Capitolo 6

648 30 9
                                    

CAPITOLO 6


"Le emozioni più belle sono quelle che non puoi spiegare"
(Charles Baudelaire)

...

Agosto lasciò il posto a settembre.
E visto che bisognava godersi il bel tempo finché durava, Hermione decise di tenere ogni seduta al maneggio.
Appena entravano, Scorpius si aggregava al gruppo di bambini che tutti i giorni facevano regolarmente lezione di equitazione e non lo si vedeva per le successive ore - era un bambino estremamente socievole e si faceva voler bene senza fare niente di particolare: era gentile ed empatico, una caratteristica che le ricordava i suoi compagni di scuola di Tassorosso, ma al contempo quella sua sicurezza nel persuadere le persone a fare quello che voleva, lo rendeva un degno Serpeverde.
Se poi aggiungevamo che, per avere quattro anni, Scorpius era dotato anche di un coraggio non indifferente, il tutto confermava una conclusione che a Malfoy non sarebbe mai piaciuta: Scorpius sarebbe stato un ottimo Grifondoro.
Il cappello parlante avrebbe avuto la sua bella gatta da pelare in qualche anno.
Malfoy invece si era, anche se lui non l'avrebbe mai ammesso, affezionato a Hook; e appena arrivavano al maneggio se lo faceva sellare e passeggiava tutto il tempo con lui.
Quel giorno Hermione si sentiva particolarmente stanca e decise di non farsi sellare un cavallo per lei, invece si mise comodamente seduta sulla panchina che aveva la vista migliore di tutto il maneggio, direttamente sulle verdi colline della campagna inglese che, a breve, si sarebbero colorate d'autunno e decise di rilassarsi.
Invece che rilassarsi, però, quella panchina le portò alla luce il ricordo ancora fresco e vivido di qualche settimana prima, della mano di Malfoy che sfiorava la sua mentre lo aiutava a sollevare Scorpius che si era addormentato tra di loro.
Era stato un attimo, ma era bastato per farla rabbrividire e cominciare a guardare l'ex Serpeverde con occhi diversi.
Da quel giorno qualcosa era cambiato: si era accorta dall'atteggiamento di Malfoy, anch'esso diverso da quello che solitamente esibiva.

Che avesse sentito anche lui il brivido che l'aveva sorpresa?

Impossibile, si ammonì subito Hermione.

"Non puoi esserne sicura."

Si sono sicura! Per la barba di Merlino, non se ne può stare zitta la sua coscienza per una buona volta?
«Hermione? Tutto bene?» la riccia si voltò di scatto notando Jeremy che la guardava stranito.
«Si, Jeremy, grazie. Perché?» rispose gentile ma leggermente infastidita per l'interruzione del suo momento che avrebbe dovuto essere di pace.
«Era la terza volta che ti chiamavo e non rispondevi. Mi stavo preoccupando»
«Tranquillo, ero solo sovrappensiero. Dimmi pure»
Jeremy era a disagio, come tutte le volte in cui provava a parlare a Hermione del resto, e questo fece scattare un campanello d'allarme alla riccia che la fece alzare dalla panchina mettendosi di fronte al suo interlocutore con le braccia conserte e fare difensivo.
«Vedi Hermione, per me è difficile, non sono bravo con queste cose e anche se la timidezza mi porterebbe a scappare a gambe levate, non posso aspettare ancora a chiedertelo».
Hermione aveva già capito e stava formulando una frase nella sua testa che l'avrebbe aiutata a declinare l'invito ad uscire insieme con gentilezza.
Era un ragazzo gentile e carino, ma lei aveva decisamente altro per la testa in quel momento.
«Ecco, io mi chiedevo se tu potessi dedicarmi del tempo per delle sedute»
«Eh?» Hermione sbarrò gli occhi per la sorpresa, rimasta totalmente spiazzata e con un peso decisamente più leggero addosso. Fortunatamente, si riprese subito «Cioè, si, scusa Jeremy è che non me l'aspettavo proprio» se non fosse stato veramente fuori luogo e poco educato, sarebbe scoppiata a ridere per la situazione imbarazzante che si era creata nella sua testa, per colpa delle osservazioni di Malfoy, nei confronti di Jeremy.
«Comunque, certo che ti posso dedicare del tempo» concluse Hermione con un sorriso sincero verso quel ragazzo timido e gentile.
«Hermione, non so proprio come ringraziarti davvero. Ho provato a parlartene anche prima, ma ero sempre frenato» Jeremy sorrise visibilmente sollevato e la riccia ricambiò il sorriso sdrammatizzando la situazione.
«Ce l'hai fatta, però. Questo è già un passo avanti per sconfiggere la timidezza».
Con l'accordo che l'avrebbe chiamata l'indomani in studio per organizzare la prima seduta, Jeremy la salutò con un abbraccio e, dopo che lo vide allontanarsi, Hermione decise di tornare verso le stalle.
La prima cosa che vide fu Scorpius che diligentemente spazzolava un pony. Il piccolo era scarmigliato e sporco di terra e appena vide Hermione avvicinarsi, le prese la mano e la tirò con sé facendola abbassare alla sua altezza per farsi aiutare nel lavoro.
«Grazie» era solo un sussurro, una parola lasciata alla brezza leggera che si era alzata, ma l'ex Grifondoro la percepì benissimo e, per un momento gli occhi le si fecero lucidi.

...

Draco per poco non cadde da cavallo nel vedere quei due abbracciarsi.
E così quell'idiota ce l'aveva fatta a chiedere alla Granger di uscire.
Cavalcare Hook oggi era stato particolarmente rilassante, l'aria era fresca e il sole si era fatto mite in vista della stagione che cambiava e Draco era felice. Almeno fino a quando quel maledetto babbano non si era avvicinato alla Granger per poi abbracciarla.

Tienimi per manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora