Alessandra non era per niente fiera della sua reazione, aveva lasciato quella casa dopo una serie infinita di baci, lo aveva guardato e dopo avergli mormorato uno "scusa" era andata via, lasciando Fabrizio con le sue paranoie e per un tipo come lui non doveva essere facile per nulla essere mollati così senza una misera spiegazione. Ma la verità è che Alessandra non aveva potuto evitarlo, la seconda opzione sarebbe stata mettersi a piangere proprio lì, davanti a lui e la cosa peggiore è che nemmeno lei riusciva a capire che diamine le stava passando per quella testa. Correva da sola nel cuore della notte e aveva solo una voglia fottuta di piangere. La ragazza decide saggiamente di chiamare un taxi e di farsi riportare in hotel, la sola cosa che può fare è stare al sicuro mentre riflette sul da farsi nella speranza di non aver perso Fabrizio per sempre.
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Fab aveva resistito all'impulso di ubriacarsi e lo aveva fatto perché di la ci stava Anita. Ci mancava solo che il suo amore si svegliasse e lo trovasse in quello stato, no non doveva accadere per nulla al mondo. Faceva male però, più di quanto potesse immaginare non il rifiuto in se anche se in realtà nemmeno lo aveva capito se si trattasse di un rifiuto vero e proprio, ma quello che lo feriva era stata quella reazione è il fatto che in quel momento Ale aveva dimostrato tutti e ventiquattro i suoi anni e forse di non essere adatta per stare al suo fianco e dopo averla idealizzata così tanto, comprendere la realtà era davvero dura."Papà! Papà! Papà!" Le urla di sua figlia lo fecero trasalire da ogni pensiero per poi raggiungere immediatamente la sua cameretta.
"Amore mio che succede? Le domanda tirando indietro le coperte e mettendosi seduto sul letto per abbracciarla convinto che avesse fatto un incubo.
"Ho fatto butto sogno, io volevo abbracciarti ma tu andavi via. Io e Libero ti chiamavamo ma tu andavi via." Sussurra la bambina piangendo al solo pensiero che il suo papà si possa in qualche modo scordare di lei.
"Tesoro era solo un brutto sogno, ricordi? Ne abbiamo già parlato ci sono i sogni belli e quelli meno belli e quando ti succede di farne uno meno bello, hai la fortuna di poter correre da mamma e papà e non pensarci più." La rincuora Fab stringendola forte a se e rendendosi conto che se ha i suoi figli vicino il resto perde importanza, gli basta il sorriso di Anita per trasformare una delusione in un'occasione, quella di stare lì con la sua piccola personcina che ama più di ogni altra cosa al mondo.
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Fabrizio stava aiutando Anita a prepararsi per la scuola, quando il suono del campanello lo fa sobbalzare. Controvoglia va ad aprire la porta."Che ci fai qui? Credevo che non ti sentissi a tuo agio con me! E poi scusami ma dovrei portare mia figlia all'asilo." Tuona il cantautore non appena si trova Alessandra davanti.
Alessandra sospira pienamente consapevole di aver mandato tutto a puttane. "Voglio solo parlare di quello che e successo e di come ho reagito."
"No guarda sei stata molto chiara, poi ti ripeto che mia figlia deve andare all'asilo per cui se vuoi scusarmi, non me va de fa tardi." Sussurra lui con freddezza.
"Fab per favore, lasciami solo spiegare poi se non vorrai vedermi lo accetterò e ti lascerò in pace."
"Non usare il mio nomignolo per convincermi! Ti sto dicendo che facciamo tardi magari se avrò voglia dopo ti chiamo e ne parliamo."
Alessandra sospira ancora consapevole che quell'uomo non le parlerà tanto facilmente testardo com'è. "Va bene allora vuol dire che vengo con te! Parleremo mentre torniamo."
"Nun se ne parla proprio! Ci stanno le maestre e le mamme ci manca solo che ci mettiamo a dare spettacolo e alimentiamo le voci che già circolavano su una nostra relazione." Sbotta lui prendendo sua figlia per mano e chiudendo la porta alle sue spalle.
"Vorrà dire che parcheggerai un po' più lontano!" Lo punzecchia la bionda mentre saluta affettuosamente la bambina.
"Papà anche Ale viene? Io voglio stare dietro con lei." Interviene decisa la piccola Mobrici.
"Va bene amore starai dietro ma Ale non può venire ha da fare."
Alessandra però non ha nessuna intenzione di mollare la presa. "Ok se non mi vuoi vuol dire che andrò a piedi! Non sarà così difficile trovare l'asilo."
Fabrizio sospira portandosi le mani davanti al viso e resistendo alla voglia di urlare come un pazzo.
"Dannazione sali. Non si dica che lascio una donna da sola in mezzo alla strada."
"No, lo so che sei troppo buono per farlo è questo che ti frega!" Sorride lei andando dietro insieme ad Anita."
Come concordato Fabrizio ha lasciato la macchina in un parcheggio più isolato e ha portato la bambina davanti all'entrata mentre la Gottardi lo sta aspettando in macchina. Fabrizio aveva salutato la sua bambina e dopo aver tentato di scappare dalle solite mamme che single ci provavano con lui aveva finalmente raggiunto la sua macchina.
"Ma quelle sono mamme o sanguisughe?" Aveva buttato lì la bionda con tono scocciato. Si diamine era gelosa.
"Che sei gelosa? Mi sembrava che ieri sera non te ne fregasse poi così tanto." La punzecchia lui.
"Sei completamente fuori strada. Fab io sono scappata e non è stato per nulla carino, ma è stato più forte di me. Dovevo metabolizzare il tutto ma quando ho capito che ti potevo perdere sono impazzita."
Alessandra prende un respiro profondo prima di continuare. "Io non so dare un nome a ciò che sento dentro. Ho una vocina nella testa che da tempo ogni volta che ti sto vicino, non fa che ripetermi forse è proprio lui. Se sono qui è perché voglio fidarmi di quella voce e costruire qualcosa insieme a te."Fabrizio che prima faceva lo spavaldo, ora era come pietrificato non si aspettava quelle parole così sincere e soprattutto non aveva compreso veramente quanto Alessandra contasse per lui fino a quel momento. "Ale io-io non volevo essere così duro ma quando te ne sei andata me so sentito un coglione."
"No, non ti scusare perché la tua reazione è stata più che normale. Devi solo capire che non è facile desiderare ardentemente qualcuno più grande di me o almeno non lo è per me. Poi tu eri il mio coach ed io avevo paura di rovinare tutto, vivo con la paura di perderti perché la verità e che non voglio accada. Fab io voglio averti sempre intorno in qualsiasi modo sia."
E stavolta è Alessandra ad agire, prende lei l'iniziativa ed unisce le loro labbra gustando quelle labbra come se da sempre le appartenessero, Fabrizio ci mette la lingua facendola muovere a regola d'arte fino a farla intrecciare con quella della ragazza.
"Credo sia più prudente continuare a casa mia." Propone lui inserendo la prima anche se Alessandra non è della stessa idea visto che decide di baciarlo ancora.
"Si, ma prima dammi un altro bacio." Mormora lei a contatto con le sue labbra mentre i loro sguardi si incrociano.
Fabrizio sorride, uno di quei sorrisi che ti stende per quanto è bello. "Non ci starai prendendo troppo gusto? Ale andiamoci piano ok? Sono uno che si innamora spesso, intendo dire che amo la vita e le persone, ma non sono bravo ad essere costante non al di fuori della musica e dei miei figli. Però mi piacerebbe provarci con te, per cui ti prego andiamoci piano perché io non ti voglio fare male per nessun motivo al mondo."
"Non mi farai male, continua solo ad essere sincero con me e a non dirmi belle frasi se non le pensi. Io non voglio finzioni, ti chiedo solo questo."
"Non so mentire Ale, non ci riuscirei nemmeno volendo e non con te sei speciale e questo te lo devi ricordare sempre, anche se tra di noi dovesse andare male."
Alessandra si perde ancora e ancora in quello sguardo così puro, finalmente niente a più importanza, la differenza d'età e il fatto che Fabrizio sia troppo bello per lei. Sa solo che ne vale la pena perché se anche fosse solo un giorno sarebbe uno dei più belli della sua vita.
"Adesso possiamo andare, a casa tua o anche sulla luna basta che stiamo insieme." Sussurra lei mentre Fabrizio mette in moto pronto a buttarsi in questa meravigliosa avventura.
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Quando ti stringo forte
FanfictionFabrizio Moro è uno dei direttori artistici di amici ed è lì che tra i tanti alunni farà la conoscenza di Alessandra che rivoluzionerà completamente le sue certezze e si anche la sua vita..