"La sede dell'anima"

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Il carro si fermò davanti alla stazione ferroviaria di Berlino, lì il gruppo scese dal carro ed entrarono dentro la stazione.
Essa era molto affollata poiché in orario di punta, la gente saliva o scendeva dai treni ad un ritmo incessante e costante, la cacofonia che si andò a creare era oramai una routine quotidiana in stazione.
Il treno che dovevano prendere era l'espresso per Parigi, ci avrebbe messo un giorno se non più per arrivare, Will prese i biglietti e salirono sulla carrozza prendendo uno scompartimento di terza classe.

Will sedutosi di fronte ad Alexander e Clair aprì la sua valigetta relegata in pelle, dove conteneva tutte le informazioni relative al caso <Prestatemi massima attenzione! Di quanto hanno riferito a Vittorio sono arrivati questi reperti al museo: una statua raffigurante un gatto, delle mummie della dinastia di Akhenaton alias Amenofi VI, la mummia del faraone stesso sopracitato, un talismano raffigurante uno scarabeo, vari utensili e armi.
Io sospetto che nel talismano ci sia celato qualcosa d'oscuro, controlleremo il talismano con maggior attenzione ed infine le mummie, molte volte questi reperti non sono totalmente innocui, alle volte possono essere posseduti da entità demoniache, ecco spiegato il perché dei miei sospetti, non è la prima volta che controllo reperti dell'antichità.>
disse Will con tono fermo e serio per poi continuare con il medesimo tono:
< Entreremo nel museo per due volte, la prima volta sarà nella mattina, ove reciteremo la parte che ci ha fornito Vittorio, mentre se è solo se noteremo tracce nefaste entreremo nuovamente per debellar la problematica.
Tutto chiaro?>
I ragazzi annuirono col capo mentre il treno iniziò a muoversi presso la volta di Parigi.

Clair si addormentò durante il viaggio in treno, si assopi molto velocemente, era ancora stanca e assonnata.
Si appoggiò col capo sulla spalla destra di Alexander, il quale prese un libro per ingannare l'attesa iniziandolo a leggere.
<Raccolta di Fiabe dei Fratelli Grimm? Una lettura molto infantile Alexander, come mai tale scelta? Credevo che amassi un genere più "Maturo"> disse Marcus ad Alexander che gli rispose non appena voltò pagina < Sarà pure una lettura infantile ai tuoi occhi, però posso assicurarti che queste storie hanno tratti realmente molto macabri.

Tu invece cosa stai leggendo?>

Marcus ribatté:
<Sto rileggendo questo romanzo storico ambientato nel 600, L'autore è un italiano, sfortunatamente è venuto a mancare pochi anni fa. È una lettura assai macchinosa te lo posso garantire...
Mi è venuta un idea, ti va di scambiarci i libri? Ormai quelle storie le avrai lette almeno una dozzina di volte> Alexander gli diede il suo libro senza obbiettare prendendo quello di Marcus <Costui è un mio omonimo "Alessandro Manzoni" la sua opera è intitolata "I Promessi Sposi" non sono un amante di questo genere, ma ormai il dado è tratto> disse ridacchiando.

Nel mentre Will rimaneva seduto e in silenzio, quasi non curante della presenza dei ragazzi.
La sua mente era concentrata nello studiare i fascicoli del caso che dovevano risolvere o forse i suoi pensieri erano ancora circoscritti alla tragica morte di Charles.

Verso il tramonto Alexander era quasi alla fine del libro <È terribile!> esclamò mentre continuava a leggere più velocemente.
Marcus sentendo la sua esclamazione prese parola:
<Una casetta di marzapane abitata da una strega è un po' surreale, invece la peste del 1600, un fatto realmente accaduto, descritto con tale precisione fa gelare il sangue. Sei sicuramente arrivato lì lo deduco dalla tua reazione>
Alexander chinò la testa e nel mentre Clair si risvegliò, <Per quanto ho dormito?> Domandò mentre guardava fuori dal finestrino <Buon dì bella addormentata> gli rispose con tono allegro Marcus.

Il tempo passava e il sole andò a tramontare del tutto, gli ultimi raggi solari della giornata andavano a illuminare delle colline ancora innevate, la primavera era quasi alle porte.
Will diede un'occhiata alla finestra, ammirando il panorama per svariati minuti, infine si alzò per darsi una sgranchita alle gambe, lo seguì Marcus lasciando nella cabina Alexander e Clair che iniziarono a parlare <Dunque questa era la tua famiglia? Provo un'enorme invidia per te sai? Almeno hai una foto, un ricordo di loro, io non ho alcuna foto per commemorare i miei cari, ho solo i miei ricordi e temo che un giorno questi ricordi, andranno man mano sbiadendosi >
disse Alexander mentre guardava la foto, <Io non posseggo più alcun ricordo di loro. Se realmente amavi la tua famiglia quei ricordi possiedi non andranno mai a scemare> rispose Clair.
<È davvero un vero peccato che non sosteremo più di tanto a Parigi> disse Alexander e Clair annuì malamente.

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