l'addestramento

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Il sole era sorto da poco tempo e l'orologio scoccava le sette in punto, iniziava l'addestramento di Alexander.

Laurence era dedito nel insegnare agli apprendisti le basi dell'ordine, quando era nato, perché era stato creato, gli ideali l'etica.
Inoltre Il gran Maestro avendo passato quasi la sua intera vita studiare sulle creature dai libri pretendeva di insegnare ciò che sapeva.
Per concludere si deve citare per forza dell'amore per la scherma da parte di Laurence il quale presumeva che tutti sapessero usarne una spada al meglio.

Era lui che insegnava l'arte della spada, si comparava atteggiandosi ad un abile maestro rinascimentale, ma sia per alcune sue vecchie ferite, per la sua età un po' avanzata e sia per la sua scarsa vista non era poi un cosi abile maestro.

Alexander e il suo "mentore" passeggiavano per le mura del forte forte, nel tentativo di raggiungere lo studio.
Nei lunghi corridoi di pietra si sentiva echeggiare la voce di Laurence mentre vi era un via vai di persone, chi era tornato da un incarico, chi stava per partire e altri che andavano nel cortile.
La luce del sole entrava dalle feritoie del forte e dalle medesime si intravedeva la neve che ricopriva tutto ciò che l'occhio nudo potesse vedere.

Alexander mentre camminava ascoltava ciò che Laurence diceva con tanto ardore e fermezza:
< L'ordine di cui ora tu fai parte esiste da tempi immemori, non saprei nemmeno lontanamente in che epoca datare la nostra nascita, ma dando una stima e in base ai miei studi posso esser sicuri che siam qui da prima della nascita di Cristo.
Io, mio caro apprendista se te lo stai chiedendo, sono nato all'interno dell'ordine. Ci sono solo due modi per divenire un membro, nascerci come nel mio caso oppure come te...>
Laurence si fermò per un istante fissando il ragazzo con aria quasi disprezzata, Alexander non lo notò, gli disse solamente :
<Prego continui pure maestro>

L'uomo continuò a parlare <mio padre era già alla guida del forte quando io nacqui mentre mia madre sfortunatamente morì dandomi alla luce.
Mio padre si è sempre aspettato molto da me, come io mi aspetto molto da ognuno di voi.
Egli appena raggiunsi i sei anni di vita iniziò subito nel darmi un'educazione, un insegnamento e infine un addestramento anche se le mie gesta non sono state molte, sono sempre stato un uomo dedito allo studio non a combattere.
Non penso affatto che tu voglia scrivere una biografia sulla mia vita parliamo d'altro>

Dicendo questo Laurence si fermò la sua lingua per via del suo sogghignare, Alexander continuava a non dire nulla, un po' stranito per la risata di Laurence che finendo di ridere asserì:
<Deduco che non hai carpito la mia battuta ironica, comunque non siamo qui per ridere.
Ti devo solo raccontare un ultima cosa della mia vita, la morte di mio padre fu per mano di Sergey Balisky io a quell' epoca avevo si e no la tua età e succedetti nel guidare l'ordine promettendo a me stesso di dare la caccia a quel maledetto!>

Alexander che fino ad allora non aveva detto nulla sobbalzò per il nome che sentì quasi alzò la voce dalla rabbia < Quindi non è l'unico Balisky in circolazione? Mi dica quel Sergey è morto?>

<Per quanto ne sappiamo è morto tramite un proiettile sparato da un cannone, ti renderò spiegazioni migliori a tempo debito.
Continuiamo; non ci siamo solo noi dediti a cacciare questi esseri, c'è un'altra società che si occupa di loro e sfortunatamente non ci vede di buon occhio per varie divergenze etiche e religiose.
Gli aderenti fanno parte del " Sacrum equites ex fidem" che tradotto vuol dire " Sacri cavalieri della fede".
La loro esistenza è celata al mondo dalla sua nascita.
Solo il papa in carica e alcuni vescovi del Vaticano lo conoscono e fanno il possibile poiché nessuno li possa mai scoprire, persino gli adepti sono indottrinati in questo dogma di segreto.
Gli affiliati del Vaticano hanno un codice d'etica molto discutibile non lasciano prove e i testimoni oculari vengono uccisi e bruciati, persino i loro corpi vengono bruciati una volta che muoiono.
Le loro fila vengono ingrossate grazie agli innumerevoli orfani lasciati nei conventi e negli orfanotrofi.
Noi sappiamo queste cose tramite Will e ne avrebbe ancora da parlar, solo che come dice lui "certe cose e meglio non saperle.", ho sempre onorato queste sue frasi.
Lui è uno di quei bambini che scelsero, ve ne erano molti altri ma in pochi sopravvivono alla loro preparazione, Will dice che è qualcosa di terribile.
Per concludere brevemente sul nostro miglior cacciatore, fino a quando non ebbe venticinque anni lavorò per loro, ma il Vaticano provò ad incastrarlo e ad assassinarlo.

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