Un colpo.

La rabbia che provo verso me stessa perché nonostante io sia scappata la mia mente è ancora rimasta in quella casa insieme alle urla di mia madre, le botte di Rider, l'indifferenza di Jacob e le mie lacrime.

Due colpi.

Mia madre stesa sul lettino dell'ospedale senza nessuna traccia di vita sul volto; cicatrici in ogni dove, ferite ancora aperte e un cuore che ormai ha smesso di battere.

Tre colpi.

Gli attacchi d'ira di mio fratello nei miei confronti che per paura di restarci secco si è sempre tirato indietro e ha preferito vedere sua madre e sua sorella essere umiliate sotto i suoi occhi invece di farsi valere da vero uomo.

Quattro colpi.

Sento che sto per morire. Mi sudano le mani ma la stretta sulla mazza non si allenta nemmeno un po', continuo ad ansimare e mi manca il respiro. I vestiti anche se di taglie più grandi mi stanno soffocando. Sento delle voci in lontananza ma non riesco a capire una sola parola, un susseguirsi di colpi fa scoppiare vetri ovunque rischiando che qualche pezzo finisca vicino alla mia faccia ma tutta questa adrenalina non mi permette di fermarmi.

Ho la gola secca e sono certa di star urlando, mi fa male tutto sopratutto il cuore e la mia faccia e rigata da lacrime che non sentivo da fin troppo tempo, sicuramente dopo me ne pentirò. Due braccia potenti mi circondano la vita allontanadomi dalla macchina che stavo distruggendo, mi accascio a terra a corto di forze cullata dalle grandi mani di Alec.

"Va tutto bene" ripete infinitamente in un sussurro mentre le mie lacrime bagnano la sua felpa grigia, mi accarezza i capelli e asciuga le traccie di mascara che ricoprono le mie guance mentre tremo come una foglia. Non avrei mai pensato di scoppiare in questa maniera.

Ho smesso di piangere qualche anno fa quando mi sono resa conto che le mie lacrime non mi avrebbero salvato da tutta la merda in cui vivevo e nessuno avrebbe mai allungato la mano verso di me per aiutarmi ad uscire dalla fossa nella quale ero rinchiusa. Alec è riuscito a risvegliare emozioni che erano nascoste dietro il muro che ho creato durante questi anni e tutto questo mi sta lacerando.

Mi sento come quando a quattro anni i miei genitori mi spostarono in camera di mio fratello in modo da poter aver il mio proprio letto, ogni volta che provavo a dormire avevo paura che ci fosse qualcuno sotto di esso e scappavo sempre da papà per farmi consolare. Mi teneva stretta tra le sue braccia e cantava fino a che io non mi addormentassi, mi cullava ogni notte ed è per questo che Alec mi ricorda tanto lui.

Siamo seduti a terra e io mi trovo fra le sue gambe mentre lui mi stringe e continua a dirmi che andrà tutto bene anche se faccio difficoltà a credergli.

"Tutto questo dolore ti sta distruggendo" sussurra senza mai smettere di accarezzarmi

"Lo so"
"Perché non lo condividi con me?"
"Dammi tempo Alec" dico guardandolo negli occhi. Desidero davvero aprirmi completamente ma sento come una barriera che blocca l'infinità di parole che vorrei far fuoriuscire.

"Non ti fidi di me?"
"Certo che mi fido di te" dico senza nemmeno pensarci, lo conoscerò anche da poco ma ha sempre fatto di tutto per farmi stare bene e questo mi basta. Abbassa il capo sconsolato come se non credesse alle mie parole e subito mi giro in modo che siamo faccia a faccia.

"Alec mi serve solo un po' di tempo" accarezzo la sua guancia sorridendogli leggermente, chiude gli occhi beandosi del mio tocco appoggiando la testa sul mio petto.
"Andiamo a casa" sancisce prendendomi per mano, ci dirigiamo verso la macchina e ammiro la bellezza delle nostre mani intrecciate; la sua grande e tatuata stringe la mia donandomi calore e sicurezza. Aveva ragione lui, mi sento meglio e il sorriso da ebete che ho stampato in faccia lo prova, come se non avessi appena distrutto una macchina.

Appena entrati in macchina accende la radio e appoggia una mano sulla mia coscia mentre tiene l'altra stretta sul volante e lo sguardo fisso sulla strada. Sente i miei occhi su di lui e sorride per poi girare il capo di lato, mi mordo il labbro cercando di abolire il sorrisino che ho ancora stampato in faccia e giro la testa verso il finestrino da dove si intravedono infinite file di alberi le quali foglie stanno mutando all'arancione.

"Grazie di cuore" affermo prima di addormentarmi stringendo la sua mano.

How To Save A SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora