Rinchiusi In Un Sogno

chapter XIII

Vuoto.

Ecco cosa c'era vicino ad Harry quando si svegliò.
Il totale vuoto.

Lo stesso vuoto che gli aveva fatto compagnia per tutto l'isolamento.
Lo stesso vuoto per cui Harry aveva sofferto molto.
Lo stesso vuoto per cui Harry era cambiato.

Sentì un brivido freddo attraversarlo per tutto il corpo.
Da cima a fondo.

Non gli piaceva affatto questa sensazione.

Era furioso e triste allo stesso tempo.

Anche perché gli ricordava molto una situazione analoga in cui si era trovato: quando Louis lo aveva baciato e poi se n'era andato senza dire niente.

Molto arrabbiato, ma anche deluso, si preparò per andare in classe, anche se non ne aveva proprio voglia.

Dopo essersi messo la divisa, si diresse in classe.

Mentre stava passando per un corridoio, per arrivare in classe, notò qualcosa di strano.

Il corridoio che prendeva non era usato e si pensava che fosse utilizzato come magazzino.

Degli strani rumori, però, provenivano da una delle stanze.
Ma non erano proprio dei rumori, erano...gemiti?

Sì. Harry ne era sicuro. Quelli erano proprio dei gemiti.

Era particolare come situazione anche perché quante probabilità ci sono di sentire ansimare delle persone in un collegio religioso?

Essendo curioso, Harry tese meglio l'orecchio per sentire da quale delle tante stanze provenisse.
Appena individuò quella giusta, si avvicinò e, preso totalmente dalla curiosità, aprì la porta.

La scena che gli si presentò davanti, lo lasciò senza parole.

Zayn stava facendo sesso con Liam.

-Più forte Zayn...OH...SÌ, proprio lì.- ansimava Liam.

Appena si accorsero della presenza del riccio, si staccarono immediatamente e cercarono di coprirsi.

Zayn, più di sé stesso, cercò di coprire Liam, in quanto non volesse che nessuno lo vedesse nudo.

-Merda!- disse Zayn, a denti stretti.

-Scusate...Io...Em...- cercò di proferire parola Harry, fallendo miseramente.

Non sapendo cosa fare uscì di corsa dalla stanza e si diresse in classe.

Appena arrivò, senza fiato, non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi un momento, che Camila lo assalì. Letteralmente.

-HARRY!- urlò, avvicinandosi al riccio e gesticolando.- NO! NON MI INTERESSA COSA HAI DA DIRE! ADESSO MI ASCOLTI. MI HAI IGNORATA DA QUANDO SEI USCITO DALL'ISOLAMENTO. PENSAVO AVESSI BISOGNO DI TEMPO E TE NE HO DATO! ADESSO, DOPO UNA SETTIMANA, MI CONTINUI AD IGNORARE E IO NON SO VERAMENTE CHE FARE. HO TANTA PAURA DI PERDERTI E SE DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA, IO GIURO CHE- fu improvvisamente interrotta da Harry stesso.

-Camila, mi dispiace tanto se ti ho ignorata.- disse, dal nulla, sperando di calmarla.

-DAVVERO?- urlò più forte di prima, avendo paura che tutto fosse un sogno.

-Si, davvero. Non avrei dovuto comportarmi così. Scusami.

Harry si era accorto che era cambiato e che aveva avuto dei comportamenti da maleducato, quindi aveva cercato di rimediare per quello che poteva.

E un buon inizio era di sicuro partire da Camila, la persona con cui aveva stretto un bellissimo legame fin da subito.

-Oh, grazie a dio, Harry. Mi hai fatto preoccupare.- riprese Camila, riprendendo anche a respirare.