•Capitolo 11•

5K 137 0
                                    

POV EMMA

Mi sveglio ancora abbracciata a Scott. Guardo l'ora e vedo che sono le 9:30.

Emma: "Scott! Hey, Scott, alzati."

Scott, con la voce ancora impastata dal sonno, chiede cosa succeda.

Emma: "Sono le 9 e mezza, dovremmo essere a scuola."

Lui fa qualche verso indecifrabile con la bocca. Mi alzo dal letto e prendo il telefono.

Lydia: "Hey, dove siete?"
Stiles: "Svegliaaa, c'è scuola, abbiamo bisogno di voi."
Mamma: "Hey, tutto bene? Ho visto che non sei a casa."

Rispondo a Stiles e Lydia dicendo che stiamo arrivando e a mia madre dico di aver dormito da un'amica. Cerco nuovamente di svegliare Scott.

Scott: "Va bene, mi alzo."

Dice alla fine arrendendosi. Sento il mio telefono squillare, lo riprendo in mano.

Mamma: "Va bene, io non torno per tutto il giorno, le chiavi sono sotto il tappeto."

Emma: "Adesso mi accompagni a casa a cambiarmi, e poi andiamo a scuola."
Scott: "Ma non hai le chiavi."
Emma: "Mia madre me le ha lasciate sotto il tappeto."

Mi accompagna a casa con il suo motorino, mi cambio, e andiamo a scuola.

Scott: "Dopo mi spieghi perché sei voluta venire a scuola se sono ormai le 10."
Emma: "Perché possiamo ancora fare 3 lezioni."

Lui sbuffa, e ci dirigiamo dentro l'istituto. Subito veniamo assaliti da Stiles, Malia, e Lydia.

Stiles: "Dove eravate?"
Emma: "Ci siamo svegliati tardi."
Scott: "Abbiamo saltato solo 2 lezioni, dai."

Loro tre si guardano tra di loro.

Lydia: "Non è per le lezioni."

Io e Scott facciamo una faccia confusa.

Scott: "Per cosa allora?"
Malia: "Oggi hanno denunciato la scomparsa di una ragazza, non è tornata a casa ieri sera."
Stiles: "Così abbiamo controllato la sua foto nell'annuario e guarda."

Dice tirando fuori una foto. La dà a me e a Scott, e notiamo che indossa una collana... con un diamante grigio. Ci guardiamo tra di noi.

Scott: "È stato lui."

In quel momento suona la campanella.

Lydia: "Potrebbe averla presa la persona che l'aiuta e non il Bhimuth, quindi la ragazza potrebbe essere viva."
Scott: "Dobbiamo trovarla."
Emma: "Da dove partiamo?"
Scott: "Noi andiamo da Deaton per preparare un piano, tu vai o dalla preside o dalla segretaria o da un professore o da chiunque sappia dirti l'ultima volta che l'hanno vista a scuola... ci vediamo alla clinica tra 20 minuti."

Io annuisco, e Scott prima di andarsene mi lascia un tenero bacio sulle labbra. Sorrido perché non me l'aspettavo. Subito dopo corro a bussare alla porta dell'ufficio della segretaria; avendola conosciuta, ho deciso di andare da lei.

Julia: "Avanti."

Apro la porta ed entro.

Julia: "Buongiorno... mi ricordo di te, Emma, giusto?"

Io annuisco.

Julia: "Che ci fai qui? Non dovresti avere lezione?"
Emma: "Sì, lo so, io però..."

Penso a una scusa.

Emma: "Sono davvero molto amica della ragazza che è scomparsa... sono molto preoccupata e volevo sapere quando è l'ultima volta che è venuta a scuola."
Julia: "Certo, lo capisco che tu voglia sapere... vedi, l'ultima volta è stato proprio ieri, solo alla prima ora però perché è proprio dopo quell'ora che nessuno l'ha più vista. Sono passate 24 ore, quindi i genitori hanno sporto denuncia."

Io annuisco. Ma ad un tratto, abbassando lo sguardo sul collo della segretaria, noto qualcosa... qualcosa che avrei preferito non notare e che mi lascia a bocca aperta...
Sul suo collo si intravede della polvere viola e in quel momento, vedendola, tutto mi sembra più chiaro.

Emma: "Adesso è meglio che vada a lezione, arrivederci."

Dico con la voce strozzata.

Julia: "Cavolo, mi sarei dovuta pulire meglio. So che sai benissimo cos'è questo."

Mi si gela il sangue.

Julia: "Beh, potrei farti fuori in questo istante, ma da umana finirei in prigione. Ma sappi che la prossima sarai proprio tu. Tra tutte le persone, tu sei quella che voglio uccidere di più."

Mi faccio coraggio e decido di chiederglielo.

Emma: "Perché?! Perché io?"

Julia: "Come... non lo sai? Beh, il tuo adorato fratellino ha pensato bene di darmi quella polvere, dicendo che mangiandola sarei diventata più forte, più veloce, mi sarei evoluta. Mi ha ingannato, ha tentato di uccidermi, e sai perché? Perché era un cacciatore."

Sono paralizzata, non riesco a muovere nessun muscolo del mio corpo, ma decido di non pensare alla storia di mio fratello e di parlare.

Emma: "Te la stai prendendo con persone che non c'entrano assolutamente niente, con innocenti, con persone che semplicemente portano qualche gioiello con una pietra che probabilmente non sanno neanche come si chiama."

Julia: "Mi dispiace, tesoro... è nella mia natura."
Emma: "Noi possiamo salvarti, abbiamo trovato un modo, lasciati aiutare."
Julia: "Ho smesso di fidarmi delle persone da molto tempo, e adesso vai, vai a raccontare ai tuoi amichetti chi sono, e nel mentre io avrò ucciso un'altra persona."

La guardo male a dir poco.

Julia: "Gli occhi, tesoro."

Mi accorgo che i miei occhi sono diventati gialli. Allora stringo le palpebre e le riapro facendoli ritornare azzurri. Apro la porta e corro alla clinica.

Scott: "Eccoti."
Emma: "So chi è."
Stiles: "Cosa?"
Emma: "So chi è, la segretaria, quella che si chiama Julia. È lei; aveva dello strozzalupo sul collo."

Tutti si guardano ad occhi spalancati.

Stiles: "Dobbiamo salvare la ragazza prima che ci arrivi lei. Supponiamo l'abbia nascosta nel bosco."
Emma: "Andiamo allora."
Malia: "Andiamo."

CONTINUA...

Il mio AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora