Anastasia Forester (POV'S)
Vederlo così mi fece tremare gli organi interni.
«Te li presto io.» ‹Che cosa blateri?› «I soldi, posso prestarteli io.»
‹Ti rendi conto di quello che stai dicendo?›
Christian si rialzò in piedi ancora coi nervi tremanti «No, Ania.» ‹No?›
«Chri–..» «Sei già abbastanza dentro a questa storia, vuoi affondarci del tutto? Come me?» ed il modo in cui lo disse mi ustionò i timpani.
Perchè non accettava la mia mano?
‹Ti rendi conto di dove ti vuoi cacciare?›
Sì, me ne rendevo conto. Ma non l'avevo mai visto volere così tanto qualcosa, e... tenerci. Mai, per tutto il tempo da cui lo conoscevo.
E volli che la ottenesse.«Be'.» tirai su le spalle «Ci sono già dentro.»
Lui mi guardò con un cipiglio «Non dire stupidaggini.»
‹Stupidaggini?› «Ti ho coperto e sono venuta quà mentre mezza centrale ti sta cercando per sbatterti dentro.» gli andai incontro «So del telefono, so che hai certi contatti, e non ho detto niente. So anche che vuoi portare via tuo fratello.» gli fui davanti a pugni chiusi «E non-ho-detto-niente.» e forse la vide quella scintilla di fermezza disperata nei miei occhi «E tu mi stai dicendo che io ne sono fuori?» e mi arrabbiai un sacco «Sono andata contro a ciò che ho lottato per anni. Sono andata contro ai miei maledetti principi. Per te, perchè ci tengo.»
Non distolse lo sguardo quando lo disse «Non te l'ho chiesto.»Non me lo aveva chiesto?
Lo spintonai, ma lui non si mosse, troppo forte per una spinta debole come la mia «L'ho fatto però!» gli arpionai le spalle «Smettila di guardarmi così! Come se non te ne fregasse!»
‹Quegli occhi così freddi...› -avrei voluto dirgli- ‹Io non lì sopporto.›
Arresa, abbassai la testa, lasciandolo poi andare.
«Me ne vado.»
E lui non mi fermò quando afferrai la maniglia della porta.
«Ah, ancora una cosa.» glielo dovetti dire, anche se non avrei voluto.
Christian Jay (POV'S)
«Domani, come scorta per il soggetto Jhones, sarò presente anche io.»
Avrei voluto davvero non sentire quel che disse.
‹Ci sarà da divertirsi è?› -mi prese in giro nell'ennesimo momento peggiore della giornata.-
Stavo osservando la porta da cui era uscita.
«Wwroof!»
Abbassai la testa «Ooh, ma smettila. Ti ci metti pure tu?» e poi minacciai puntandole un dito contro «Se ti azzardi a farmi la pipì nel letto ti spelo da capo a piedi.» s'allontanò da me. ‹Non è mica stupida.› -le lanciai un'ultima occhiata.-23:01
Spensi lo schermo del cellulare. S'udì il suono di un messaggio ma quando presi quel vecchio telefonino fra le mani non ci trovai niente. Si era quindi trattato del mio?
Lo afferrai da sopra il tavolino. -Sbarrai gli occhi mentre recitai il messaggio di notifica nella testa- ‹'Ti sono stati addebitati 4500$'?›
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VIVERE NEL PERICOLO
RandomIN COMPLETO RIMODERNAMENTO! ⏩@copyright,tutti i diritti riservati prequel: "CRESCERE NEL CRIMINE" -#1° per categorie '11' volte⏪ Il tempo passa e la vita non può far altro che continuare. Dopo essere fuggiti da quel posto ora cenere ricominceranno...