chapter VIII

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Le ragazze, avendo finito da poco la partita, ed, essendo lasciate da sole dalla professoressa che era andata a mettere apposto l'attrezzatura, si avvicinarono alla rissa e iniziarono a schiamazzare.

Camila, essendo una tipa tranquilla e che non amava le risse, si mise al centro del cerchio, formatosi per la folla tutt'intorno.

-Basta! Smettetela! Louis cazzo così lo ammazzi!- gridò al liscio che aveva le mani intorno al collo di Grimshaw, il quale, successivamente riuscì a scappare dalla presa, tirandogli un pugno sul naso.

-Guardate un po'!- proferì una voce tra la folla- Cabello è una cagasotto!- facendo un passo avanti, si rivelò essere Taylor Swift.

-Non è affatto vero!- ribatté quella.

-Ah si? Provamelo.- disse allora la bionda.

-No...non voglio fare del male...- rispose Camila, distogliendo lo sguardo.

-Guardate tutti!- urlò, facendo in modo che tutti si girassero verso di lei- Che stronza bugiarda!

-Oh ma che cazzo vuoi?- la interruppe Lauren- Lasciala in pace.

-Se no?- chiese quella, non avendo paura.

Lauren, in preda alla rabbia più totale si gettò improvvisamente su Taylor, che, presa alla sprovvista, finì con la faccia a terra. Sì rialzò quasi subito e, appena vide la sua faccia, sporca di fango, si imbestialì e tirò un pugno a Lauren.

La situazione era davvero degenerata, ognuno stava facendo a botte con qualcun'altro, creando un rumore assordante enorme di grida, urli, gemiti. Sembrava che la rissa non sarebbe mai finita, quando ad un certo punto...

Bum.

E dopo ci fu un silenzio assordante, che era più rumoroso di tutti gli elementi auditivi precedentemente elencati.

Tutti si misero a terra con le mani sopra la testa, come se fosse una rapina.

Harry, ignaro di quello che stesse accadendo poiché era arrivato da poco nel collegio, rimase in piedi, ma immediatamente fu tirato da due mani verso il terreno sporco di terra.

Era Louis.

-Che cazzo fai? Vuoi farti ammazzare?- disse con veemenza.

-No..Ma che cosa sta succedendo?- chiese Harry, innocentemente.

-Probabilmente avranno visto che stavamo facendo a botte, cosa severamente vietata.

-Okay, ma perché ci stiamo mettendo così?

-Perchè se no ci sparano.

-Sparano?

Immediatamente vicino a Harry finì un altro proiettile, che fece spaventare il riccio così tanto, che si mise a tremare.

Louis vedendo la reazione del riccio, gli si spostò, sempre stando ancorato al terreno, più vicino e gli mise le braccia intorno alle sue e le strofinò, cercando di riscaldarlo.

-Em.. grazie.. - disse Harry, diventando rosso. -Adesso cosa succederà?

-Arriveranno, ci metteranno in riga e ci chiederanno chi è stato.

-E poi?

-Qualcuno parlerà. Nessuno vuole ritornare nella gabbia, quindi qualcuno sarà costretto a pagare per tutti. E so già che, uno di loro,
sarò io.

E, come per magia, tutto quello che disse si avverò.

Il professore fece ritorno, seguito dalla preside, la quale disse:

-Si alzino immediatamente in piedi e si mettano in riga.

Dopo che gli alunni fecero quello che era stato appena ordinato, la suora procedette:

-Ora voglio cinque nomi delle persone che hanno dato inizio alla rissa. Se non mi si verranno dati, li sceglierò io.

Dopo vari minuti di silenzio, nei quegli nessuno osò proferire parola ed Harry arrivò pure a pensare che nessuno avrebbe parlato, la preside ruppe il silenzio creatosi.

-Perfetto. Allora con me vengano..

-ASPETTI!- una voce urlò poco prima che iniziasse a dire dei nomi. Tutti si girarono verso il suono.

Taylor Swift.

Era una delle cocche preferite della preside. Era la tipica ragazza liceale da 'una-botta-e-via'. Era rimasta incinta un paio di volte, ma, abortendo, non era mai stata scoperta, fino ad una volta a soli sedici anni.                                           Pensava di essere ingrassata, ma quando iniziò a vomitare tre o quattro volte al giorno, la madre, preoccupata, la portò a fare dei controlli, nei quali scoprì di essere incinta.
I genitori, dopo averla fatta abortire, la mandarono in un istituto di 'lesbiche' in modo che non potesse più rimanere incinta.
Da quando era arrivata, si era sempre comportata diligentemente, non infrangendo nessuna regola e portando rispetto, per cui ogni cosa che diceva veniva considerata sacrosanta e incontrastabile.

-Glieli do io.- disse titubante.- Sono Tomlinson, Malik, Styles, Jauregui e Kordei.

I cinque prescelti furono presi dalle guardie del collegio e condotti lontano dagli altri. Gli aspettava una lunga agonia.

SPAZIO AUTORE
Ciao a tutti!
Come state? Spero bene, se no per parlare ci sono sempre i miei direct oppure potete anche scrivermi su twitter (@brsindead)
Sono finalmente tornato con un nuovo capitolo. Adesso che la scuola è finita, spero di riuscire a postare ogni settimana circa.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥺
Grazie mille a tutti.❤️

Rinchiusi In Un SognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora