Jared
La porta dello studio è aperta e dall'interno proviene una luce al neon soffusa. Nell'anticamera non c'è nessuno, oltre ai grossi armadi carichi di pozioni e unguenti medicali, così avanziamo fino a entrare nel vero e proprio laboratorio alchemico, nel fulcro del mondo di Gabriel.
Madison avanza con passi sicuri di fronte a me, guardandosi attorno, ma si ferma di getto quando vede una ragazza bionda - forse dell'età di Tom - venire verso di noi, diretta verso l'uscita. Si tiene con una mano la spalla sinistra, coperta da una fasciatura impiastricciata di una sostanza nera e maleodorante, e ci sorride un po' dolorante quando ci passa accanto.
Gabriel spunta fuori poco dopo dal suo piccolo studio illuminato, emergendo da dietro una libreria in penombra nell'angolo della stanza. Si appunta gli occhiali rotondi sul naso e con un cipiglio concentrato sposta l'indice sulle varie sezioni dello scaffale. Alla fine la sua espressione si illumina e ripone dei fogli che teneva in mano all'interno di un fascicolo che dà tutta l'idea di essere una cartella clinica.
Mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione, mentre l'agente è ancora ferma di fronte a me, indecisa sul da farsi.
Gabriel riemerge all'improvviso dai suoi affari e punta lo sguardo su di noi, bloccati di fronte all'ingresso dello studio.
«Disturbiamo?», domando, con le braccia appuntate sui fianchi e l'aria già stanca.
Il dottore guarda per qualche secondo Madison, come se sul momento faticasse a riconoscerla, poi sposta gli occhi su di me. Qualcosa nella sua espressione mi fa capire che sia confuso o semplicemente perplesso da qualcosa, e infatti viene verso di noi sorridendo nervosamente. Si appunta bene il camice bianco e spinge di nuovo gli occhiali dalla montatura esile sul naso.
«Jared, che piacere vederti di nuovo qui. Mi sembra una vita fa che-», ma s'interrompe all'improvviso, come si fosse reso conto subito della gaffe che era in procinto di commettere. Scuote la testa rapidamente e sorride a Madison. «Certo che non disturbate. Tu devi essere l'agente Kane, se non sbaglio. È un piacere incontrarti di persona. Spero nulla di grave che giustifichi la tua visita.» Le osserva subito il polso, ancora stretto nell'altra mano.
«Ho avuto un piccolo incidente e speravo che mi potesse aiutare. Si parla molto bene di lei, dottore, fuori dalla Caserma. La sua bravura senz'altro precede la sua carriera, visto che ha deciso di rimanere a prestare servizio qui dentro, anziché ambire a ruoli più... alti.» Madison gli sorride amichevolmente, anche se le sue parole lasciano subito trapelare che sappia molte cose sul suo conto.
Di nuovo l'agente Kane gioca le sue carte con maestria, senza scomporsi più di tanto, e dimostra con un'eleganza autoritaria che qui dentro lei è uno scalino superiore a tutti noi. Clint compreso.
Gabriel le porge la mano con un sorriso educato dipinto sul volto e china leggermente la testa. «Be', a ognuno il proprio destino, agente... Prego, per di qua. Mi dovete scusare, ma ho appena finito di visitare un'altra Guerriera, quindi ho ancora tutto lo studio in subbuglio.»
«Già, chi era quella ragazza? Non mi sembrava di conoscerla.» Seguo il dottore fino allo studio e mi metto seduto su una delle due sedie di fronte alla scrivania, girandola verso la brandina delle visite. Madison rimane invece in piedi in mezzo alla stanza, senza sapere dove posizionarsi precisamente.
Il dottore fruga nel carrellino delle medicazioni, aprendo a mano a mano tutti i cassetti, e mi ascolta distrattamente. «Annie Auntie... Secondo anno. Una ragazzina che non ama stare al centro dell'attenzione. Si è lussata la spalla, poverina. Dice di essere caduta male durante un allenamento con Spencer ieri, ma ha pensato bene di sopportare il dolore anziché venire qui. A dire la verità, ho sempre pensato che voi Guerrieri prendiate con estrema leggerezza i vostri allenamenti e ritengo che un occhio supervisore in più non vi farebbe male, prima che qualcuno arrivi a fratturarsi qualche osso sul serio.»
STAI LEGGENDO
Hybrid - Legami Spezzati
FantasySEQUEL "Hybrid - L'Esperimento". Può un legame forte allentarsi e dissolversi come se non fosse mai esistito? Si può tagliare nettamente un filo che unisce due destini intrecciati dall'Alchimia? Questo è ciò che Jared si chiede ogni giorno, dal mom...