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Spalanco gli occhi
"Per l'amor del cielo, dimmi che non ho sentito quello che mi è parso di aver udito" fisso le iridi grigie di Liam
"In realtà credo proprio tu abbia capito bene" mi dice sorridendo tranquillo

Bene, sono bloccata dentro ad una stanza, con il mio peggior nemico che dovrei ignorare e il quale sembra fregarsene di questa orrenda situazione.
La tranquillità regna sul suo corpo e per quanto lo spazio sia minuscolo, mi attacco il più possibile al freddo muro della stanza per mantenere le giuste distanze con l'uomo davanti al mio busto, anche se lui, non sembra preoccuparsi della nostra eccessiva vicinanza.
Abbasso lo sguardo sulle scarpe, non voglio rischiare di scontrarmi con i suoi occhi e di incastrarmici dentro.

Mi affretto a prendere il cellulare dalla tasca dei jeans, il mio cervello ha trovato una soluzione: chiamare James e farmi tirare fuori di qui, il più in fretta possibile.
"Cosa fai?" Il platinato mi guarda storto
"Secondo te cosa faccio?" Chiedo indicando il piccolo dispositivo tra le mie mani
"Provo a tirarci fuori di qui, dal momento che a quanto pare, per te, potremmo rimanere chiusi qui a vita. Cosa ci sarà mai di male no?" Uso del sarcasmo per evitare una crisi di nervi

"James" quasi urlo quando, dopo alcuni 'bip', sento la voce stentorea
"Spero sia importante" mi risponde di netto.
Immagino il motivo della sua risposta, sicuramente ho disturbato qualche strana effusione con la sua nuova fidanzata, nonché mia migliore amica.
"Siamo bloccati nello sgabuzzino dell'albergo, tiraci fuori" ordino
"Hai presente il numero di sgabuzzini presenti in quest'hotel? A che piano siete?" Chiede
La corsa che avevo precedentemente fatto tra le rampe mi aveva fatto perdere completamente il senso dell'orientamento
"No" inizio "ma non importa, tirami fuori" termino per poi sentire il telefono tremare, segno del suo spegnimento
"Perfetto direi" ignoro completamente la faccia confusa del ragazzo davanti a me.
il mio piano non può assolutamente essere annullato per questo piccolo disguido.

"Grande puffo, hai visto? Il cercare di ignorarmi non è servito a molto" mi rinfaccia beffardo dopo un arco di tempo incalcolabile
"Liam, lasciami stare" ribatto senza spostare lo sguardo dalle mie scarpe, non le avevo mai trovate così interessanti.
"E smettila di chiamarmi 'grande puffo' e simili, sarai il centro del mondo di tantissime persone, ma per me, non potresti essere più invisibile" aggiungo fissandolo con uno sguardo in grado di rendere polvere chiunque.
"Ieri sera non dicevi così però" ribatte facendomi arrossire visibilmente e ritrovo immediatamente curiosità per le mie calzature. Lui si avvicina e mi solleva il viso con due dita

Grazie a quel tocco, una scarica di brividi percorre imperterrita il mio corpo, posso sentire il mio battito cardiaco aumentare.
Era meglio essere al buio completo, era meglio che il sole fosse scambiato con la luna, era meglio evitare il contatto dei nostri occhi, perché io ne sono assolutamente incantata.
Esattamente come i lupi sono affascinati dalla luna
Come le api sono legate ai fiori
Ho bisogno dei suoi occhi, per quanto sia tutto sbagliato, i suoi occhi mi fanno bene.

"Ero ubriaca, Liam" quasi sussurro, dal tono della mia voce sembra quasi che la rabbia prevalente qualche minuto prima sia svanita.
"Quindi se per caso, io mi avvicinassi" avvicina il suo volto al mio "magari così" continua muovendosi di ancora qualche millimetro.
Il respiro irregolare, il battito accelerato e le gambe molli non mi permettono di ragionare lucidamente.
Poso le mani sul suo petto e con tutta la forza di volontà presente nel corpo lo spingo via.
"Basta, smettila di parlare, stiamo sprecando ossigeno"
Posso giurare di vedere nei suoi occhi una scintilla, una scintilla di delusione o magari solo sorpresa per essere stato appena rifiutato.

Una luce artificiale entra nella stanza che con il passare del tempo si è oscurata sempre di più.
"James" urlo abbracciandolo
Mi ha salvato da una situazione imbarazzante e svantaggiosa.
Vedo la testa di Lena sputante dalle spalle di mio fratello e capisco subito cosa intende con il suo sguardo: vuole sapere cosa è successo.
E infondo non sarebbe giusto negarglielo.

"Mentre io e Sophia andiamo a prendere un po' di roba per stanotte, voi preparate la stanza" La mia amica annuncia a tutti il suo piano per poi obbligarmi a seguirla.
"Raccontami tutto, dalla A alla Z" sorride, la guardo un po' contrariata dell'espressione usata ma la ignoro completamente e inizio a raccontare.
"Ha tentato di baciarmi" inizio "di nuovo" parlo come se, le parole uscite dalla mia bocca mi rendessero impassibile e indifferente
ma la verità è che solo io so quello che sento dentro e in questo momento, posso ammettere, di sentire una burrasca di sentimenti ed emozioni contrastanti.
La mia migliore amica spalanca gli occhi sorpresa "ovviamente l'ho respinto" rispondo noncurante, anche se quella era l'ultima cosa che avrei voluto fare.
Arriviamo alle cucine dell'ospitalità e subito gli occhi misteriosi di Matthew incontrano i miei
"Ragazze, come mai qui a quest'ora?" Ci accoglie con un grosso sorriso
"Inconvenienti" rispondo guardando la mia amica e sorridendo nel ricordare la scena di pochi attimi prima.

Dopo esserci rifornite di qualunque tipo di cibo presente nelle credenze e in frigo ci affrettiamo a raggiungere i ragazzi nell'apposita stanza da letto
"Domani sera do un'altra festa, siete tutti invitati" ci annuncia il ragazzo prima di farci facendomi l'occhiolino.

Non credo di avere la sanità mentale necessaria per sopportare altre festa ma, per educazione, mi limito a ringraziarlo con un sorriso sincero

Nuovo capitolo!
Sophia ha spinto via Liam, ve lo aspettavate?
Sophia andrà alla festa?

Alla prossima❤️

If not us, who? If not now, when?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora