Harry era terrorizzato.
Chi era che bussava così forte all'una di notte passata?
Le suore, di sicuro, non potevano essere. Se avessero voluto entrare, lo avrebbero già fatto perché avevano una copia delle chiavi di ogni stanza.
E allora chi?
Con coraggio Harry si alzò dal letto e, adagio adagio, si diresse verso la porta.
Non sapeva cosa sarebbe accaduto. Girò la chiave ed aprì.Un estraneo entrò immediatamente nella sua stanza, rischiando di cadergli addosso. Si girò immediatamente e chiuse la porta.
Era un ragazzo poco più basso di lui, aveva dei capelli castani e due occhi azzurri.Erano veramente stupendi.
Harry ci si perse dentro per qualche secondo, finché l'altro ragazzo gli fece cenno di stare zitto.
Sentirono accorrere dei passi fuori e subito dopo gridare: "APPENA TI BECCO, TI FACCIO FUORI."
Aspettarono cinque minuti fermi nella medesima posizione, e, dopo aver sentito i passi sempre più distanti, sempre più remoti, si ricomposero.
Harry osservò meglio il ragazzo e notò che era veramente bellissimo.-Chi sei?- chiese, curioso di sapere chi fosse l'estraneo appena entrato nella sua stanza.
-Non sono affari tuoi.- rispose freddo.
-Mh okay, e come mai bussavi così forte, a quest'ora, alla mia stanza?
-È una lunga storia.- rispose vago.
-Va bene.- il ricciolino era stufo e irritato delle risposte senza senso che stava ricevendo.
-Promettimi che non dirai a nessuno di avermi visto.- continuò l'altro, avvicinandosi al corpo del riccio.
Harry indietreggiò e si ritrovò con le spalle al muro. Sentì il respiro caldo dell'altro sul suo collo.
-Me lo prometti?- ripeté.
-S..si- sussurrò, tremolante.
Dopo la sua conferma, il liscio uscì senza salutare, sempre attento a non far rumore.
Alle otto in punto, del mattino successivo, Harry si trovava in classe. Era molto diversa da quella a cui era abituato. Era una stanza grigia, con le pareti spoglie. Era arredata con solo una lavagna, un crocifisso attaccato al muro, una cattedra e, davanti ad essa, una trentina di banchi di legno.
Essendo il suo primo giorno e non volendo dare troppo nell'occhio, decise di sedersi negli ultimi banchi. Sussultò quando un ragazzo con i capelli scuri gli disse con aria minacciosa: "Questo è il mio banco, levati cazzo."
Harry rimase pietrificato finché non sentì una voce familiare dire: "Zayn lui è un mio amico, lascialo stare."
Immediatamente Zayn si allontanò e fu seguito dal ragazzo misterioso della notte precedente. Andarono a sedersi poco più avanti. Camila, invece, si sedette vicino al riccio.
La professoressa entrò in classe e fece subito l'appello. Chiamò tutti i nomi: Cabello, Grimshaw, Horan, Jane, Jauregui, Malik, Payne, Styles, Swift e molti altri.
L'ultimo cognome fu Tomlinson e, a quella parola, il liscio che aveva irrotto nella sua stanza la notte precedente, rispose.Almeno adesso sapeva qual era il suo cognome.
Le ore scolastiche passarono lente.
Ebbe matematica, storia, inglese e scienze.
Tutti i docenti erano suore ed ognuna sembrava che parlasse una lingua, a lui sconosciuta.
Per tutte le ore cercò di recuperare il sonno perduto, ma non ci riuscì.
Ogni volta che chiudeva gli occhi per più di cinque secondi, riceveva una bacchettata sulla testa da parte dell'insegnante, che faceva davvero male.In quel collegio, non si sarebbero mai fermati alle parole per stabilire ordine e disciplina.
Venne l'ora di pranzo e furono scortati in mensa.
Harry, essendo molto annoiato, voleva scoprire come mai il liscio aveva fatto irruzione nella sua stanza la notte precedente.
Se c'erano delle specie di club notturni, lui voleva farne parte.In fondo era un adolescente e doveva fare anche lui le sue esperienze.
Il riccio gli si avvicinò e disse: "Allora Tomlinson,- disse sottolineando il suo cognome- mi devi ancora una spiegazione sul perché tu bussassi alla mia stanza, ieri notte."
-No, non ti devo proprio nulla.- rispose scontroso.
-E invece si, dato che ti ho salvato il culo ieri sera.- controbatté deciso.
-Date che mi rompi le palle.- seguì uno strabuzzare degli occhi- Stasera. Undici e mezza. Camera tua.- furono le uniche parole che uscirono dalle labbra sottili del ragazzo, prima che svanì.
Nel pomeriggio Harry si era accordato con Camila per studiare nella sala comune.
Per il giorno successivo avrebbero dovuto consegnare una relazione sulle punizioni che gli omosessuali ricevevano nell'antica Roma.Ma la maggior parte del tempo fu impiegata in un'altra maniera.
-Senti Camila...em...vorrei chiederti una cosa...- chiese imbarazzato, sperando di non dare troppo nell'occhio.
-Dimmi pure, tranquillo.- rispose calma.
-Sai, per caso, qualcosa su quel Tomlinson che c'è in classe?- chiese, facendo un volto disinteressato.
-Si, ma perché vuoi saperlo?- chiese a sua volta, sospettando che ci fosse qualcosa sotto.
-Boh...niente...così.- rispose, mentre diventava tutto rosso in viso.
-Harry. Dovresti fare un corso di recitazione, perché non sei affatto bravo a mentire. E non ti dirò nulla, se non mi dici la verità.- disse, ovvia.
Harry, anche se non avrebbe dovuto e, persuaso dalle parole dell'amica, le raccontò di quello che era successo la sera precedente e, una volta finito, la pregò di non dire niente a nessuno. Lei, dopo aver confermato, rivelò le informazioni che sapeva su quel ragazzo.
-Si chiama Louis. Louis Tomlinson. A quanto si dice è qui da più tempo di tutti perché non è eterosessuale. È il classico cattivo ragazzo. Il collegio le ha affidato come fidanzata quella figa, cioè em...Lauren Jauregui. È tutto quello che so.
-Mh..interessante, grazie mille Cam, davvero.
-Figurati non c'è di che. Puoi sempre contare su di me, ricordatelo.
-Vale lo stesso per te.- rispose quasi commosso.
Anche se si conoscevano da due giorni, Harry sentiva che la loro amicizia era davvero potente e destinata a durare per sempre.
Dopo aver cenato, ritornò in camera verso le nove e mezzo e rimase sul letto fino a quando non sentì bussare alla porta.
Aveva aspettato quel momento con ansia per tutto il giorno.
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Rinchiusi In Un Sogno
FanficHarry viene mandato in un collegio religioso, a causa del suo orientamento sessuale, dove altri ragazzi e ragazze come Louis, Camila e Lauren si trovano nelle sue stesse condizioni. Quello che non sa è che troverà l'amore della sua vita dentro a qu...