Quando la bolla si scoppia"

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Erano passate due settimane dalla finale, due settimane in cui Alessandra era diventata una trottola, non faceva che vedere un centro commerciale dietro l'altro per i firma copie. Vedere e soprattutto apprendere di avere così tanti fan è stato meraviglioso ma anche tanto stancante, come toccava il letto dei vari hotel crollava stanca morta. Il tempo per fortuna era talmente contato che non le permetteva di pensare, non più di tanto almeno anche se la verità è che Fabrizio le mancava terribilmente. Lo aveva lasciato la mattina dopo la finale, si erano salutati affettuosamente e lei aveva potuto constatare quanto lui fosse stato gentiluomo a riportarla in camera, ritrovandosi vestita la mattina dopo.
Si erano poi scambiati il numero di telefono, promettendosi di rimanere in contatto di tanto in tanto, ma era chiaro che questa era solo una delle tante frasi che si dicono visto che non aveva più ricevuto sue notizie e lei era troppo rispettosa per scrivergli o disturbarlo e soprattutto non voleva fare la figura della ragazzina che ci provava o che cercava continuamente un pretesto per sentirlo.

"Ale tutto bene? Ti vedo pensierosa, posso aiutarti in qualche modo?" Domanda Valerio che in questo momento è per lei una specie di manager.

"No va tutto bene è solo che tutto l'affetto che sto ricevendo mi commuove. Guardali sono lì per me e io non so nemmeno se me lo merito." Dice Alessandra una volta entrata finalmente al centro commerciale, ora si trova nell'ascensore a vetri e riesce a vedere i suoi fan che l'aspettano.

"Se ti hanno scelta c'è un motivo! In questo mondo non fanno beneficenza per cui cammina semplicemente a testa alta e goditi tutto ciò che ricevi."

Alessandra gli sorride grata per poi andare a posizionarsi al tavolo per firmare le copie ma non prima di aver salutato i fan e scambiato due chiacchiere con l'organizzatore ma soprattutto dopo aver fatto foto e aver abbracciato ragazzi con degli handicap.

Alessandra sorride e cerca di parlare con più gente possibile per quanto i venti secondi ad ognuno lo consentano. Tra sorrisi e abbracci e qualche battuta con i fan era giunta la fine anche di quel firma copie. Sembrava uno dei tanti incontri, sembrava appunto perché una volta arrivata nell'ufficio del direttore che le aveva preparato un piccolo rinfresco lo vide, Fabrizio che teneva per mano sua figlia Anita.

"Scusame, avrei voluto fa la fila come tutti gli altri ma non volevo rubarti la scena." Le sorride il cantautore mentre Alessandra si perde per l'ennesima volta in quegli occhi che le sono mancati terribilmente.

"Io non ci credo! Se mi avessero detto che ci saremmo ritrovati nella direzione di un supermercato non ci avrei mai creduto. Che bella sorpresa come stai?" Domanda La ragazza per poi stringerlo in un abbraccio.

Fabrizio si scioglie a quel gesto, mentre Anita si è nascosta dietro le sue gambe un po' timorosa. "Sto bene, stiamo bene Anita ed io e siamo venuti proprio per questo. Vedi la signorina dietro le gambe mie è una tua fan e ci teneva ad incontrarti."

Alessandra abbozza un sorriso per poi chinarsi all'altezza della bambina e farle segno di abbracciarla. Inizialmente Anita è titubante ma Fabrizio la conosce e sa che tra un dieci minuti la sua bambina parlerà senza smettere più.

"Ciao tesoro, ma sei bellissima! Ha ragione il tuo papà quando dice che sei la donna della sua vita. Vieni che firmiamo quel cd che tieni tra le mani."

"Stai attenta Ale perché se Ani inizia a parlare non la smette più." Si intromette Fabrizio cercando di mettere Anita a suo agio.

Alessandra le fa una dedica per poi farla sedere sulle sue ginocchia e fare anche qualche fotografia che la bambina possa conservare mentre un gioioso Fabrizio guarda felice quella dolce scena.

"Come sei messa con gli instore? Domani dove sei?" Le domanda Fabrizio mentre è intenta ad abbracciare sua figlia.

"In realtà domani stacco per due giorni, pensavo di andare a trovare Marti in clinica."

Quando ti stringo forte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora