•Capitolo 14•

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POV EMMA

Sono passati 5 giorni e Scott ancora non riesce a togliersi dalla testa quella ragazza.

Emma: "Scott, so che pensi sia colpa tua... non lo è."
Scott: "Mi stai ripetendo le stesse cose da 5 giorni, quindi risparmia il fiato."
Emma: "Scott, questo non sei tu."
Scott: "E se lo fossi? E se questa fosse una parte di me che non conosci?"
Emma: "Tutti abbiamo parti buie dentro di noi, dobbiamo solo cercare di non farle uscire."
Scott: "Sei anche un filosofo adesso?"

Emma: "Scott, sto cercando di aiutarti."
Scott: "Impegnati di più."
Emma: "Sai che ti dico? Risolviti da solo i tuoi problemi."

Dico andandomene infastidita.
Sento che parla, ma non lo ascolto neanche. Suona la campanella e vado alla lezione di biologia.

Malia: "Emma, tutto bene?"
Emma: "Sì."
Malia: "Sento il tuo cuore battere all'impazzata... che hai?"
Emma: "Piccola lite."
Lydia: "In questi giorni è molto nervoso... le passerà."

Io annuisco. Appena finisce la lezione esco e vedo che mi sta aspettando.

Scott: "Emma."
Emma: "Che cosa c'è adesso?"
Scott: "Scusa."

Dice baciandomi prendendomi alla sprovvista. Alla fine cedo, e sorrido.

Scott: "Dopo ho gli allenamenti, vieni a vederli?"
Emma: "Ovviamente... adesso abbiamo matematica."
Scott: "No, niente matematica per oggi, mi devo far perdonare quindi ti porto in un posto."
Emma: "Scott... non ti pare che abbiamo già saltato abbastanza lezioni?"

Scott: "Ma chi se ne frega delle lezioni, dai, vieni con me."

Dice facendo quel sorriso, il sorriso con cui ti viene voglia di prenderlo a schiaffi ma contemporaneamente di abbracciarlo.

Emma: "Eh, va bene."

Lui mi prende per mano e usciamo dalla scuola. Entriamo dentro il bosco, mi fa chiudere gli occhi e quando li riapro siamo in un lago.

Emma: "È un posto bellissimo."
Scott: "Allora sono perdonato?"
Emma: "Perdonatissimo."

Dico iniziando a baciarlo. Restiamo lì per un'ora e poi torniamo a scuola.

Scott: "Mi accompagni all'allenamento?"
Emma: "Certo."

Andiamo al campo di lacrosse dove incontriamo tutti.

Stiles: "Dove eravate finiti?"
Emma: "Gita fuori porta."

Dico ridendo.

Scott: "Mi sono dimenticato il casco... me lo potresti andare a prendere? Io devo iniziare il riscaldamento."
Emma: "Certo, dov'è?"
Scott: "Nel mio borsone, quello con il numero 11."

Io annuisco e vado verso gli spogliatoi. Dopo un po' di ricerche trovo il borsone, ma sento dei passi.

Emma: "Chi è?"

Entra un ragazzo... quel ragazzo.

X: "Ma ciao di nuovo, la scorsa volta avevamo fretta e non ti ho detto il mio nome, Michael, e il tuo?"
Emma: "Non ti interessa."

Lui si avvicina a me, ma questa volta mi sento più determinata della scorsa e lo spingo con abbastanza forza allontanandolo da me. Lui mi guarda, si avvicina a me, mi afferra il collo e me lo stringe sbattendomi contro gli armadietti non facendomi respirare.

Michael: "Toccami un'altra volta e giuro che te ne pentirai."

Gli occhi gli diventano gialli. È un licantropo.

Emma: "Stronzo."

Tira fuori gli artigli, mette la mano sulla mia pancia e me li infilza.

Michael: "Sono stato chiaro?"

Io annuisco e finalmente mi lascia andare e se me va. Riprendo fiato, prendo il casco e ritorno da Scott.

Scott: "Perché ci hai messo tanto?"
Emma: "Non lo trovavo."

Lui annuisce, sta per allontanarsi, ma poi si riavvicina a me.

Scott: "Che hai fatto qui?"

Dice indicandomi i segni che ancora ho sul collo.

Emma: "Niente."
Scott: "Voglio sapere immediatamente chi è stato."
Emma: "Nessuno, non ho fatto niente."

Lui mi prende il polso e mi porta di nuovo negli spogliatoi.

Scott: "Dimmi subito chi è stato."

Io abbasso lo sguardo.

Scott: "Stai sanguinando, lo sento."

Abbassa lo sguardo sulla mia pancia e vede che la maglietta è sporca di sangue.

Scott: "Adesso tu mi dici chi è stato e lo faccio strisciare verso l'altra metà del corpo."
Emma: "Scott no, sto bene."
Scott: "È stato quel bastardo vero? Michael è stato lui."

Dice dando un pugno al muro e poi allontanandosi correndo. Io corro nel campo.

Emma: "Stiles! Stiles!"

Dico urlando.

Emma: "Quale diavolo è il numero di Stiles?"
Lydia: "24, perché?"

Appena i giocatori passano vicino a noi prendo il numero 24.

Stiles: "Che succede? Dov'è Scott?"

Gli racconto l'accaduto.

Stiles: "Non mi dispiacerebbe affatto se gli desse una lezione, ma arrabbiato com'è rischia di ucciderlo... andiamo."

Corriamo a cercarlo.

Emma: "Sento il suo odore."

Finalmente lo troviamo. È per terra con delle ferite profonde alla pancia.

Emma: "Scott! È un licantropo, volevo dirtelo, stai bene?"

Lui annuisce.

Scott: "Gli ho dato 4 o 5 pugni, si è trasformato e mi ha graffiato, ma poi appena ha visto che i miei occhi erano rossi è scappato via."
Emma: "Sono profonde."
Scott: "Guariranno."
Emma: "Vieni, ti portiamo in biblioteca così nessuno potrà vederti."

Io e Stiles gli facciamo da stampelle e lo portiamo in biblioteca.

Emma: "Stiles, tu vai da Lydia e Malia, io resto con lui."

Lui annuisce e se ne va.

Scott: "Ti ho fatto perdere già una lezione oggi."
Emma: "Una più, una meno, non mi importa, io resto qui."
Scott: "Non provare a nascondermi mai più se qualcuno ti fa del male."
Emma: "Va bene."

Dico prendendogli la faccia con le mie mani per baciarlo. Restiamo lì fino a che non guarisce.

Emma: "Andiamo a casa mia?"

Lui annuisce. Usciamo da scuola, ormai finita, e ci dirigiamo verso casa.

Emma: "Ciao mamma, lui è Scott."
Ross: "Ciao, io sono Ross, la mamma di Emma, tu sei il suo fidanzato?"

A quella domanda rimango un po' spiazzata.

Scott: "Sì... diciamo di sì."

Dice guardandomi e sorridendomi.

Scott: "Comunque piacere, io sono Scott McCall."

Scott McCall, il ragazzo che amo fottutamente.

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