L'occulto mondo di Alice Spellman Parte 1

P1: E1 Capitolo uno: Benvenuti a Greendale ✔

Scritto da
Ally Hunt

ALICE

Nella cittadina di Greendale, dove sembra sempre Halloween, vivevano due giovani cugine. Una era una strega, mentre l'altra era per metà strega e per metà mortale. Per il loro sedicesimo compleanno avrebbero dovuto scegliere tra due mondi. Quello magico della loro famiglia e quello terreno dei loro amici. I loro nomi sono Alice e Sabrina Spellman. Io sono Alice e questa è la mia storia.

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"Sono elettrizzata!" esclama Karen, portandosi la cannuccia rossa alle labbra e sorseggiando il suo frullato alla vaniglia fresca.
Erano entrati quando il primo fulmine aveva squarciato il cielo ricoperto da una spessa coltre di nuvole grigie. Con indosso le giacche della squadra di football della Baxter High School, i Raven, così chiamati, e formati da Billy Marlin, Carl Tapper, Ed Dursley e Seth Grinwis, avevano attraversato la porta del Cerberus Books, sghignazzando per uno stupido scherzo fatto a un loro compagno di squadra. Vedendoci sedute al tavolo si erano fermati a chiederci che cosa avremmo fatto per Halloween.
"Non abbiamo programmi particolari." aveva detto Karen, dimostrandosi come sempre disinvolta. Al contrario, Susie si era fatta piccola, piccola. Billy la tormentava da quando avevamo cominciato a frequentare il primo anno alla Baxter High e da quel momento in poi aveva sempre cercato di tenergli testa, ma con scarsi risultati.
"Mia sorella organizzerà una festa a casa nostra e mi ha chiesto di invitare te e..." e aveva squadrato Susie, Rosalind e me. "i tuoi amici."
"Ci saremo, Billy. Puoi contarci." aveva confermato Karen, tornando a mescolare il suo frullato.
"Sei sicura che sia una buona idea, insomma, andare a casa di Billy? Anche qui al Cerberus Books organizzeranno una festa di Halloween." dice Susie, facendo roteare la sua gassosa di Pop's Chock lit Shoppe sul tavolo.
"Sì, ma la casa di Billy e Cindy è grande e sai che se lui prova a torcerti un solo capello, lo stendo a terra." la rassicura Karen.
"Lo so, grazie."
"A proposito, Karen. Dove sono tuo fratello e Sabrina?" domanda Rosalind, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
"Non lo so, dovrebbero essere qui a momenti." risponde lei, osservando il poster de La notte dei lupi mannari attaccato alla parete alla sua destra.
Il Cerberus Books è l'unica locanda a Greendale, che oltre a vendere fumetti o libri e avere un'ossessione per le decorazioni dell'orrore, prepara ottimi frullati alla frutta fresca. Kenny Kosgrove, o meglio conosciuto come il Dr. Cerberus, è il proprietario della locanda. Egli è un uomo di mezza età che indossa sempre abiti ispirati a personaggi come il Conte Dracula o Frankenstein. Mi piace questo posto, con le vetrine addobbate di scheletri, manichini, zucche dall'espressione terrificante e le lampade soffuse, che donano alla locanda un'ambiente intimo e tranquillo nel quale trascorrere una serata piacevole con gli amici.
"E se la festa di Halloween la facessimo da Alice e Sabrina?" domanda di punto in bianco Susie.
"Oh, ma certo! Sarebbe fantastico!" esclama Karen, agitandosi sulla poltrona rossa.
"Sapete che ci piacerebbe tanto, ma non possiamo. Le nostre zie hanno dei programmi per il nostro compleanno." mi giustifico, attorcigliando una ciocca di capelli biondi tra le dita.
Il campanello posto sopra la porta tintinna. Sabrina e Harvey entrano nella locanda, appoggiando gli ombrelli bagnati accanto alla porta.
"Ciao, ragazzi! Come state?" domanda Sabrina, mentre Harvey le sfila il cappotto rosso e umido dalle spalle.
"Bene. Com'era il film?" domanda Karen, inzuppando una patatina fritta nella salsa.
"Ancora non riesco a credere come Sabrina faccia a guardare certi film." dice Harvey, strizzandole un occhio.
"Non ci crederete mai, ma abbiamo visto la professoressa Wardwell al cinema. Stiamo parlando della notte dei morti viventi, accidenti!" esclama mia cugina, scoppiando in una fragorosa risata.
"Le persone ti stupiscono, Sabrina." replica Rosalind.
"Già. Noi andiamo a sederci. Ci vediamo dopo!" esclama Sabrina, agitando la mano in segno di saluto e avviandosi con Harvey ad un altro tavolo.