Casa di Clea non era per niente come me l'aspettavo.

Dopo aver aspettato che lei finisse di lavorare al bar, facendole un po di compagnia tra un servizio e l'altro, ci siamo ritrovate davanti ad una palazzina abbastanza messa male; più che un condominio sembrava una prigione, ma a lei non sembra interessare.

Ho sempre vissuto in un palazzo che cadeva a pezzi e sinceramente tutto questo non mi sconvolge, ma non mi aspettavo un posto del genere per una come lei. Mentre percorriamo le scalette che portano al portone del palazzo vedo un gruppetto di ragazzi seduti sull'uscio intenti a giocare con delle biglie.

"Non vi sembra un po' tardi per giocare?" dice Clea con un sorrisino sul volto. Noto la maggior parte di ragazzi salutarla con un cenno con la testa, ma uno in particolare viene verso di noi con un espressione allegra; mi sembra inutile dire che il ragazzo in questione sia molto affascinante.

Porta una maglietta a maniche corte nonostante l'aria fresca della notte e posso notare come il suo corpo sia coperto d'inchiostro fino al collo, porta anche vari piercing ma e per quanto voglia sembrare cattivo, la sua faccia da bambino lo tradirà sempre. I rasta gli incorniciano la faccia comprendo di poco gli occhi a mandorla, neri come la pece.

"Buona sera Clea" le dice facendole un mezzo inchino.
"Ma come siamo gentili questa sera" lo canzona lei mentre rimango in disparte per non attirare troppo l'attenzione.
"Per te questo ed altro" le sorride per poi passare tutta la sua attenzione su di me. Mi guarda dalla testa ai piedi e sembra apprezzare quello che vede. Avanza fino a che non siamo a mezzo metro di distanza e mi guarda attentamente leccandosi il labbro inferiore.

"E lei chi è?" dice colto da un improvviso interesse nei miei confronti.
"Un'amica" rispondo senza che Clea riveli il mio nome, un po di suspence non fa mai male.
"Un'amica molto interessante" mi dice guardandomi dall'alto con quel sorrisino malizioso che ormai ho visto fin troppe volte.

Il ragazzo vuole giocare? Bene, giochiamo.

Ci fosse mai una volta che stai al posto tuo

Alzo gli occhi al cielo mentre gli sorrido e lo squadro per bene, proprio come lui ha fatto con me e lui si mette sempre piu dritto per far ergere il corpo maestoso davanti ai miei occhi.

Povero illuso

Faccio una risatina per come lui si stia atteggiando e mi giro verso Clea che guarda la scena divertita.
"Andiamo?" le chiedo gentilmente e lei annuisce prima di chiedere un'ultima cosa all'amico.
"Hai visto Aron?"
"Sta con gli altri, ha detto che sarebbe passato domani al bar" le dice assumendo un'aria seria che non gli si addice molto "Dove andate?" chiede curioso.
"A dormire"
Improvvisamente i suoi occhi si illuminano e un sorriso increspa le sue labbra carnose.
"Posso venire anch'io?"

Io e Clea ci guardiamo un attimo perplesse per poi scoppiare a ridere.

Hai capito il signorino!

"No, idiota" gli dice la ragazza bionda dandogli un piccolo schiafo sulla nuca. Dopo di che ci avviamo verso l'ascensore del palazzo e mi giro per guardare di nuovo il ragazzo asiatico di cui non so ancora il nome.

"Buonanotte amica" mi sorride gentile facendo sorridere anche me.
"Buonanotte idiota"

***

La notte è trascorsa molto bene. Appena abbiamo messo piede in casa sono rimasta un po' sorpresa; la casa è abbastanza grande completamente bianca e grigia senza un minimo di decorazioni o foto e la cosa mi stranita e anche molto.
La cucina ed il salone sono molto spaziosi e dal lungo corridoio si riescono ad intravedere alcune bottiglie di birra sul tavolino davanti al divano. Ci sono due bagni ed entrambe le stanze da letto sono pressoché di media grandezza.

Una casa molto bella quanto spoglia.

Appena ho appoggiato la testa sul cuscino sono crollata in un sonno profondo e vi posso assicurare che è stata la notte più tranquilla della mia vita. Per questo mi sono sentita in favore di ripagare Clea e le ho proposto una mano al bar.

Pulisco tavoli, prendo annotazioni e a volte io e Clea ci diamo il cambio di postazioni. Niente di nuovo per me, ho già lavorato in un bar e muovermi un po' mi fa bene.

Abbiamo chiuso il bar da ormai quindici minuti e dalle grandi finestre del bar posso vedere un tramonto mozzafiato. Ad un certo punto la porta del bar si apre, ma troppo impegnata a sistemare dei bicchieri non ci faccio caso. Sento molte risate e lo stridio degli sgabelli mi fa capire che qualcuno si è appena seduto al bancone.

"Ma guarda guarda! Abbiamo una nuova cameriera" dice una voce molto decisa che ho già sentito prima.
"Trattala bene che è una mia amica" riesco a riconoscere la voce del ragazzo della sera prima e mi scappa una risata.
"Che piacere rivederti amico" gli dico mentre mi giro verso di loro. Mi guardano tutti molto sopresi come se avessero visto un fantasma e la cosa mi infastidisce abbastanza.
"Mi chiamo Eiji, amica. Tu mi dirai il tuo nome prima o poi?"
"Sono Jasmine"
"Ora va meglio" mi dice soddisfatto facendomi sorridere.

Li guardo un po meglio mentre mi tolgo il grembiule scoprendo il mio top nero e i jeans a vita alta e riesco ad intravedere una ragazza molto bella dietro Eiji; anche lei ha tratti asiatici ma la sua faccia sembra più determinata e quasi cattiva in confronto al ragazzo.
Mi guarda come se mi stesse sfidando e se pensa che io la lasci vincere questo scontro di sguardi si sbaglia di grosso, infatti dopo qualche istante distoglie lo sguardo infastidita.

Brava bambina

Tra tutti i ragazzi seduti al bancone, noto uno con la testa china troppo impegnato con il suo telefono; è molto più muscoloso degli altri e sembra essere il leader di quella che dovrebbe essere la sua gang. Quando il mio sguardo comincia a pesargli alza lo sguardo e quasi perdo un battito quando mi guarda sorpreso e divertito allo stesso tempo.

È uno scherzo vero?

"Ci si rivede ragazzina"

How To Save A SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora