IX

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Il fiume davanti a lei è fermo. Se ne accorge solo in quel momento quando la brezza la investe e l'acqua non si increspa.

Il cuore perde un battito e inclina la testa nell'osservare quel fenomeno.

Se il vento passa attraverso l'acqua, vuol dire che quella non è qui. È altrove.

È così presa a tenere stretto quel pensiero, a cercare di ragionare, che non si accorge della persona che si avvicina sempre di più, fino a quando i suoi occhi non incontrano la sua ombra tra gli steli ingialliti.

- Sei sempre qui tu? Non hai un lavoro? - la voce è calma, curiosa. Lucia si volta e gli sorride, apre la bocca per ribattere ma Dante inarca un sopracciglio e prima che lei possa replicare scrolla le spalle e alza un dito.

- Mi sono appena risvegliato da un coma - lo dice come se lei gli avesse chiesto spiegazioni. Lucia sorride e torna a fissare il Ponte.

- Non stavo per dire quello che pensi - lo becca e fa una smorfia che lui non può vedere prima di voltarsi.

- Anch'io sono ritornata qualche settimana fa - mormora piano e Dante la osserva pensieroso.

- E dove sei stata? - chiede di getto, curioso. Intorno a Lucia ora può vedere un bagliore sottile, flebile. Ha un colore che non ha mai visto e si confonde con i raggi del sole.

La ragazza indica il Ponte con il mento e poi si volta. Dante libera un sospiro di sollievo quando vede che il suo viso è ancora il suo viso.

- Dall'altra parte - scandisce. Dante allora guarda il ponte e inclina la testa di lato. Aggrotta le sopracciglia e ritorna a osservarla.

- Sei una strana tu - valuta e Lucia scrolla le spalle.

- Si è persa.

Dante batte le palpebre furiosamente quando la sente.

- Ti sei persa? - ripete e lei fa no con il capo.

- Non io. Eleonora. Ero dall'altra parte, l'ho vista. Era notte e si è persa. Poi è scomparsa.

Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi incrocia le braccia davanti al seno. - O sono scomparsa io.

Dante intrappola il labbro inferiore tra i denti, stringendolo fino a sentire il sapore del sangue sulla lingua.

- Eleonora era tua sorella, giusto? Quella che è caduta nel fiume - prova a ragionare. Lucia inclina la testa e sospira.

- Diciamo di sì.

Il ragazzo si lascia cadere seduto, continuando a fissare il ponte e si rende conto che l'acqua non fa rumore. Non riesce a ricordare se l'ha mai sentita.

- Tu perché sei qui? - gli chiede Lucia, strappandolo ai suoi pensieri. Dante fa spallucce.

- Ho fatto un sogno. C'era un campo di papaveri.

Lucia schiocca la lingua.

- Sei mai venuta a trovarmi in ospedale? - chiede all'improvviso lui e lei scuote la testa in segno di diniego.

- Ma io e te ci conosciamo? - tenta ancora e lei annuisce.

- Come?

- Eri dall'altra parte anche tu.

Dante la osserva sedersi di fianco a lui e strappare qualche stelo secco.

- Dov'è l'altra parte? - domanda quindi. La luce del sole è abbagliante. Quando chiude gli occhi, vede tutto rosso. Il calore dei raggi è vicino a essere insopportabile. Eppure stanno fermi lì, a guardare un rivolo d'acqua che una volta era stato un fiume, un ponte decadente e a sentire il venticello leggero e torrido che li investe a ondate.

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