Capitolo 1

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MIDORIYA'S POV

Apro gli occhi sentendo il rumore fastidioso della prima sveglia dell'inizio dell'anno scolastico.

Sto un po', prima di realizzare che oggi sarà il mio primo giorno all'università e sospiro sperando che vada tutto bene...
Così mi decido ad alzarmi e andarmi a preparare.

Dopo aver mangiato velocemente un toast, esco di casa e mi dirigo verso la stazione non avendo una macchina...ma solo dio sa quanto ne vorrei una per essere più libero e non sopportare ogni giorno persone che mi spintonano perché hanno bisogno di più spazio per entrare nei posti.

Sbuffo pensando che siamo solo all'inizio e sarà così fino alla fine dell'anno scolastico...

Perdendomi tra i miei pensieri, mi accorgo che sono già arrivato in stanzione e per fortuna arriva subito il mio treno.
Salgo senza dare nell'occhio e mi siedo in uno dei pochi posti liberi.
La scuola per fortuna non dista molto e con la velocità del treno, arrivo subito.

Esco dalla stazione e mi incammino verso la scuola emozionato ma anche ansioso.
Dovrei fare bella figura, dovrei apparire sicuro di me...ma so già che mi renderò tutto l'opposto...

Perché sono così?

Il tempo di pensare, che sono già davanti il cancello della grande scuola.
La guardo meravigliato e noto che ci sono già un sacco di ragazzi.
Per sicurezza controllo l'orario e per fortuna va tutto bene, così prendendo un po' di coraggio che butto via subito dopo, entro dentro l'edificio guardandomi attorno come un cane bastonato.

Per prima cosa devo cercare la mia classe...o almeno capire qual è...
La domanda mi sorge spontanea.
E adesso come faccio?
Sono consapevole che non riesco neanche a chiedere aiuto e sospiro tristemente.

Per mia fortuna, non mi accorgo delle persone davanti a me e vado a sbattere contro una ragazza.
Non sto scherzando, è davvero stata la mia fortuna, dopo essermi scusato svariate volte, mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto ed io ho annuito senza pensarci due volte.

Mentre mi aiutava, ci siamo messi a parlare per conoscerci meglio.
È davvero una bella ragazza, solare e sicura di sé. O almeno questo è stata la mia prima impressione.

Mi porta davanti la mia classe proprio quando suona la campanella.
La ringrazio e ci salutiamo per poi entrare ognuno nella propria classe.

Il professore mi chiama per chiedermi se sono io quello nuovo e tutto quello che c'è da sapere.
Nel frattempo parlo con lui, l'aula si riempe davvero di tantissimi ragazzi.
Appena concludiamo, il professore mi presenta e mi sento a disagio con tutti questi occhi puntati su di me.

Sono un ragazzo invisibile a tutti, per farla breve possiamo dire che sono un vero e proprio asociale...ma ho anche i miei buoni motivi...

Nessuno fa volare una mosca mentre mi vado a sedere al mio posto vicino un ragazzo-...
Sento che sono arrossito come se non ci fosse un domani, anche se lui rimane con lo sguardo fisso sul suo telefono.
È molto alto, magro con i capelli bicolore e con un viso da fotomodello cavolo.
Un po' lo invidio, l'ho ammetto...
Chissà quante persone gli vanno dietro...credo che sia molto popolare in questa scuola.
Non saprei cosa pensare per il suo carattere, non ha espressioni in volto e non cenna a muoversi neanche di un centimetro.

Mi accorgo che lo sto guardando da troppo tempo ormai e punto gli occhi da un'altra parte per evitare di essere rimproverato.
Ma lui continua a farsi gli affari suoi...
Non so se parlargli, in fondo quello nuovo sono io, dovrei presentarmi anch'io, ma non riesco, e anche dal suo comportamento sembra che non gli importi più di tanto chi ha seduto vicino.

Penso di parlargli, ma realizzo che ormai è da un po' che sono seduto e sarebbe inutile dirglielo proprio adesso.

<Tutto bene?>

Sussulto un po' mettendo a fuoco la situazione...sono tornato a guardarlo senza neanche accorgermene e adesso mi ritrovo i suoi occhi, anche loro magnificamente diversi, puntati su di me.

Sorrido imbarazzato e l'unica cosa che posso fare e annuire.

<Si vede che non sei per niente al tuo agio, ma tranquillo che non c'è nulla di cui preoccuparsi>

Lo guardo scioccato per aver compreso già tutto di me.
Perfetto, mi sono fatto già riconoscere per quello che sono.

<Comunque io sono Todoroki>

Mi porge la mano e gliela guardo un secondo per poi stringergliela e presentarmi anch'io.

Per tutta l'ora della lezione non ho fatto altro che pensare che impressione gli ho dato, anzi, che impressione ho dato a tutti.

Credo che alcuni ragazzi seduti negli ultimi posti mi abbiano preso per sfigato, infatti per tutta l'ora successiva, soprattutto un ragazzo biondo, e diciamocelo, anche lui bello...hanno iniziato a tirarmi palline di carta.

Ho già capito che tipi di ragazzi sono...e non mento che ne ho già avuti nella mia vita.

Sospiro cercando di mantenere la calma, anche se dovessi arrabbiarmi, non è che succederebbe granché...anzi, mi metterei solo in ridicolo...
Chi è che prenderebbe sul serio un ragazzo minuscolo a differenza di tutti gli altri? Nessuno, non farei paura neanche ad una mosca.

Posso sembrare depresso, ma...beh...a chi voglio prendere in giro...lo sono.

Ed è così che passano le ore lasciando scorrere tutto quello che mi circonda, che mi ritrovo già a fine giornata ed esco da scuola sospirando sollevato.

Mentre poggio i piedi sul marciapiede, noto il ragazzo biondo dell'ultima fila appoggiato al muretto che mi guarda come se mi stesse aspettando.
Distolgo lo sguardo pensando che stia guardando tanto per e cammino per la mia strada superandolo...o almeno quello che volevo fare se non mi avesse fatto lo sgambetto.

Cado con la faccia a terra facendo un versetto di dolore e alzo la testa massaggiandosi il naso.

<Ehy nerd>

Perfetto...mi hanno già preso di mira...













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