liberi dai propri demoni grazie al frutto del lavoro che svolgevano insieme, la gratificava e la rendeva la donna più felice della terra.

Dopo aver dato uno sguardo rapido ma attento alla lista dei pazienti che la aspettavano in studio, diede un'ultima occhiata fuori dalla finestra e, con poca sorpresa, vide che iniziava a scappare qualche goccia del cielo che da grigio, stava lentamente diventando nero, accompagnando probabilmente uno dei primi temporali di inizio estate.

Aveva sempre amato i temporali. La maggior parte delle persone temevano questo fenomeno così prepotente e suggestivo, ma lei li trovava distensivi e rilassanti.

Forse perché tutto quel baccano che producevano metteva a tacere, almeno per poco, il tumulto che lei stessa sentiva dentro di sé.

Un caos che non le dava pace, quel tumulto. Perché se il lavoro la gratificava così tanto, non si poteva dire lo stesso della sua vita privata.

Tienimi per manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora