Capitolo 23

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Non vedo l'ora sia stasera, voglio stare con Alex, voglio stare tra le sue braccia.

Si sa che l'attesa del piacere è in sé stessa il piacere, ma 19:30 sbrigatevi ad arrivare.

Decisi di fare un bagno caldo per rilassarmi per poi iniziare a prepararmi visto che si erano fatte le 18.00.

Dopo una mezz'oretta di relax asciugai i capelli e decisi di lasciarli ondulati.

Indossai l'outfit scelto e andai a truccarmi, non volevo mettere tanto trucco così misi solo un filo di eleyner e tanto mascara.

Ora manca solo il mio accompagnatore.

Ero agitatissima, continuavo a camminare avanti e indietro per il salotto torturandomi le mani.

Il suono del campanello mi fece sussultare e corsi subito ad aprire.

Era bellissimo! Indossava un pantalone nero, una maglietta aderente bianca e sopra una giacca nera.

"Ciao" lo salutai.

"S-sei bellissima" disse non staccandomi gli occhi di dosso.

"Dove andate?" Disse mio padre avvicinandosi.

Ma perché ogni volta che esco con qualcuno fa così? La prossima volta gli dico di aspettarmi in macchina.

"Buonasera signor Russo,sto portando sua figlia a cena" rispose Alex imbarazzato.

"Mi raccomando" disse mettendo un braccio attorno al mio collo.

"Arrivederci" lo salutò.

"Ciao papà" dissi dandogli un bacio sulla guancia.

Come sempre Alex da perfetto gentiluomo mi aprì lo sportello dell'auto.

Mentre guidava notai che era agitatissimo, continuava a torturare le mani sul volante, anch'io ero agitata ma non come lui.

Ogni tanto si voltava a guardarmi e mi sorrideva.

"Eccoci arrivati" disse parcheggiando la macchina davanti ad un ristorante.

Entrammo, era bellissimo. All'interno c'erano una decina di tavolini tutti decorati da una piantina e una candela.

Un cameriere ci accompagnò al nostro tavolo che però non era all'interno del ristorante ma nel terrazzo.

C'era una bellissima vista, il mare di Coney Island a Brooklyn di notte è stupendo.

Questa spiaggia è probabilmente la più conosciuta di New York e quando ero in Italia avevo sempre sognato di andarci.

"Wow" dissi guardandomi intorno.

"Ti piace?" Domandò.

"E me lo chiedi? È stupendo" dissi ancora a bocca aperta.

"Prego" disse il cameriere scostandomi la sedia per farmi accomodare.

"Grazie" risposi sorridendo al cameriere.

"Ora vi porto i menù" disse il cameriere allontanandosi.

Dopo averceli portati lo ringraziammo e iniziammo a guardare il menù.

"Tu che prendi?" Domandai

"Gli spaghetti allo scoglio,sono buonissimi, provali"

"Affare fatto, che spaghetti siano"

Dopo aver deciso cosa ordinare iniziammo a parlare.

"Sono davvero felice di essere qui con te" disse infine prendendomi la mano.

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