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Apro la porta ed esco fuori, è l'ora di cena e devo raggiungere la sala da pranzo.
Senza volere sbatto contro una persona
"James" urlo quando noto il volto
"Piccola, tutto bene?" Chiede abbracciandomi
Amo il rapporto che abbiamo noi, siamo complici in tutto e per tutto.
"Mi fai davvero questa domanda James? Sono in camera con il tuo amico, potrei stare bene?" Chiedo incrociando le braccia e insieme raggiungiamo l'enorme stanza in cui mangeremo.
"Sophi, mi sei mancata" Lena sbuca da un punto indefinito del locale e mi abbraccia con tutta la forza che ha in corpo
"Non ci vediamo da tre ore Lena, tutto bene?" Rido
"Io volevo stare in camera con te, Jenny è strana."
"Lo dici solo perché non l'hai mai sopportata" sorriso scuotendo la testa

Il nostro tavolo è composta da me, la mia migliore amica, mio fratello e purtroppo da Liam che non perde tempo a evitare sguardi ammiccanti verso ogni ragazza ingenua che passa di fianco alla nostra tavola.

un ragazzo, alto con occhi scuri penetranti si avvicina a noi con un grande sorriso
"stasera ci sarà una festa, se volete venire" ci comunica per poi farmi l'occhiolino

cos'hanno tutti all'occhio stasera?

"dobbiamo prepararci, truccarci, abbiamo poco tempo Sophia" inizia a saltare Lena
"alzati" mi prende il braccio obbligandomi a sollevare il mio corpo dalla sedia e mi trascina via
"Lena, non ho finito di mangiare" provo a convincerla a mollare il polso
"poco importa, vengo in camera tua" mi annuncia entusiasta

come già detto Lena è testarda e molto persuasiva: vuole qualcosa? La ottiene.
è inutile anche solo provare a farle cambiare idea e questo, vale soprattutto per le feste.

spalanchiamo la porta marrone ed entriamo direttamente nella mia camera ma, lo spettacolo che trovo davanti non è dei migliori: Liam sdraiato sul letto matrimoniale con il cellulare in mano.
La domanda che in questo momento mi balena in testa è una: come ha fatto il biondo ad arrivare prima di noi, data la velocità con cui la mia migliore amica mi ha trascinato via?
quando nota la nostra presenza solleva la testa

"benvenuta" sorride "sono arrivato prima io, il letto mi appartiene"
spalanco gli occhi "non ci pensare neanche" rispondo diretta
"se ci tenevi cosi tanto, arrivavi prima" alza le spalle con menefreghismo
"io ti aspetto in bagno" mi sorride Lena, sa benissimo che quando io e Liam litighiamo -la maggior parte del tempo- è meglio starci lontano.
"allora: già sono qui, in questa camera" inizio "con te" finisco con faccia disgustata
"lo so che non vedevi l'ora" mi sorride avvicinandosi
"in questo momento preferirei essere su un pianeta ancora estraneo all'intera umanità" ribatto svelta
"come sei bugiarda, sai benissimo che tutte vorrebbero avere questo privilegio" ribatte sicuro di se

faccio un respiro profondo, ho deciso che nessuno mi rovinerà questa gita e con 'nessuno' è compreso anche lui, soprattutto lui, con la sua finta superiorità e il suo stupido egocentrismo. provo a trattenermi, non voglio abbassarmi al suo livello.

"cosa fai? non rispondi? sai benissimo che è così" mi sfida con lo sguardo, sono troppo orgogliosa per stare zitta, sfortunatamente questo dettaglio del mio carattere non mi aiuta sempre a portare a termine i miei obbiettivi.
"Liam devi smetterla, non sei il centro del mondo ok?" urlo senza volere.

Lui ride rumorosamente e si avvicina al mio volto
"sono il centro del mondo di tante ragazze cara Sophia" sento l'aria calda proveniente dalla sua bocca sul mio orecchio "e so benissimo di essere anche il tuo" termina il discorso sorridendo, non ho parole per ribatte, non lo sopporto. con una falcata mi sorpassa e sbatte la porta alle sue spalle.

"è solo uno stupido ragazzo egocentrico, insopportabile e tremendamente fastidioso" urlo aprendo la porta del bagno e trovando una Lena sorridente che si spantega qualche strano liquido sul viso.
"perché ridi?" chiedo subito incrociando le braccia e alzando il sopracciglio
"è incredibile come riusciate a litigare sempre. riesce a far emergere la tua parte peggiore" ride
"lo trovi divertente?" chiedo "anzi no, non voglio saperlo, meglio lasciare perdere questo argomento." sbuffo
alza le mani in segno di resa "siediti qui che ti trucco"

***
"sei bellissima" la mia migliore amica mi squadra dalla testa ai piedi e io mi limito a sorridere timidamente
"sai benissimo che non sono portata per queste cose" indico il vestito nel quale sono contenuta

quello che indosso è un vestito rosso fuoco, troppo corto per i miei gusti, è esattamente lo stile di Lena e non mi sento per niente a mio agio, inoltre, ai piedi ho degli altissimi tacchi argentati alla quale non sono per nulla abituata, la vedo una dura serata.

"fidati di me, sei divina" sorride, ma anche lei non è da meno con la sua gonna di pelle nera e la maglietta rossa abbinata al rossetto.
"andiamo, altrimenti faremo tardi" mi prende per il polso e inizia a correre verso il terrazzo dell'hotel: proprio dove avrà luogo la festa.

"ma cosa sono questi?" la frase esce direttamente dalla mia bocca quando vedo alcuni scalini poco sicuri che ci collegano al ritrovo. "mi spieghi come facciamo a salire?" continuo fissando quei minuscoli scalini in legno.
"proprio cosi" mi risponde lei andando sicura verso quegli oggetti della morte e io sono costretta a seguirla. in men che non si dica, sale il primo gradino, quasi senza fatica.
"avete bisogno di una mano?" James spunta dalla cima porgendo la mano a Lena che l'afferra sicura e continua a salire fino a raggiungere la vetta, e poi scompaiono nel nulla.

sbaglio o mio fratello mi ha appena lasciato qui? sbatto le palpebre più volte per capire concretamente quello che è effettivamente successo per poi farmi forza e iniziare a salire tutti i gradini.

"hai bisogno di una mano nanerottola?" eccolo li, mi guarda dall'alto con il suo solito sguardo di prevalenza.
"no grazie, sono in grado di farlo da sola" una bugia, la mia risposta è un unica grande bugia ma non mi farò aiutare da lui.
"come preferisci" mi risponde accomodandosi all'apice e sfidandomi con i suoi occhi ghiaccio.
faccio un respiro profondo, non gli permetterò di vincere questa provocazione. passo dopo passo salgo le scale, lentamente e con attenzione, ne mancano poche.

improvvisamente grazie al tacco 12 che si incastrata tra il legno di quercia che forma questa pericolosa rampa mi ritrovo a perdere completamente l'equilibrio, inevitabilmente stacco le mani dal mio unico punto di sicurezza inarco la schiena indietro e cado. chiudo gli occhi e aspetto che il mio corpo sbatta sul pavimento duro ma, una mano afferra la mia: Liam
Mi tira verso di lui aiutandomi a raggiungere la cima e facendomi irrimediabilmente trovare faccia a faccia con lui.
i suoi occhi chiari penetrano dentro di me, quasi a leggermi dentro, sono incantata.

"se volevi finire tra le mie braccia potevi anche evitare questa sceneggiata" sul suo viso si forma nuovamente il suo ghigno insolente.

Eccoci con il secondo capitolo di questa storia
Cosa ne pensate?
Vi piacciono i personaggi?

Altra cosa: Ho deciso che aggiornerò tutti i giorni, avete preferenza sugli orari?

Alla prossima❤️

If not us, who? If not now, when?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora